A Codemotion Rome 2017 il Team per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri presenta la community italiana di sviluppatori di servizi pubblici, creata in collaborazione con AgID
Un rapporto fluido e non ingessato tra Pubblica Amministrazione e sviluppatori per fornire strumenti omogenei di base che consentano ai developers di implementare servizi digitali per i cittadini, milioni di cittadini. Quei servizi si chiamano SPID, il sistema di identità digitale, si chiamano ANPR, l’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente, si chiama dati.gov.it, catalogo nazionale dei dati aperti delle pubbliche amministrazioni italiane, e altri si aggiungeranno. Gli strumenti sono le library. Il progetto si chiama Developers Italia, ed è nato in collaborazione tra AgID e il Team per la Trasformazione Digitale del Governo, guidato da Diego Piacentini. Non solo un progetto, ma una vera chiamata alla collaborazione. Una call, potremmo dire, rivolta agli sviluppatori. E lanciata nel corso di Codemotion Rome 2017, non a caso la più grande conferenza tecnica dedicata al coding nelle sue infinite declinazioni. “La PA apre al mondo degli sviluppatori. http://developers.italia.it è solo il primo passo di una community che crea innovazione” ha scritto su Twitter proprio Diego Piacentini. “Grazie @paolo_barberis. One small dream coming through http://developers.italia.it @developersITA @teamdigitaleIT” in un altro tweet. Il Team Digitale e AgID sono già al lavoro per migliorare la qualità della documentazione dei progetti. Saranno avviate gare pubbliche per piccole commesse di sviluppo software dedicate alle aziende italiane di tecnologia, anche startup, che vogliono contribuire. Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Giovanni Bajo, che si occupa dei rapporti con gli sviluppatori, e con Simone Piunno, Chief Technology Officer. «Portando avanti una visione che Paolo Barberis – consigliere per l’Innovazione del Presidente del Consiglio – tra gli altri, ha avuto qualche anno fa, vogliamo creare un ambiente aperto, dove offrire strumenti e documentazione, ricevere commenti e contributi, interagire con gli sviluppatori del settore pubblico e del settore privato, aumentare la qualità e la semplicità» ha scritto QUI su Medium proprio Giovanni Bajo.
Gli strumenti per gli sviluppatori
Semplificare l’adozione delle tecnologie della Pubblica Amministrazione, questa la mission di Developers Italia. Ma come funziona? Il progetto mette a disposizione degli sviluppatori questi strumenti: uno spazio su GitHub per ospitare il codice sorgente e librerie open-source pronte all’uso e all’integrazione. Un’area basata su ReadTheDocs per riscrivere documentazioni strutturate e indicizzabili, pensata e scritta per la fruizione da tecnico a tecnico. Un forum aperto basato su Discourse, dove poter liberamente discutere con i colleghi di tutta Italia. Partiamo da questa considerazione. «Tra sviluppatori e PA c’è – spiega Simone Piunno, 45 anni, un passato da startupper a Bologna, sviluppatore in Dada, poi in Buongiorno – disconnessione. Non comunicano». Già, ma perché il Team Digitale si rivolge proprio alla community degli sviluppatori? «Per velocizzare l’adozione delle tecnologie digitali della PA», spiega Giovanni Bajo. E lo fa con un esempio. «Ogni comune è obbligato per legge all’adozione di SPID». Un passaggio che senza l’uso di library e strumenti tecnici disponibili sarebbe più costoso e lento. «Pensiamo che non ci sia bisogno solo di dire come funziona SPID, ma anche di favorirne la diffusione rilasciando librerie di programmazione open source». Library che i programmatori possono prendere e utilizzare per i servizi in questione. «Si spende meno ed è tutto più veloce». Con la possibilità poi anche «per una startup di sviluppare queste tecnologie in un nuovo prodotto, e farlo in tempi brevi».
La presentazione a Codemotion Rome
Entusiasmo e tanta energia, queste le vibrazioni che trasmettono le parole di Simone e Giovanni. Frutto anche dell’accoglienza positiva raccolta dal progetto dopo la presentazione a Codemotion Rome. La prima uscita ufficiale. «Volevamo aprire un canale con gli sviluppatori e abbiamo scelto Codemotion. Per la prima volta – sottolinea Giovanni – facciamo qualcosa per gli sviluppatori». Insomma, non solo produrre strumenti digitali per la PA, ma condividerli, elaborarli insieme. «Ho ricevuto tanti feedback positivi, da persone che normalmente partono prevenute rispetto a progetti di questo tipo». Al punto che nell’arco di 2 ore erano già arrivate «tre modifiche al sito per correggerne alcuni aspetti». Una di queste, come conferma Simone Piunno, era relativa alla traduzione inglese del portale. «Tutti gli sviluppatori con cui abbiamo parlato – aggiunge Piunno – erano entusiasti. Ci hanno detto che non vedevano l’ora che qualcuno del “pubblico” parlasse con loro. Si sentono abbastanza isolati. Molti sviluppatori, appena dopo la presentazione, si sono già detti pronti a collaborare, dando contributi, feedback, segnalando bug fix».
La call per sviluppatori
L’obiettivo è attivare una decina di progetti all’interno di Developers Italia. «Vorrei avere due o tre persone che lavorano ad ogni progetto» spiega sempre Giovanni. Una call? Proprio sì. «Cercheremo sviluppatori in due modi diversi: all’interno delle Pubbliche Amministrazioni e facendo poi un investimento sul mercato passando per dei bandi». Date ancora non ci sono, ma l’impressione è che si voglia fare presto, anche prima dell’estate. «Vorrei arrivare a fine anno con 10 progetti attivati».