Al lavoro da più di 40 anni, era sparita a seguito di un guasto, ma ora ha ripreso i contatti con la Terra
Se ne era andata dolcemente, lo scorso 25 gennaio, probabilmente a causa di un guasto. E le possibilità di recuperare le comunicazioni sembravano ridotte al lumicino. Del resto viaggia nello spazio da 43 anni. Invece la sonda Voyager 2 della Nasa si è risvegliata all’improvviso ed è già tornata subito al lavoro.
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Voyager 2 ai confini dello spazio interstellare
La sonda al momento si trova a circa 18,5 miliardi di chilometri dalla Terra. Il suo “bip” ha impiegato 17 ore per avvertire i tecnici del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa dell’avvenuto risveglio. Questo fa sì che ci vorranno giorni per rimettere in sesto, da remoto, la sonda dato che bisogna aspettare 17 ore per compiere qualsiasi operazione e attendere altre 17 ore per avere responsi da Voyager 2.
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Ma la notizia più importante riguarda il fatto che, per la Nasa, la Voyager 2 avrebbe già ripreso a raccogliere dati scientifici in totale autonomia. In quasi 43 anni di attività, la sonda e la sua gemella, Voyager 1, hanno esplorato i confini del Sistema solare, dirigendosi infine nello spazio interstellare.
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I dati più recenti della Voyager 2 risalgono al novembre 2019, quando la sonda aveva documentato per la prima volta l’esistenza di un punto nello spazio in cui il vento di particelle proveniente dal Sole incontra il vento interstellare.
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Voyager 2 era stata lanciata il 20 agosto 1977. Attualmente è il veicolo spaziale che l’uomo è riuscito a spedire più lontano nel Sistema Solare. Voyager 2 aveva lasciato dietro di sé i confini “conosciuti” del nostro sistema nel novembre 2018 sulle orme della gemella, Voyager 1, che aveva compiuto lo stesso viaggio cinque anni prima, nel settembre 2013.