La startup fondata da Marco Magnocavallo è la più finanziata del settore food-tech. Entra nella compagine societaria la holding di investimento asiatica NUO Capital
Cultura enologica, tecnologia e finanza. Sono questi gli ingredienti della crescita di Tannico, l’enoteca di vini italiani più grande del mondo e la startup più finanziata del settore food-tech in Italia, che ha annunciato un nuovo aumento di capitale da 2,5 milioni di euro portando così a 8 milioni la raccolta realizzata in cinque anni.
L’investimento, che vede anche la partecipazione pro quota dei soci del precedente round di finanziamento, è stato sottoscritto per oltre il 50% da NUO Capital, holding di investimento asiatica di proprietà della famiglia Pao Cheng di Hong Kong.
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Nel consiglio d’amministrazione, già composto da Marco Magnocavallo (co-founder e Ceo di Tannico), Andrea di Camillo (managing partner del fondo P101), Stefano Saccardi (board member di Campari) e Matteo de Brabant (fondatore di Jakala e Alkemy), entra anche Tommaso Paoli, Ceo di NUO Capital.
Nuovi progetti e mercati esteri
Il round, spiega Magnocavallo, “consentirà lo sviluppo di nuovi progetti fra i quali l’implementazione di Tannico.biz, il portale dedicato interamente al B2B Horeca, lo sviluppo di un progetto retail con l’apertura del primo WineBar Tannico a Milano e il rafforzamento della piattaforma Tannico.it, che si aggiorna costantemente per essere in linea con le richieste di un mercato in continua evoluzione”.
L’ulteriore obiettivo degli investimenti, aggiunge Magnocavallo, “è quello di finanziare l’espansione all’estero che oggi conta il 10% del giro d’affari, soprattutto sul mercato del Regno Unito” dove è stato aperto un nuovo magazzino.
Fatturato in crescita del 70%
Magnocavallo, imprenditore con alle spalle una lunga esperienza nel settore digitale, ha fondato Tannico nel 2012. Oggi la piattaforma è attiva in 20 Paesi nel mondo e vanta un’offerta di oltre 12.000 etichette di vini italiani da più di 2.000 cantine. Nel 2017 Tannico ha registrato una crescita del 70% del fatturato a quota 11 milioni di euro e ha servito oltre 85 migliaia di clienti nel mondo con più di 1 milione di bottiglie vendute.
La startup “conta di raggiungere nel 2018 una crescita del 55% e un obiettivo di fatturato compreso tra 16 e 17 milioni”, afferma Magnocavallo. “Il break even dovrebbe invece arrivare verso la fine del 2018 o al massimo nel 2019”.
A soli cinque anni dalla nascita, Tannico è l’azienda nel food-tech che ha raccolto maggiori investimenti in Italia, da parte di diversi soggetti per Dna e nazionalità. Oltre a P101 e NUO Capital, in precedenza ha investito in Tannico anche Club digitale e sono arrivate manifestazioni di interesse da parte di fondi di private equity e imprenditori per l’acquisto della società, ma finora Magnocavallo ha resistito a questi corteggiamenti.
Servizi per le cantine italiane
Tra il 2016 e il 2017, Tannico ha lanciato due nuovi servizi: il primo è Tannico Intelligence, la piattaforma di marketing analysis riservata alle cantine che analizza i big data raccolti dal sito sviluppando report di settore ad hoc per la singola azienda. “Le cantine possono così comprendere meglio il loro target di clientela (sesso, età, provenienza, fascia di reddito) e possono confrontare i dati con quelli dei competitor”, spiega Magnocavallo.
Il secondo servizio è WinePlatform, che supporta le cantine sul piano tecnologico e logistico nella vendita dei propri prodotti delegando a Tannico la gestione di ordini, pagamenti e customer care. “Le aziende vinicole riescono in questo modo a superare le problematiche di natura doganale, fiscale e relative alle accise tipiche di ogni Paese”. Al servizio hanno già aderito oltre 50 cantine top italiane fra le quali spiccano i nomi di Bellavista, Feudi di San Gregorio, San Leonardo e Zonin 1821.