Il fondatore di Alibaba e altri super ricchi sono al lavoro per sostenere i paesi più colpiti dalla pandemia
Mai come in questo periodo abbiamo bisogno della cooperazione tra paesi. Sono tante le aziende straniere che stanno destinando fondi e materiale sanitario all’Italia nei drammatici giorni del coronavirus. Una delle prime è stata Xiaomi, il colosso cinese della telefonia, che ha spedito migliaia di mascherine per ospedali e non solo. Anche la Fondazione Jack Ma, il co-Founder di Alibaba (l’Amazon nella terra del Dragone), ha deciso di spedire a Roma kit per diagnosi rapide e mezzo milione di mascherine. E ieri la stessa organizzazione ha annunciato l’impegno a far arrivare un milione di mascherine negli Stati Uniti, dove il Presidente Donald Trump ha appena dichiarato lo stato di emergenza nazionale.
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Jack Ma: l’impegno dei super ricchi
Jack Ma è uno degli uomini più ricchi del pianeta. Quando lo scorso anno ha compiuto 55 anni era il 21esimo uomo nella lista dei Paperon de Paperoni, con un patrimonio stimato in 39 miliardi di dollari. Nel comunicato, pubblicato anche sul profilo Twitter della Fondazione Jack Ma, l’organizzazione ha spiegato che l’emergenza coronavirus non potrà essere risolta se non grazie a un lavoro comune tra nazioni e continenti. «La crisi – si legge nel documento – offre una sfida enorme a tutta l’umanità in un mondo globalizzato. La pandemia che stiamo affrontando non potrà essere risolta da un singolo stato. Dobbiamo combattere il virus mano nella mano».
Through a donation of 500,000 testing kits and 1 million masks, we join hands with Americans in these difficult times. pic.twitter.com/tGviVhC6Gx
— Jack Ma Foundation (@foundation_ma) March 13, 2020
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Un altro collega di Jack Ma come Bill Gates ha deciso di mettere mano al portafoglio per continuare un’opera filantropica a cui il fondatore di Microsoft sta dedicando gran parte della propria vita. La sua Fondazione ha deciso di donare agli abitanti di Seattle, una delle città finora più colpite da contagi e decessi, migliaia di kit per fare il test del coronavirus a casa.