La valutazione ipotizzata va dai 70 agli 80 miliardi di dollari
Fondata nel 2009 da Robert ‘RJ’ Scaringe, attuale amministratore delegato, Rivian è una delle startup USA dell’automotive su cui si concentrano di più le attese del mercato e degli investitori. Parlando di auto elettrica, soprattutto negli Stati Uniti, significa tirare in ballo Tesla, la casa automobilistica più capitalizzata al mondo (circa 700 miliardi di dollari). Per quanto i paragoni non siano neanche lontanamente fattibili, diversi osservatori hanno già individuato in questa azienda un potenziale competitor della società di Elon Musk. A differenza di quest’ultimo, che ancora deve lanciare il modello Cybertruck, Rivian ha scelto fin dal principio di puntare anche su veicoli votati all’avventura come i pickup. Ancora non è uscito un singolo veicolo dagli stabilimenti, ma l’ex startup ha già comunicato l’intenzione di quotarsi in Borsa.
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Su StartupItalia abbiamo più volte parlato di Rivian, soprattutto perché nell’azienda hanno investito giganti come Amazon e Ford. In più di dieci anni di attività, l’azienda ha raccolto 10 miliardi di dollari in investimenti e dal gigante dell’ecommerce ha ricevuto un’importante commessa per realizzare 100mila van elettrici da impiegare nella flotta green che consegnerà i pacchi in futuro (sono già partiti alcuni test). Le spedizioni del primo modello elettrico dovrebbero partire a settembre, come ha annunciato il Ceo.
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Sono mesi che si sente parlare di una probabile IPO per Rivian. Come si legge sul New York Times, la valutazione di cui si sta parlando per il primo giorno in Borsa sarebbe di 70 miliardi di dollari (secondo The Verge 80 miliardi), già superiore a quella di Ford. Può sorprendere che una casa automobilistica di cui ancora non esistono veicoli in circolazione vanti una forza simile (motivo per cui gli scettici avvertono sui rischi dell’effetto hype). Per quanto seguito dalla maggior parte delle casa automobilistiche, il trend dell’elettrico non convince tutti al 100% e il mercato è già affollato. In tutti questi anni, si legge su The Verge, Rivian ha operato in una fabbrica già esistente, che ha comprato, andando a lavorare molto sul marchio e non sempre concentrandosi sulla tecnologia. Forse è anche questa la ragione dei continui rinvii dei lanci sul mercato dei suoi primi modelli elettrici.