Oreegano è la piattaforma su cui inserire e condividere ricette adatte a tutte le esigenze e creare con nutrizionisti stili di alimentazione personalizzati
Vorreste avere a disposizione un sito su cui trovare un piatto adatto alle vostre esigenze alimentari, conoscerne la ricetta e i valori nutrizionali e magari costruire una dieta da seguire, meglio se creata con le competenze di nutrizionisti? Era quello che cercava Francesca Bufano, in un periodo in cui aveva una piccola carenza di ferro, e che aveva difficoltà a trovare. E allora, “di necessità virtù”: perché non crearlo?
È iniziata così la storia di Oreegano, la startup nata a marzo 2016 dai founder Francesca Bufano (Ceo), Giuseppe Grilli (sviluppatore) e Ilario Lagravinese (product designer). Tutti e tre originari di Acquaviva delle Fonti (provincia di Bari), under 30 e con background completamente diversi: Francesca ha una laurea in Relazioni internazionali e ha lavorato a Santo Domingo all’interno di organizzazioni non governative; Giuseppe ha studiato Computer science all’università di Cambridge e frequentato un master in Intelligenza artificiale, interrotto per dedicarsi a questo progetto. Ilario si è laureato in Scienze politiche ma ha da sempre una grande passione per la grafica e il design. Da giugno, fa parte del team Daniela Cotimbo, classe 1987 e originaria di Taranto, che è la social media e marketing manager di Oreegano. Ci spiega tutto il Ceo della startup, Francesca Bufano.
Cos’è Oreegano?
«È una piattaforma on line su cui è possibile consultare e inserire gratuitamente le ricette adatte a tutte le esigenze. La tecnologia integrata consente di rilevare automaticamente la tipologia alimentare (vegetariana, vegana, senza lattosio, senza glutine, etc) e i valori nutrizionali (calorie, carboidrati, grassi, vitamine, etc), informazioni fondamentali per poter pianificare e gestire la propria alimentazione.
Qual è il modello di business?
«Alla base c’è l’offerta di un duplice servizio: da un lato c’è un tool a pagamento per i nutrizionisti (attualmente il costo di lancio è di 35 euro al mese) che, nella loro area personale, possono profilare i propri clienti e creare il loro piano alimentare, attingendo alle ricette della community; dall’altro c’è il cliente/paziente che, attraverso l’app, riceve giorno per giorno la propria dieta (il costo mensile varia da € 7,99 a € 3,33 per abbonamenti annuali), con le informazioni sull’apporto calorico, la lista della spesa e alcune notifiche motivazionali. Con Oreegano sono quindi offerti due servizi con un unico strumento, avendo come riferimento la community delle ricette che propone piatti semplici, sempre vari e rispondenti a uno stile di alimentazione personalizzato. C’è poi un ulteriore servizio per le aziende del settore alimentare: loro propongono le ricette e Oreegano le completa con il dettaglio dei valori nutrizionali».
Cosa è successo prima che l’idea si trasformasse in startup?
«Il primo step importante è stato la partecipazione nel 2014 al bando europeo Fooding, dedicato a progetti e idee d’impresa innovativi nel campo agro-alimentare. La fase finale si è svolta a maggio 2015, con la presentazione di un pitch, e siamo risultati tra i team vincitori, accedendo a una fase di accompagnamento di 6 mesi presso l’Istituto agronomico mediterraneo di Bari (Iamb). Un’ulteriore selezione ci ha permesso di essere ospitati, da fine luglio 2015, negli spazi di Luiss Enlabs con cui, a gennaio 2016, abbiamo avviato un percorso di accelerazione che si è chiuso pochi giorni fa in occasione dell’Investor Day, durante cui siamo entrati in contatto con diversi investitori interessati a un’operazione di fundraising».
Quanto siete cresciuti durante il periodo di accelerazione?
«Siamo diventati più consapevoli del nostro business e del fatto che non stavamo più lavorando alla nostra idea per passatempo, ma per renderla un vero e proprio progetto imprenditoriale. Abbiamo capito le strategie da utilizzare per monetizzare i servizi offerti da Oreegano, ci siamo posti dei nuovi obiettivi, in funzione dell’ampliamento di capitale di 300 mila euro, che guardano all’espansione della community, che conta già 7000 iscritti, e del team che dovrà lavorarci per garantirne l’efficacia e monitorare le ricette inserite, che ad oggi sono oltre 2000».
Una curiosità: ma perché il nome Oreegano?
«Lo abbiamo scelto quando eravamo tutti e tre ad Amsterdam, in un ambiente universitario internazionale. Cercavamo una parola in ambito culinario che si pronunciasse in modo simile in tutte le lingue e ci è venuto in mente “origano”, che in spagnolo e in portoghese si pronuncia orégano, in inglese oregano, in francese origano. E visto che la doppia “e” in inglese si legge “i”, abbiamo eletto il nome vincente: “oreegano” che si pronuncia “origano”!».
Antonella Di Noia