Comode, accessoriate, efficienti e con un prezzo intrigante. Un’alternativa ai prodotti più blasonati, senza particolari compromessi
Negli ultimi anni, dopo una sbandata per gli auricolari che in parte prosegue anche oggi, le cuffione a padiglioni sono tornate a fare capolino sulla testa e nelle preferenze dei consumatori: se è vero che un paio di Airpods o un paio di Freebuds sono assai comode soprattutto negli spostamenti, è altrettanto vero che le prestazioni che delle vere cuffie sono in grado di garantire (per quantità e qualità) non sono alla portata delle piccole cuffiette tascabili. Se poi pensiamo all’home working, che impera in questo periodo, l’autonomia gioca un ruolo davvero cruciale: in quest’ottica servono cuffie con un microfono adeguato, con magari la cancellazione del rumore ambientale, e qualche altro optional che ne amplifichi le flessibilità.
Le ThinkPad X1 che mi sono capitate sulla scrivania in questi giorni sono un’ottima soluzione in questo senso, soprattutto per il loro rapporto prezzo/prestazioni: la scheda tecnica riporta alcuni dettagli molto interessanti, sono leggere ma costruite in modo molto solido, sono molto ben rifinite e completamente accessoriate. Nelle prossime righe vi racconterò come sono fatte e come le ho tartassate in questi giorni, e perché mi hanno convinto: tanto da spingermi a dire, senza aspettare le conclusioni, che ve le raccomanderei. Ma vediamo perché.
Come sono fatte
Le ThinkPad X1 sono delle cuffie cosiddette “sovraurali”: si appoggiano sul bordo dell’orecchio, nel caso delle Lenovo con un morbido padiglione foderato di pelle sintetica, che grazie alla pressione esercitata garantisce già un buon livello di isolamento. Le sovraurali più note in circolazione sono le Solo di Beats, bel prodotto ma pensato soprattutto in chiave musicale e per chi ha gusti molto precisi sul tipo di musica che vuole ascoltare: le X1 sono piuttosto diverse esteticamente da quel prodotto, riprendono piuttosto l’estetica tipica dei ThinkPad, con un occhio anche il ThinkBook, e rispetto ad altre sovraurali che mi è capitato di provare sono davvero molto comode.
Spesso capita infatti che le sovraurali esercitino una pressione eccessiva sulle orecchie, causando fatica dopo alcune ore in cui sono indossate: con le X1 non accade semplicemente perché i padiglioni sono davvero molto morbidi, l’archetto estensibile (costruito in metallo e anch’esso imbottito e rivestito in pelle) alleggerisce la pressione e poi i padiglioni stessi possono ruotare sul proprio asse verticale per adattarsi meglio alla curva della testa, e pure per essere più comode nel caso in cui si abbassino e le si tenga attorno al collo quando magari si deve parlare con un collega o un amico. In più sono anche molto leggere, appena 215 grammi: il che non guasta.
Ci sono una serie di interruttori e pulsanti disposti sui due padiglioni. A sinistra c’è l’accensione (che serve anche ad avviare il pairing Bluetooth) e un pulsante per rispondere alle chiamate o per far partire la musica, a destra l’interruttore per silenziare il microfono, due pulsanti per il volume e infine un pulsante centrale tra questi due che serve ad attivare e regolare l’ANC (Active Noise Canceling). Ci sono poi 6 microfoni disposti lungo i due padiglioni, indispensabili per vari motivi: servono a far funzionare la cancellazione del rumore ambientale (4 sono dedicati esclusivamente a quello), ma soprattutto servono a sfruttare le cuffie in videocall e chiamate senza l’ingombro di un archetto dedicato al microfono che si va a piazzare davanti alla bocca.
Di positivo c’è anche la decisione di Lenovo di fornire una custodia rigida e molto protettiva per le cuffie direttamente nella confezione: rende decisamente più sicuro il trasporto, e nella custodia c’è anche una tasca per riporre il cavo di ricarica (di quelli anti-nodo rivestiti in nylon). Volendo cercare il pelo nell’uovo, a queste X1 manca solo il connettore jack da 3,5mm per essere complete: sappiate però che collegandole alla porta USB di un PC, o a uno smartphone, funzioneranno né più né meno come se le aveste collegate al classico jack audio (e nel frattempo si ricaricano pure).
Come vanno
Con due driver da 40mm in neodimio, una frequenza di risposta da 20Hz e 20.000Hz, impedenza a 32 ohm e sensibilità fissata a 111dB, sulla carta le ThinkPad X1 sono cuffie più che adeguate per qualsiasi impiego. La voce catturata dai microfoni è pulita: non ho ricevuto lamentele rispetto alla chiarezza di quanto dicevo. Siamo ovviamente lontani dall’audiofilia o da cuffie professionali, ma in breve si scopre che passando dalla scheda tecnica alla realtà non si rimane delusi. C’è un buon bilanciamento tra bassi (robusti), medi (un po’ sottotono, ma adeguati) e alti, la scena non è amplissima e la spazialità non è precisissima: ma siamo comunque su un livello più che adeguato, tanto che queste cuffie le ho usate per guardare film, giocare, durante le live in streaming o semplicemente per fare delle telefonate o delle videocall. Per la musica forse manca un po’ di dinamicità, ma se non siete in cerca dell’alta fedeltà le X1 reggono comunque la prova.
Altro aspetto molto significativo da sottolineare è la disponibilità del Bluetooth in versione 5.0 con A2DP, HFP e AVRCP, e supporto a AAC, aptX e aptXLL (siete coperti su tutto quanto è realmente indispensabile), con un ricevitore che è anche compatibile con due dispositivi in contemporanea. In altre parole potrete abbinare le X1 al vostro smartphone e al vostro PC, o allo smartphone e al tablet, e potrete usarli contemporaneamente: va da sé che non potrete interagire con due sorgenti in contemporanea, sarebbe una gran confusione, ma questo significa che come nel mio caso potrete rispondere al telefono mentre state ascoltando la musica sul PC, senza dover togliere e rimettere le cuffie (che è sempre una gran seccatura).
L’autonomia dichiarata rispecchia la realtà: arriviamo comodamente oltre le 10 ore con ANC attivo, si può passare la giornata in compagnia delle X1 che in ogni caso informano tramite una voce registrata appena le si accende di quanta carica residua c’è a bordo. La ricarica, non rapidissima ma comunque capace di riempire completamente la batteria interna in meno di 180 minuti, avviene tramite la porta USB type-C già citata: le potete collegare allo stesso alimentatore del vostro smartphone o alla porta di un PC (io le ho usate e ricaricate anche su Mac, anche se in teoria MacOS non è tra i sistemi operativi ufficialmente supportati). Da sottolineare anche un dettaglio significativo: l’auto-scarica quando sono spente è decisamente modesta, se anche le lasciate un paio di giorni da parte quando le riattiverete le troverete praticamente dove le avevate lasciate.
Infine una nota sulla cancellazione del rumore: la scelta di costruire delle cuffie sovraurali lo rende efficace ma non il migliore su piazza. Già con l’ANC disattivo si riesce comunque ad abbassare in modo significativo i disturbi dell’ambiente circostante (chiacchiericcio, ventole, motori) senza quell’effetto “vuoto” che altre cuffie possono creare, e che può persino infastidire qualcuno: portando l’ANC a livello 1 o 2 aumenta l’efficacia gradualmente, tanto da renderle decisamente isolanti pur non essendo a tenuta stagna. In ogni caso chi è attorno a voi sentirà nulla o appena un leggero brusio incomprensibile di quanto state ascoltando in cuffia: sono costruite con uno schema “chiuso”, che impedisce al rumore esterno di entrare e a quello interno di filtrare.
Cosa mi è piaciuto molto (e cosa un po’ meno)
Qualsiasi considerazione sulle ThinkPad X1 non può prescindere dal loro prezzo di listino: 149 euro, che “su strada” scende ancora di una decina d’euro. È un prezzo davvero ottimo per la dotazione e le caratteristiche mostrate: la diretta concorrenza offre le stesse performance con un prezzo superiore dal 20 al 50 per cento, senza contare che per arrivare ai prodotti di riferimento del settore – cuffie Bluetooth con ANC – bisogna come minimo raddoppiare il budget (e non sempre le performance del microfono sono adeguate).
Alla luce di questo prezzo, sicuramente posso raccomandare le X1 a chi è in cerca di un paio di cuffie che si adattino a smartworking e un utilizzo un po’ più frivolo: non le consiglierei per giocare, talvolta capita che l’abbinamento col device a cui sono collegate subisca un ritardo di qualche millisecondo che può essere fastidioso (o un serio ostacolo per i gamer), ma non parliamo di un difetto tale da pregiudicarne la qualità complessiva. Musicalmente si difendono: non è il campo dove brillano di più, ma di nuovo i compromessi per cui ha optato Lenovo sono corretti rispetto al tipo di pubblico a cui si rivolge (e rispetto alla concorrenza diretta).
Se siete in cerca di cuffie wireless è il vostro budget non vi consente di arrivare troppo in su, e soprattutto siete in cerca di un buon compromesso tra qualità dell’audio e l’esigenza di usare le stesse cuffie anche per le chiamate e le videocall, le X1 che ha messo sul piatto Lenovo sono un’ottima soluzione. Esteticamente più che gradevoli, con una buona autonomia e una solida custodia per il trasporto. In queste settimane le ho gradualmente inserite nel mio setup quotidiano: e ne sono più che soddisfatto.