Dal prossimo anno anche l’assistenza stradale diventerà davvero smart. Visto che sfrutterà le capacità del machine learning, dell’intelligenza artificiale e della capacità di analisi del linguaggio naturale per intervenire prima e meglio nelle situazioni di necessità in strada, ottimizzando il lavoro di tutte le parti coinvolte. Accadrà, nell’arco del primo trimestre del prossimo anno, grazie a hlpy, una startup di base a Milano che ha già destato l’attenzione di due importanti player assicurativi: Bene Assicurazioni (socio investitore che partecipa al capitale sociale di hlpy) e Vittoria Assicurazioni (che, attraverso Vittoria Hub, ha deciso di accelerare hlpy nel suo percorso di sviluppo, finalizzato ad un piano di adozione graduale delle loro soluzioni).
Un management di peso
La garanzia dell’impresa è il management alle spalle, con esperienze ultraventennali nei settori assicurativo e tecnologico. Alla guida di hlpy, in qualità di Ceo e fondatore, c’è infatti Valerio Chiaronzi, manager con una lunga esperienza nel settore insurance e tech, di cui 15 nel settore dell’assistenza stradale. Viene dalla vicedirezione generale di AmTrust International ed è stato chief commercial office di Europ Assistance, società del gruppo Generali. Nell’advisory board di hlpy ci sono invece Enrico Noseda (Skype, Microsoft, France Telecom, ora impegnato nello sviluppo internazionale di startup digitali italiane), cofondatore dell’iniziativa, Umberto Angelucci (Sky, Blu, EY Consultants, Fininvest), advisor Ict, e Gerardo Altieri (Jlr, Hyundai, GM, Saab), advisor per il settore automotive.
Il mercato dell’assistenza stradale
L’assistenza stradale è un mondo che si è “mosso” poco dal punto di vista dell’innovazione, nonostante a livello europeo il mercato sfoggi un valore di circa 5,4 miliardi di euro e l’Italia rappresenti una porzione significativa di questa interessante torta. Il parco auto italiano è infatti uno dei più vasti d’Europa (ma anche uno dei più vecchi, qualcosa potrebbe forse cambiare con i nuovi incentivi governativi), con i suoi oltre 40 milioni di veicoli circolanti. Non a caso, dopo l’ingresso dei nuovi soci nel capitale sociale, il piano di sviluppo di hlpy prevede il lancio entro i primi quattro mesi dell’anno e l’internazionalizzazione dal 2023 con l’apertura di sedi operative in alcuni dei mercati europei più interessanti e un obiettivo di cinque nuovi mercati nei successivi tre anni.
Chiaronzi: “Piattaforma aperta a tutti”
Ma cosa farà concretamente hlpy? “Hlpy fornirà soccorso stradale e soluzioni di mobilità per la prosecuzione del viaggio ai clienti di compagnie assicurative, car rental e costruttori d’auto. Il cliente in caso di necessità e fermo auto potrà interagire con la nostra piattaforma digitale e risolvere il problema momentaneo in maniere rapida, senza alcuna attesa telefonica ed avendo informazioni in real time” spiega Chiaronzi a StartupItalia.
Valerio Chiaronzi, Ceo e cofondatore di hlpy
Il sistema si basa su una “sofisticata piattaforma di artificial intelligence, che offre al cliente sempre la possibilità di scegliere la modalità di interazione che il preferisce tra voce, whatsapp, live page solo per citarne alcuni, con un approccio customer first – aggiunge il Ceo – la nostra mission è rivoluzionare l’assistenza stradale lavorando su tutti gli aspetti che al momento risultano particolarmente critici, primo fra tutti la gestione della relazione con il cliente che si trova ad affrontare un momento spesso critico e di forte stress”.
Il modello di business
Hlpy sarà una piattaforma aperta a tutti gli assicuratori e tutti gli operatori. “Questo mercato è da troppo tempo bloccato su posizione dominanti. hlpy offre una opportunità di efficientamento dei costi e miglioramento dell’esperienza cliente”. E come guadagnerà? “Il nostro modello di revenues è basato sul principio dell’on demand. Un costo di gestione quindi per ogni assistenza effettuata” conclude Chiaronzi.
Come Uber e Airbnb
“Uber ha rivoluzionato il mercato della mobilità senza una propria flotta di veicoli. Airbnb ha stravolto il mercato dei viaggi e del turismo senza avere neppure una camera. Nello stesso modo hlpy punta a sfruttare l’innovazione digitale per portare benefici a tutti i player coinvolti nella filiera del soccorso stradale, dalla compagnia assicurativa al cliente finale, passando per il network di soccorritori” spiega ancora il cofondatore. Grazie alla propria piattaforma digitale, hlpy vuole offrire vantaggi ai partner e alle compagnie assicurative, che potranno ridurre fino al 70% il costo di gestione del servizio con una soluzione interamente digitale; agli operatori del soccorso, anche loro in grado di lavorare con processi agili e digitali e senza costi di ingresso, con un sistema che seleziona le richieste d’intervento più vantaggiose; i clienti, che potranno avere informazioni e tempi di intervento certi, senza precipitare in attese infinite, oltre a veicoli sostitutivi per proseguire il proprio viaggio.
I partner
“Bene nasce nel 2016 come tech company assicurativa, indipendente e nativamente digitale, la partecipazione in hlpy è per noi – spiega Alberto Dominici, cofondatore e Coo di Bene – segno concreto di voler mantenere la promessa fondante di allora di innovare il settore assicurativo, anche favorendo e sostenendo la nascita e lo sviluppo di realtà disruptive come si ripromette di essere hlpy”.
Dal canto suo, invece, “Vittoria hub ha guardato con interesse a hlpy fin dall’inizio – spiega Gianfranco Baldinotti, Ceo dell’acceleratore – riteniamo infatti che il loro modello di servizio possa avere un interessante potenziale di sviluppo, sia in Italia che all’estero. Inoltre, i vantaggi derivanti dalla adozione del loro modello operativo, non solo economici ma anche di controllo e governo del servizio, a tutto vantaggio dei clienti della compagnia, sono stati valutati positivamente da Vittoria Assicurazioni, che intende introdurli progressivamente tra i propri servizi. Per questo Vittoria hub ha deciso accettare la candidatura di hlpy e di avviarla al programma di adozione e di entrare nel capitale sociale”.