Secondo la polizia federale statunitense, nel mirino ci sarebbero già le case farmaceutiche americane
In tempi simili, chi mette le mani sul vaccino, o sulla cura per il Coronavirus, mette le mani su un vero e proprio tesoro. Non solo perché quei farmaci sono destinati a valere milioni, ma anche e soprattutto in quanto lo Stato che dovesse liberarsi per primo dalla piaga del Covid-19 sarebbe anche quello che per primo si rimetterebbe in carreggiata, avvantaggiandosi economicamente sugli altri e riuscendo a occupare porzioni di mercato un tempo occupate dai competitors. Per questo nel pomeriggio l’FBI ha lanciato un allarme a dir poco inquietante.
L’allarme dell’FBI
L’FBI e il dipartimento della Homeland security hanno emesso un «public service announcement», ossia un annuncio nell’interesse pubblico, avvisando gli Stati Uniti e i loro partner commerciali che è altamente probabile che la Cina si stia preparando a sferrare un cyber-attacco per rubare dati legati alle cure e ai vaccini contro il Coronavirus. Si tratterebbe di una «minaccia significativa», da non prendere sotto gamba. Secondo l’FBI, nel mirino ci sarebbero già le case farmaceutiche statunitensi. Si ipotizza che possa trattarsi di quelle menzionate spesso dal presidente USA Donald Trump nel tentativo di convincere l’opinione pubblica che l’America sarebbe ormai vicinissima al vaccino o a una cura per il Covid-19. La nota non fornisce alcuna evidenza del coinvolgimento di Pechino nella possibile operazione.
Ma c’è anche l’ipotesi che sia una montatura
Naturalmente, potrebbe trattarsi ancora una volta di una montatura tutta statunitense. Già nei giorni scorsi vi avevamo dato conto del fatto che il presidente Trump avrebbe dato mandato ai suoi di elaborare una nuova offensiva commerciale nei confronti della Cina colpevole di aver nascosto al mondo notizie sul Covid-19.
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Il piano di Trump, anche secondo diversi media statunitensi, sarebbe accusare il governo cinese di aver provato a insabbiare l’epidemia durante i primi episodi risalenti forse persino allo scorso autunno e di avere in un secondo momento diramato alla comunità internazionale, con la complicità dell’Organizzazione mondiale della Sanità, notizie falsamente rassicuranti, che non avrebbero permesso ai governanti del resto del mondo di affrontare la pandemia con la dovuta preparazione. In attesa di prove, che pure l’amministrazione statunitense sostiene di avere ma ancora non vuole mostrare, la nuova strategia della Casa Bianca potrebbe essere gettare fango sul rivale economico paventando attacchi cibernetici.