Messa a punto da un’azienda di Pechino, la tecnologia è già nelle mani del Ministero di Pubblica Sicurezza
In uno dei paesi con le tecnologie di riconoscimento facciale più sofisticate al mondo – la Cina, ovviamente – il coronavirus ha messo alla prova questi sistemi di sicurezza voluti dalla dittatura comunista per controllare ogni istante della vita di tutti. Tantissime persone hanno indossato la mascherina negli ultimi mesi, rendendo sempre più difficile il lavoro del Ministero della Pubblica Sicurezza. Secondo quanto riporta il Financial Times, ci sarebbe però un’azienda cinese, Hanwang Technology Ltd, che ha messo a punto una tecnologia talmente avanzata da poter riconoscere i volti delle persone anche se indossano le mascherine.
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Riconoscimento facciale: addio privacy
La tecnologia per un riconoscimento facciale così invasivo è stata realizzata dall’azienda che ha sede a Pechino e che, con un team di 20 persone, ha lavorato su un database di milioni di volti sia mascherati sia non. Proprio mentre in Cina, per la precisione a Wuhan, esplodeva l’epidemia di coronavirus, Hanwang Technology Ltd ha prodotto questa tecnologia riuscendo ad arrivare sul mercato nel giro di poche settimane. Stando a quanto riporta la stampa, questo riconoscimento facciale può individuare una persona mascherata in un gruppo di 30 nel giro di poche decine di secondi. La percentuale di successo è del 95%.
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Secondo la Reuters uno dei primi clienti di quest’azienda è stato il Ministero di Pubblica Sicurezza cinese, che governa le forze di polizia. In un momento così difficile per il mondo, con la pandemia di coronavirus che sta trascinando tutti verso una nuova recessione economica, tutti hanno chiaro che il tema della difesa della privacy non può più essere inteso come prima. La tutela della salute pubblica sta limitando le libertà personali di ciascun cittadino, i governi pensano alla geolocalizzazione per controllare i contagiati e gli strumenti dell’antiterrorismo vengono usati per contenere il contagio. D’altra parte, il passo avanti tecnologico del riconoscimento facciale battezzato in Cina lascia più di un timore sul fatto che a possederlo non è certamente un paese democratico che tutela le libertà individuali.