Oltre all’attesa nuova ammiraglia c’è anche un annuncio a sorpresa frutto della partnership con Porsche Design. Tripla fotocamera e una nuova interfaccia per la nuova fuoriserie di Huawei
Dopo che lo stesso Richard Yu aveva annunciato a Barcellona che il P20 e il P20 Pro sarebbero arrivati a Parigi alla fine di marzo, c’erano pochi dubbi su quello che avremmo visto oggi nella capitale francese. Eppure il CEO di Huawei si era tenuto una chicca per il 27 marzo: uno smartphone inedito, uno smartphone di lusso pensato per dimostrare di cosa è in grado l’azienda cinese. Ed è così che a Parigi, nell’architettura neo-classica del Grand Palais, fanno il loro debutto tre nuovi telefoni: il P20, il P20 Pro e l’inedito Porsche Design Mate RS.
La linea P raddoppia
Da P10 a P20: Huawei ha voluto rimarcare anche nel nome del prodotto un salto in avanti rispetto al già buon P10 del 2017, e lo fa con uno smartphone che ormai come da tradizione è doppio. P20 e P20 Pro condividono lo stesso design, che riprende quello dello scorso anno ma che fa un passo in più: c’è tanto vetro davanti e dietro il terminale, e c’è una colorazione cangiante tra quelle disponibili (Twilight la chiama Huawei) davvero particolare e pressoché inedita sugli smartphone, che si unisce a un blu brillante, a un oro rosa e il classico nero.
Sotto il cofano non ci sono soprese: confermato il Kirin 970 (quello che guida le automobili), il processore che ha fatto il suo debutto a IFA e si è già incarnato nel Mate 10, che grazie alla sua NPU (neural-network processing unit) è in grado di gestire funzionalità avanzate di machine learning senza appesantire il carico della CPU e con un risparmio energetico significativo. Ci sono anche 4 o 6GB di RAM e 128GB di storage, che non guastano mai, e non manca neppure Android 8.1 con EMUI 8.1. L’interfaccia appare migliorata, sono state ascoltate alcune critiche mosse soprattutto riguardo a una grafica un po’ datata: la struttura resta la stessa, ma da apprezzare il passo in avanti.
Il piatto forte è ovviamente la fotocamera. Si rinnova per il terzo anno la partnership con Leica, e sul P20 troviamo la stessa configurazione di ottimo livello già vista sul Mate 10: doppio sensore, 12 megapixel RGB e 20 megapixel monocromatico, che lavorano assieme per produrre una singola immagine. Il contributo del Kirin 970 si fa più evidente: sono 19 i tipi di scene riconosciute dall’AI (dal cibo ai tramonti, dagli animali ai ritratti), l’autofocus lavora in modo predittivo sempre con l’ausilio della NPU, e inoltre è disponibile un nuovo sistema di stabilizzazione ottica a sei assi (chiamato AIS: AI Image Stabilization) che consente di scattare foto in condizione di luce molto difficile anche senza treppiede (si parla di fino a 6 secondi di stabilizzazione), e di girare video a 960fps in risoluzione HD (il super-slow motion che sta facendo furore su tutte le ultime ammiraglie).
Se per tutti i P20 c’è una selfie-camera da 24 megapixel (sì: ventiquattro), il vero salto in avanti lo fa il P20 Pro con la tripla fotocamera posteriore: 40 megapixel RGB, 20 megapixel monocromatico e un terzo sensore da 8 megapixel per le foto con ottica tele. In pratica questo significa che le foto, anche grazie a lenti Leica da f/1,6, f/1,8 e f/2,4, sono molto più dettagliate che in passato: addirittura Huawei si spinge fino a 102.400 ISO di sensibilità massima per catturare le foto in condizione di luce molto scarsa, puntando su un sensore dalle dimensioni generose (7,76×5,82mm) e facendo leva su quell’AIS che abbiamo già citato.
La presenza di un sensore dedicato alle foto da lontano, quello da 8 megapixel, consente anche di aumentare fino a 5X la modalità hybrid zoom, a patto che si scatti a 10 megapixel. Tutte le modalità avanzate richiedono questa impostazione: lo smartphone si occupa di tradurre 40 megapixel in 10, con un guadagno in termini di qualità: in pratica non c’è la perdita di definizione tipica degli zoom sugli smartphone. In più c’è anche un sensore cromatico inedito per Huawei, sempre sul Pro, che contribuisce a restituire un’immagine più fedele nei colori (qualcosa di simile l’aveva provata LG sul G4, con risultati altalenanti: vedremo come andrà in questo caso). Rinnovata anche l’interfaccia del software fotocamera, che torna a essere più simile a quella di altri Huawei e che risulta più immediata da usare.
Il design del P20
Infine, c’è il design. Quest’anno si punta su forme arrotondate simili a quelle del P10, ma rivedute con più vetro sul posteriore per rendere lo smartphone più bello da vedersi e con incorporato ovviamente il nuovo must delle ammiraglie: schermo fullview, 18,7:9 da 5,8 pollici IPS sul P20 e 18:9 6,1 AMOLED sul P20 Pro, tutti con risoluzione 2K. A un anno di distanza si conferma comunque la vocazione della linea P: riprendere le linee di maggior successo, di Huawei o di altri marchi, e riproporle su questo smartphone. Come nel caso della fotocamera posteriore, che assomiglia molto a quella di iPhone X.
E poi, ebbene sì, c’è il notch: la tacca in alto sullo schermo, come su iPhone X, per aumentare lo spazio utile sullo senza aumentare le misure del telefono. Huawei comunque ha previsto una funzione del software per modificare l’interfaccia e renderlo meno evidente, per chi insomma non gradisce troppo la novità: più utile sul P20 Pro probabilmente, visto che è AMOLED, mentre si vedrà un po’ di più sull’IPS del P2o.
Il lettore delle impronte è in basso, sotto lo schermo: manca il jack audio, ormai possiamo dimenticarcelo, ma c’è il connettore USB-C che alla bisogna può montare un adattatore (nella scatola). Ben da 4.000mAh la batteria sul Pro (che è anche certificato IP67 per acqua e polvere), ma buona anche la 3.400 montata dal P20: c’è sempre la ricarica veloce SuperCharge, che già su P10 e Mate 10 faceva la differenza.
Un nuovo Mate Porsche Design
Huawei lo definisce lo smartphone più avanzato del mondo. Sicuramente il nuovo Porsche Design Mate RS è il più completo e ricercato smartphone Huawei che abbiamo mai visto. Schermo OLED da 6 pollici con bordi arrotondati (come sul Galaxy S9), ricarica wireless, 256 gigabyte di storage e disponibile in nero e in un rosso brillante. E con una novità pressoché inedita: il lettore di impronte digitali inserito sotto lo schermo. Un dettaglio tecnico che debutta per la prima volta in uno smartphone di un grande marchio: per non lasciare nulla al caso, comunque, ce un altro lettore sul posteriore per creare ridondanza e lasciare scelta all’utente su quale metodo di sblocco adottare.
Anche in questo caso parliamo del terzo anno in cui si rinnova la partnership tra Huawei e Porsche Desing, e il Mate RS serve a dimostrare una volta di più quali siano le ambizioni in termini di qualità e performance a cui mira Huawei. In pratica il nuovo Mate RS è una versione potenziata ed estrema del P20 Pro: quindi c’è lo stesso comparto fotografico, la stessa AI che ottimizza gli scatti, ma con aspetto e finiture tipiche di un prodotto Porsche Design. Il richiamo è addirittura alla Porsche 911 GT3 RS, una delle supercar più veloci mai prodotte: cover in pelle che ricordano la selleria della fuoriserie, linee arrotondate del telefono come quelle di una vettura di Stoccarda.
Come detto, il Mate RS è un prodotto esclusivo: visto il prezzo fissato oltre i 1.400 euro del già costoso Porsche Design Mate 10 Pro non sarà venduto in milioni di esemplari, ma serve a fare due affermazioni. La prima di natura tecnica, infilare in un solo terminale tutte le feature più intriganti del momento (su tutte il lettore di impronte integrato nello schermo) ivi compresa la fotocamera del P20 Pro. La seconda è di natura stilistica: lo stile minimalista ma al contempo ricercato del terminale serve ad accreditare Huawei come capace di fissare il trend di questo settore, in modo decisamente più originale che sul P20. Le ambizioni del marchio cinese, espresse dal Richard Yu in persona, sono di diventare il numero uno: per farlo c’è bisogno che gli smartphone Huawei siano i migliori sotto il profilo tecnico, estetico e funzionale.
Quando esce il P20 e quanto costa
A differenza degli anni passati, Huawei ha deciso che l’annuncio e la commercializzazione dei nuovi smartphone avverranno in contemporanea. Già da oggi è possibile trovare il P20 in vendita nelle catene di elettronica e nei listini degli operatori, e tra pochi giorni arriverà pure il P20 Pro.
I prezzi partono da 679 euro per il P20, con 4GB di RAM e 128GB di storage, e salgono a 899 euro per il P20 Pro che monta 6GB di RAM: siamo in linea con la concorrenza, e quest’anno la sfida si gioca tutta o quasi sul comparto fotografico. Dalla sua Huawei ha senz’altro una fotocamera tripla sul P20 Pro e una colorazione originale oltre le classiche oro, nero e blu: sulla carta e dalle prime impressioni pare un ottimo pretendente, vedremo come si comporterà nei nostri test e come verrà accolto dal mercato. Le ambizioni in questo senso sono molto alte: “Nella fascia media del mercato abbiamo già spostato gli equilibri da tempo, e abbiamo affermato il nostro primato anche rispetto a un marchio come Samsung – chiosa Piergiorgio Furcas, deputy general manager di Huawei Consumer Italia – Con questo P20 vogliamo lasciare definitivamente il segno anche nella fascia alta: e qui i nostri rivali sono certamente ancora Samsung, ma c’è anche Apple”.