Costruita da OSVehicle, rappresentata la versione evoluta dell’automobile presentata alla Maker Faire Rome 2013. Più forte, più resistente, più veloce e più affidabile. Un piccolo gioiello dell’ingegni italiano.
Nel 2013, alla prima edizione della Maker Faire Rome, OSVehicle mostrò al mondo l’inizio di una piccola rivoluzione. Si chiamava TABBY ed era la prima automobile che potevi montare e smontare in meno di un’ora. Un veicolo elettrico, open source, a cui collaborarono due grandi personaggi del calibro di Ampelio Macchi (60 anni) e Francisco Liu (66 anni). Da allora sono passati due anni. Ampelio e Francisco si stanno dedicando ad altri progetti, la Maker Faire si appresta a festeggiare la sua terza edizione, e il lavoro intorno a questo progetto è cresciuto, anzi si è evoluto. Anche grazie ai due soci dell’azienda, basata a Honk Kong: Tin Hang Liu (Co-Founder e CEO) che nel 2008, in Silicon Valley, ebbe per primo l’idea da cui sarebbe scaturito il tutto e sua sorella Yuki. Entrambi nati e cresciuti in Italia. L’azienda, che si sta allargando grazie anche a partnership che si stanno definendo in città come Londra, Tokyo e San Francisco, ha rilasciato TABBY EVO, una versione migliorata del prodotto originale: «Now it’s harder, better, faster and stronger!».
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Le innovazioni di TABBY EVO
Gli ultimi 18 mesi sono serviti al team di OSVehicle (Open Source vehicle) per testare il prodotto: «Abbiamo lavorato sui feedback che abbiamo ricevuto dai nostri clienti e da chi ha avuto la possibilità di testarla» dice Tin Hang Liu (CEO) «In più volevamo rispondere alle richieste che ci sono arrivate riguardo alle prestazioni». Richieste che riguardavano soprattutto una maggiore velocità (arrivare almeno ai 130km/h) e una maggiore solidità per quanto riguarda il telaio e la carrozzeria. Tutte caratteristiche che oggi TABBY EVO possiede.
Ma non è finita qui. il team, infatti, ha lavorato anche per migliorare il sistema di sospensioni, ora disponibile per i veicoli appartenenti alle categoria L6e e L7e (quadricicli leggeri e pesanti). Una peculiarità che potrà essere ulteriormente implementata per quelli inseriti nella categoria M1, ovvero i veicoli che possono anche andare in autostrada e richiedono le prove di crash test. Anche TABBY EVO può essere assemblata in meno di un’ora, si muove grazie a un propulsore elettrico facile da installare e il suo costo totale si aggira intorno ai 4000 dollari.
Il team di TABBY EVO
TABBY EVO fonde insieme l’esperienza innovativa di un team basato a Modena, la culla di moltissimi brand leader nell’industria automobilistica e motociclistica come Ferrari, Maserati, Lamborghini, Pagani, De Tomaso, Ducati, con la manualità e precisione dei suoi fornitori asiatici. Tutta la parte research and development, però, si trova tra Torino e la città emiliana. Alla guida del progetto c’è Roberto Chiavini, una vera istituzione nel settore. Una figura di primo piano che ha maturato una grande esperienza lavorando per Tazzari Zero, una delle migliori macchine elettriche costruite in Europa, e per Formula Modena, una delle competizioni motoristiche più interessanti del panorama italiano, dove curava il design, lo sviluppo, l’analisi strutturale e l’omologazione dei veicoli partecipanti.
I progetti
TABBY EVO è un progetto ideale per startup, maker, fablab, imprenditori, designer, universitari, ma anche per tutte quelle aziende che vorrebbero dedicarsi allo sviluppo di nuovi veicoli nel settore della mobilità elettrica. Un settore che ha subito negli ultimi anni una forte accelerazione come dimostrato dai prototipi che hanno visto la luce: «Nella nostra visione» dice ancora Liu «tutti i progetti di questo tipo, inclusi i file 3D CAD di TABBY EVO, saranno open e disponibili sul nostro sito per essere scaricati liberamente e migliorati continuamente».
La nuova tecnologia è già presente all’interno di alcuni progetti portati avanti a Bordeaux, in Francia. TABBY EVO è stato impiegato da un gruppo di grandi aziende e startup locali per creare quattro nuovi veicoli: uno al servizio della municipalità a scopi turistici, uno per implementare il car sharing, uno per rendere più agevoli e “green” le consegne a grandi distanze e uno per scopi agricoli. Ma questi sono solo alcuni degli esempi che il modello di sviluppo di OSVehicle può far nascere: «Stiamo cercando di ragionare su altre richieste che ci sono arrivate, molto diverse fra loro. Alcune associazioni no profit ci stanno spingendo a trovare un modo per facilitare gli spostamenti delle migliaia di persone che vivono nei campi profughi in Medio Oriente o per contribuire al pattugliamento delle coste atlantiche. E alcuni hotel vorrebbero dotarsi di una flotta di veicoli elettrici per incrementare il turismo nelle isole del Mediterraneo». La TABBY EVO, dunque, rappresenta una bellissima tappa di un percorso, iniziato due anni fa, ma ancora tutto da scrivere. Anzi, da costruire.