Presto nelle sale anche una pellicola cui ha preso parte Elisa Lasowski, attrice del Trono di Spade
Entrare nei dipinti del padre dell’impressionismo, Claude Monet. Passeggiare lungo i suoi giardini inondati dal sole, salutando con un gesto del capo le dame da belle époque che passeggiano riparandosi in modo frivolo con un ombrello. Aggirarsi tra le case dei pescatori a picco sul mare di Varengeville.
Avere la sensazione di cadere, sorvolandoli a pelo d’acqua, negli stagni ricolmi di ninfee dalle foglie carnose come erano carnosi i grumi di vernice lasciati su tela per realizzarli. La computer grafica permette di visitare i quadri del pittore di Parigi come non si credeva possibile in un video realizzato dal Luca Agnani Studio.
Monet anche al cinema
Contemporaneamente, nei cinema sta per arrivare Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e di luce, il film prodotto da Ballandi Arts e da Nexo Digital che sarà nelle sale solo il 26, 27 e 28 novembre. Alla pellicola sul genio dell’artista ha preso parte anche l’attrice Elisa Lasowski, che i più ricorderanno per la sua partecipazione alla serie de Il Trono di Spade.
Il regista, Giovanni Troilo, non ha puntato solo sull’eloquenza delle immagini in alta risoluzione, capaci di restituire la brillantezza dei dipinti di Monet anche sul grande schermo, ma ha voluto affidarsi su una squadra di tutto rispetto per creare un’opera quanto più possibile immersiva e divulgativa, chiamando la fotografa fiamminga Sanne De Wilde, la giardiniera della Fondation Monet a Giverny, Claire Hélène Marron e Ross King, autore de Il mistero delle ninfee. Monet e la rivoluzione della pittura moderna. Assieme a loro si visitano i luoghi che hanno maggiormente influenzato la visione del mondo nell’artista nato a Parigi, dalle bellezze naturali della Normandia alle ville della ridente Bordighera, la città dell’estremo Ponente ligure che più di tutte gli rimase nel cuore.
Un tour virtuale nell’impressionismo
Non ce ne voglia questo particolare cast dal sapore accademico, ma ciò che più ci affascina è però la computer grafica del Luca Agnani Studio. Grazie a poligoni e texture, è infatti possibile visitare i dipinti di Monet quasi come in un videogioco, vederli animare su schermo, prendere vita e farsi profondi, esplorabili come mondi virtuali, buttare l’occhio al di là dell’ostacolo per scorgere dettagli che solo un universo tridimensionale può permettere di scorgere.
L’apporto della computer grafica permette allo spettatore di cogliere l’essenza della maestria di Monet, focalizzarsi su dettagli che la tela a prima vista sfuggono, cogliere i tentativi dell’artista di imprimere la luce e l’acqua, due elementi con i quali l’impressionista parigino si è confrontato per tutta la vita, nel tentativo di riprodurli come mai nessuno era riuscito prima.
Ed è proprio la luce, che sia quella dei tramonti che infiammano le guglie naturali delle coste impervie di Étretat, dei pomeriggi estivi trascorsi lungo la Riviera ligure, tra le ville liberty, le agavi e le palme che punteggiano la costa, quella brillante dei paesaggi invernali e montani o primaverile, del giardino di casa sua a Giverny, capace di fare mille giochi di rifrazione sugli stagni delle ninfee, la vera protagonista del video in computer grafica ma anche del film presto nelle sale. Catturata con maestria anche dalla grafica 3D, che ne evidenzia la portata e consente una esplorazione dei dipinti a dir poco innovativa e di sicuro impatto, tra ombre che si allungano, personaggi che escono dal dipinto, il vento che fa ondeggiare i fiori dipinti con meticolosa maestria e contadini che si mettono al lavoro.