Quali sono le truffe online più diffuse? Chi è più esposto? Come difendersi dai raggiri?
Saranno pure “nativi digitali” ma, senza un po’ di esperienza, ogni volta che navigano su Internet rischiano solo di farsi spennare come polli. Anzi, pulcini. Perché, secondo quanto riporta un recente studio condotto da Lloyd Bank, sono proprio le generazioni più giovani, dai Millennials in giù, le prede più facili delle truffe online.
Le vittime predilette dei truffatori del web
Lo studio, che ha preso in considerazione le denunce presentate in UK, rivela che a cadere maggiormente nelle trappole che punteggiano il web sono gli internauti di età compresa tra 18 e 34 anni. La loro fortuna? Essendo giovani sono, di solito, squattrinati, il ché li espone a perdite tutto sommato contenute (in media 2.630 sterline), poca cosa rispetto alle 10.716 sterline frodate nella fascia d’età che va dai 55 anni in su. I risparmiatori tra i 45 e i 54 anni si posizionano nella categoria mediana anche per ciò che concerne il denaro che perdono sul web: 3.573 sterline.
Le truffe online più diffuse
Cambia il mondo, ma non cambiano le truffe. C’è infatti una correlazione stretta tra le insidie che riserva il web e quelle cui devono fare quotidianamente fronte gli anziani quando qualcuno suona loro la porta. I truffatori, infatti, indipendentemente dal mezzo scelto per effettuare il raggiro, lucrano sull’empatia della vittima, tendono a metterla in uno stato d’allarme e a chiederle di mettere mano in fretta al portafogli. Sono un classico le mail con richieste d’aiuto scritte in italiano claudicante e quelle, molto più professionali, che sembrano provenire da Poste Italiane o dal proprio istituto di credito con cui si invita l’utente a comunicare password e numero di conto perché vittima di raggiri immaginari.
Attenzione ai furti d’identità
È ancora in circolazione la vecchia truffa del principe nigeriano: una mail inviata da un sedicente reale africano che invita il risparmiatore a investire nel proprio Paese promettendogli interessi da capogiro. Non sappiamo se funzioni o meno: la sua longevità, ormai trentennale, parrebbe essere prova che ogni tanto qualcuno ci casca ancora.
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Di gran lungo più insidiose sono invece le frodi che si appoggiano ai furti di identità: si ricevono mail o comunicazioni via chat da persone che non hanno più il controllo del proprio account e che chiedono soldi per fare fronte a una emergenza. Se la vittima conosce personalmente il soggetto cui hanno rubato l’identità e non ha la prontezza di riflessi di contattarla telefonicamente, il rischio di perderci una ingente somma di denaro è alto. Talvolta la truffa si nasconde anche quando si acquistano biglietti per concerti ed eventi sportivi da siti non ufficiali, o che riproducono per layout quelli più noti.
Le truffe sulle auto…
Attenzione inoltre quando si acquista un’auto usata. È delle ultime ore la notizia che la Procura di Udine ha scoperto un raggiro legato alla compravendita di automobili di lusso che ha portato al sequestro in Italia ed all’estero di beni per un totale di 5 milioni di euro.
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I membri della banda che operava a Padova riducevano il chilometraggio tra il 50 e il 70% rispetto a quanto macinato in realtà, tramite modifiche sui software e sulle centraline elettroniche. Il tutto grazie a due officine di Padova. Per i magistrati ci sarebbe stata una evasione da 35 milioni di euro e i truffati sarebbero stati almeno 1.329 in 97 province italiane.
…E quelle sulle assicurazioni
I truffatori del web sono molto attivi anche quando si parla di assicurazioni. Soltanto all’inizio dell’estate la Guardia di Finanza aveva oscurato 222 siti truffaldini. Il consiglio in questo caso è quello di fare un chek preliminare sul sito dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni prima di acquistare qualsiasi prodotto assicurativo o finanziario.
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I consigli per non cascarci sono i più ovvi: usare il buon senso. Non comunicate mai le password a nessuno: le procedure per modificarle avvengono sul sito e sono automatizzate. Occhio ai link con estensioni strane. Prima di cliccare, posizionate il cursore del mouse sul collegamento ipertestuale e controllate bene la url. Per quanto ben imitate, presentano sempre caratteri diversi da quelle originali (posteitaliane.it può per esempio diventare posteitalaine.it) o estensioni differenti (un .com al posto del .it). Attenzione anche alla presenza di refusi nelle mail: difficilmente il vostro consulente bancario o assicurativo scivola sull’italiano. Mentre, quando vi arriva una lettera allarmata di un conoscente che ha bisogno di soldi, prima di procedere dategli un colpo di telefono. Una verifica in più può fare risparmiare parecchi soldi e tanta rabbia.