Cloudera e Cerner hanno messo in piedi un sistema che supporta i medici nel prevenire le infezioni in corsia. Premiato con un IoT Award di Ovum
Cloudera e il suo partner Cerner hanno vinto il premio IoT Award di Ovum, riconoscimento per le aziende che mettono in campo una soluzione Internet of Things in grado di generare un impatto significativo nel proprio settore. In questo caso si parla di medicina e salute: a essere premiato un progetto il cui sviluppo ha permesso di tenere sotto controllo i sintomi dei pazienti e supportare il lavoro dei medici in corsia.
IoT contro la setticemia
Solo negli Stati Uniti ogni anno circa 1 milione di pazienti è colpito da sepsi: si tratta di infezioni sistemiche che colpiscono organi e tessuti causando spesso danni irreversibili, con complicanze che possono causare la morte in percentuali che oscillano tra il 28 e il 50 per cento dei casi. Con questi numeri parliamo di una delle principali cause di morte negli USA: valori superiori a quelli di diverse forme di cancro combinate assieme. Naturale dunque che ci si occupa di salute e servizi per l’healthcare si occupi del problema.
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Quanto hanno messo in piedi Cloudera e Cerner è una soluzione che riunisce i sensori già presenti nelle stanze dei pazienti, e che monitorano alcuni segni vitali, i cui dati vengono inviati a un centro di raccolta in cloud per essere analizzati. Il sistema, il cui sviluppo è stato avviato 2010, analizza tramite specifici algoritmi i dati così ottenuti ed elabora una stima sulla probabilità che lo specifico paziente possa stare attraversando i primi stadi di una sepsi.
Al medico resta naturalmente l’ultima parola su come trattare il paziente, ma la tecnologia in questo caso serve a supportare una diagnosi precoce: la mole di informazioni accumulate ha permesso di elaborare un algoritmo di predizione che diventa a mano a mano sempre più efficace, e che aumenta fino al 30 per cento le possibilità di sopravvivenza per chi dovesse andare incontro a questo tipo di infezione.
Big data e cloud in corsia
Quanto realizzato da Cloudera e Cerner, di fatto, è l’unione di diverse tecnologie in un unica soluzione: ai sensori sui pazienti connessi al sistema di raccolta dei dati centrale, pura IoT, si unisce una nuvola (cloud computing) nella quale i dati vengono raccolti, analizzati, e utilizzati per ottenere predizioni sempre più precise (big data).
L’impatto più evidente e immediato, per i pazienti, è un miglioramento dell’assistenza sanitaria e una maggiore chance di sopravvivenza anche in caso di malattie gravi. Anche per i medici e le strutture ospedaliere, comunque, si tratta di un vantaggio: avere un supporto che consenta di effettuare diagnosi precoci, magari aggregando informazioni provenienti anche da ricerche scientifiche recenti, permette di ridurre le complicanze e abbattere i costi diretti e indiretti di gestione della struttura. Ospedali più efficienti, dove i pazienti vengono curati meglio e più in fretta, costano meno in termini di trattamenti e anche di assicurazione per rischio professionale.