Gianluca Iorio: “Il nostro motorino è leggero e facile da guidare, lo abbiamo pensato per un pubblico femminile e universitario”
Arriva a Milano un nuovo servizio di scooter sharing. Una flotta di 100 motorini gialli e verdi sta per invadere la città.
Dopo le bici arancioni (Mobike) e le gialle (provate qualche giorno fa) anche gli amanti dello scooter potranno sfrecciare per la città su motorini condivisi.
Non è la prima volta, ci aveva provato Enjoy con i suoi scooter Mp3 Piaggio a tre ruote nel 2015, ma MiMoto promette un’esperienza diversa. Che punta sulla ecosostenibilità e sulla facilità dell’utilizzo.
Come funziona
MiMoto è un servizio free floating e senza chiavi: localizzi l’eScooter più vicino tramite app, lo prenoti, parti e una volta terminata la corsa lo lasci dove vuoi – ma sulle strisce bianche – all’interno dell’area operativa. Quest’ultima comprende tutto il centro di Milano: le principali zone di interesse (Navigli, Città Studi, Lambrate, Morivione, Calvariate, De Angeli, San Siro) e i principali distretti universitari tra cui Cattolica, Bocconi, Città Studi/Politecnico e IULM. Non c’è un abbonamento, la registrazione è gratuita ma al primo avvio viene addebitata la tariffa oraria di 6,9 euro. Secondo listino ogni minuto costa 0,23 centesimi, un’ora 6,9 euro, un’intera giornata 29,9 euro.
Abbiamo raggiunto Gianluca Iorio , uno dei tre founder della startup per capire come funziona il servizio.
L’intervista
Com’è nata l’idea di Mimoto?
L’idea è nata due anni fa ed è stata pensata per le esigenze di uno studente universitario. Ci siamo resi conto che in molte città straniere esistevano servizi simili e abbiamo pensato che poteva essere utile in una città come Milano.
In realtà a Milano era già stata fatta almeno un’esperienza simile..
Sì e abbiamo voluto differenziarci e puntare su un modello diverso che si avvicinasse di più alle esigenze dei giovani. Per questo abbiamo scelto un motorino molto leggero, maneggevole, biposto, facile da utilizzare e da mettere sul cavalletto ma soprattutto elettrico.
Il motorino è made in Italy…
Sì, abbiamo valutato alternative e guardato a società straniere. Poi abbiamo deciso di affidarci a un modello dell’azienda Askoll di Vicenza. Il motorino è dotato di due batterie estraibili, e l’energia che sfrutta è completamente green. Inoltre è dotato di assicurazione.
Come avete risolto il problema del casco?
Il motorino è dotato di due caschi di due diverse dimensioni. In ogni bauletto c’è un kit con le cuffiette monouso.
Da chi è composto il team?
Siamo tre soci e, per il momento, ci occupiamo di tutto. Abbiamo competenze diverse in ambito legal, economico e di marketing per questo riusciamo a valutare tutti gli aspetti più importanti. Io sono il più giovene (29 anni n.d.r) gli altri soci hanno 31 e 35 anni.
Com’è stato il vostro percorso in questi due anni?
Crediamo molto nella nostra idea e ci abbiamo investito personalmente. Al momento non abbiamo fatto percorsi di incubazione e accelerazione, abbiamo avuto il sostegno di alcuni Business Angels che hanno creduto nell’idea. Ora si tratta di testarlo sul terreno, poi pensiamo già ad altre città italiane e straniere.