Un nuovo device di fascia media che monta la versione pulita del sistema operativo di Google. Con doppia fotocamera posteriore. E una versione lite a corredo
Non è la prima volta che vediamo uno smartphone Xiaomi, ma è la prima volta che l’azienda cinese decide di organizzare un evento di una certa portata qui in Europa: lo ha fatto a Madrid, oggi, per il lancio del nuovo Mi A2, che succede al fortunato A1 e che monta l’Android più ortodosso che c’è. Proprio Android One è uno dei punti forti di questo device: il suo predecessore ha potuto contare proprio su questa caratteristica per trovare l’apprezzamento degli appassionati, grazie ai suo aggiornamenti frequenti e tempestivi e l’interfaccia pulita e fluida. E con qualche novità questo OS, il nuovo A2 si prepara a fare il suo debutto anche da noi.
Più schermo e più megapixel per l’Mi A2
La struttura di base resta la stessa, il design richiama moltissimo quello di iPhone X: il nuovo A2 è formato con un profilo di alluminio che maschera le due antenne, posteriore di alluminio con doppia fotocamera organizzata in verticale (pensate sempre a iPhone X) e accanto il lettore di impronte, frontale d’ordinanza. Lo schermo è più ampio che sul precedente, raggiunge i 6 pollici di diagonale (tecnologia IPS e risoluzione FHD+, rapporto di forma 18:9) e c’è anche un nuovo processore sotto il cofano. Ma procediamo con ordine.
I due cambiamenti più significativi di questo M1 A2 sono senza dubbio la fotocamera posteriore e il processore già citato. La prima ora raggiunge i 12+20 megapixel, un valore interessante soprattutto per la fascia di prezzo in cui si va a inserire il dispositivo. Si tratta di due sensori RGB di Sony, quindi il processore delle immagini (ISP) unisce i dati provenienti dai due per formare una singola foto: il sensore da 20 sfrutta dei pixel maggiorati da 2 micron configurati in “macro-pixel” per abbattere il rumore di fondo in particolare nelle foto alla sera, guadagnandone in dettagli. La doppia immagine è anche sfruttata per la messa a fuoco, ma è la qualità finale che risulta influenzata da questo schema che dispone di due lenti f/1,75. In più il software, quando si usa la fotocamera posteriore, decide in modo automatico su quale sensore puntare a seconda delle condizioni di luce.
Anche la fotocamera frontale, quella per i selfie, raggiunge i 20 megapixel di risoluzione. Xiaomi ha anche introdotto una modalità ritratto dedicata che migliora lo scontorno, dicono grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale e con algoritmi sviluppati appositamente per questo modello, per applicare un filtro sfocato allo sfondo. Inoltre impiega anche l’HDR per evitare l’effetto sfondo bruciato quando si scatta controluce.
Altro fattore significativo è il processore: lo Snapdragon 660 non è l’ultimo nato di casa Qualcomm, ma rispetto al più diffuso 625 permette un deciso risparmio energetico e un discreto aumento di prestazioni, ma anche di supportare standard moderni come le ultime versioni dei protocolli moderni per WiFi e Bluetooth. Ma è soprattutto sul piano energetico, vale la pena ribadirlo, che il 660 garantisce un vantaggio: la batteria dell’A2 è di poco superiore ai 3.000mAh di capacità, ma visto come andava l’A1 c’è da aspettarsi di riuscire in molti casi a superare le 36-40 ore lontani dalla presa se non si stressa troppo il telefono.
Per ciò che attiene la dotazione di memoria, da noi dovrebbe arrivare nelle varianti da 4+32 gigabyte, 4+64 e 6+128, in non meno di tre colorazioni: nero, blu e oro. E poi, udite udite, l’M1 A2 monta finalmente anche la porta USB-C per la ricarica!
C’è anche il lite
L’invito sibillino alla conferenza lasciava intendere che un secondo dispositivo ci sarebbe stato mostrato sul palco. Xiaomi decide di ampliare la sua offerta Android One, e lo fa con una versione Lite dell’A2 che taglia il processore e la fotocamera, e “allunga” leggermente lo schermo. In questo caso abbiamo una diagonale da 5,8 pollici ma con rapporto di forma 19:9, più lungo e stretto, che però ha la possibilità di incorporare una batteria più capiente da 4.000mAh. Anche questo in tre colori, gli stessi: nero, blu e oro. Peccato niente USB-C!
Per questo A2 Lite, Xiaomi opta per il collaudato Snapdragon 625. La fotocamera poi ripiega su uno schema 12+5 sul posteriore e su 5 megapixel sull’anteriore. Da sottolineare un particolare: Mi A2 Lite è il primo device che monta Android One con una tacca sullo schermo. Di fatto vedremo per la prima volta come Google ha scelto di gestire questo tipo di variazione nel design dal punto di vista software, probabilmente anticipando quello che vedremo ufficialmente su Android P (Android 9.0). La memoria in questo caso è da 3+32 gigabyte o 4+64.
La scelta di lanciare una versione Lite è legata all’opportunità di far crescere i margini. Piazzando il Lite nella fascia attorno ai 200 euro, si può far salire il prezzo dell’A2: un’opportunità per far aumentare gli utili, senza dover ricorrere a dispositivi di fasce di mercato superiori (dove la concorrenza con giganti come Samsung, Apple e Huawei potrebbe complicare la vita a chi ha meno budget da spendere in marketing). Fermo restando l’impegno di Xiaomi di contenere entro il 5% i propri margini per non gravare sul prezzo finale dei dispositivi.
Prezzo e disponibilità
Entrambi i dispositivi arriveranno, ufficialmente, sul nostro mercato questa estate, a partire dall’8 agosto nella grande distribuzione e su Amazon. Il nuovo Mi A2 costerà 249 nella versione con 32GB di storage, 279 euro in quella 4+64 (decisamente la più interessante) e infine 349 euro se si desidera esagerare con 6GB di RAM e 128GB di storage.
Aggressivo il prezzo della versione lite: 179 per la versione base, 229 per quella 4+64. Prezzi da rivedere una volta che sarà stato applicato il classico sconto su strada, e che pone una seria sfida alla concorrenza degli altri smartphone asiatici in questa fascia.