Non è questione di megapixel, ma di una tecnologia che combina assieme tante informazioni per creare un singolo scatto. Sfruttando ogni parte dello smartphone
Pureview, lo abbiamo ripetuto spesso su queste pagine, è un nome che evoca grandi cose nel panorama fotografico mobile: telefoni con lenti Zeiss e tanti, ma tanti megapixel, come se ne erano mai visti prima su un telefono. La scelta di HMD di rispolverare anche questo glorioso marchio di Nokia dunque è una scelta importante: scommessa vinta? Il telefono va messo alla prova per dirlo, ma possiamo già anticipare quali sono le qualità di questa nuova ammiraglia che ha fatto il suo debutto al Mobile World Congress.
La tecnica del 3+2
Ci sono 5 sensori fotografici sul Nokia 9 Pureview: due sono i classici RGB, da 12 megapixel ciascuno, e gli altri tre sono monocromatici ancora da 12 megapixel capaci di raccogliere fino a 2,5 volte la luce di un sensore a colori tradizionale. Non provate a fare la somma algebrica di cinque sensori da 12 megapixel, non è così che funziona: la tecnologia scelta per interpolare i dati è quella di Light (una startup statunitense che vende una fotocamera con ben 16 sensori), e impegna profondamente ogni elemento del telefono per elaborare nel più breve tempo possibile lo scatto finale.
Ci sono due modi per scattare: il classico punta e scatta non cambia l’esperienza rispetto a qualsiasi altro telefono, anche se comunque le informazioni provenienti dai 5 sensori vengono combinate assieme. Pensate a quanto ha fatto per anni Huawei sui suoi smartphone, anche se lì c’erano “solo” due sensori: RGB+monocromatico. Se si vuole il massimo della resa, allora si passa a una modalità di scatto professionale e più complessa: qui (c’è un chipil processore Snapdragon 845 viene spremuto per bene, assieme alla GPU e ad altri moduli elaborativi installati apposito creato su specifiche HMD), per produrre lo scatto con la maggior quantità di dettagli e una gamma dinamica estesa a oltre 12 stop.
Se volete fare i fotografi con con lo smartphone, dovrete mettere in conto di scattare in RAW e di spendere del tempo nell’attesa che il file venga elaborato e salvato nella memoria: circa 10 secondi. Poi si passa all’editing di post-produzione: per fortuna c’è pure Adobe Lightroom a bordo, grazie all’accordo tra Adobe e HMD.
L’approccio di Nokia è interessante, anche se oggi sembra limitato rispetto ad altre soluzioni della concorrenza: le sue qualità vanno valutate sul campo, ma la mancanza di teleobiettivo e grandangolo potrebbe scoraggiare qualcuno in cerca di un flagship. Magari a torto, ma il marketing è tutto di questi tempi. Così come qualcuno storcerà il naso davanti allo Snapdragon 845, che fa tanto 2018: si tratta comunque di un processore potentissimo, con 6GB di RAM e la pulizia di Android One a bordo, quindi lato performance non ci saranno esitazioni di alcun genere.
Alla luce di tutto questo, il prezzo ufficiale di 649 euro non sembra un prezzo eccessivo. Tutt’altro. Esteticamente il Nokia 9 è molto gradevole, si tiene bene in mano nonostante monti un grande schermo POLED da 5,99 pollici, che ha risoluzione 2K ed è compatibile con le specifiche HDR10. Ha pure la ricarica wireless integrata. Insomma, se non fosse che ci sono foldable con display pieghevole ovunque, oggi staremmo qui a parlare solo bene del coraggio e delle soluzioni tecniche adottate da HMD per il suo nuovo Nokia 9 Pureview.
Il resto della squadra
A Barcellona HMD ha portato anche qualche altra novità, ma nella parte più bassa del mercato. Ovvero il nuovo Nokia 201, un feature-phone che per l’Italia ha poco da dire ma che per HMD significa ribadire il proprio primato assoluto in questo settore: sono gli eredi dei vecchi cellulari, batteria che dura settimane e fanno poco più che telefonare, ma hanno un loro pubblico di affezionati che non può essere trascurato. Più interessante, in generale, il nuovo Nokia 1 Plus (sì, è un one plus: ma è solo una coincidenza) che monta Android Go: interessante soprattutto perché costa appena 109 euro, e dà comunque accesso a una vasta pletora di funzionalità tipiche di uno smartphone con pure Android praticamente puro. Pensato per i mercati emergenti, per esempio l’India, non sfigurerebbe neppure da noi in mano ai giovanissimi.
Pià strutturata la selezione delle linee Nokia 3 e Nokia 4. Il Nokia 4.2 fa della presenza di un tasto dedicato all’assistente Google un punto di forza: è uno smartphone da 5,7 pollici (risoluzione HD+ per il display) con Snapdragon 439 e un prezzo di 199 euro per la versione con 3GB di RAM. Il Nokia 3.2 è invece più generoso nella diagonale, 6,3 pollici, e nella batteria da 4.000mAh: in questo caso il prezzo cala a 179 euro per il modello con 3GB di RAM, sempre con Android One a bordo (quindi aggiornamenti garantiti per almeno un paio d’anni). La chicca è come stato piazzato il LED di notifica: è una corona del pulsante di accensione, molto scenografico e originale.