La startup bolognese fondata nel 2011 è basata su Azure. Vuole facilitare l’accesso alle tecnologie Internet of Things da parte di tutte le imprese, insieme a quella di Yogitech si tratta dell’exit più importante del 2016 finora
Microsoft compra la sua prima startup in Italia. Si tratta di Solair, azienda bolognese fondata nel 2011, che ha creato soluzioni tecnologiche innovative nel campo del Cloud computing. Si tratta di una delle poche startup italiane con un fatturato di almeno un milione di euro e avevamo già parlato delle sue potenzialità nel 2014. La cifra dell’acquisizione non è stata rivelata da Redmond.
“A thing without an application is noThing” recita il payoff della startup. Solair nasce infatti con l’intento di rendere disponibili a tutte le imprese i benefici del cloud computing, facilitando l’accesso alle tecnologie Internet of Things da parte di tutte le imprese. Sin dai primissimi tempi in cui il cloud era un terreno relativamente inesplorato, la piattaforma di Solair è stata pensata come cloud-based. E’ la seconda exit ad una multinazionale americana dopo quella di Yogitech a Intel
Ed è stata la sua tecnologia flessibile e cloud-based probabilmente a portare la società di Redmond a investire per la prima volta in una società italiana. Non a caso Solair era stata inserita nella Market Guide sulle IoT platform 2015 di Gartner tra le prime 16 piattaforme IoT al mondo. «L’acquisizione di Solair – si legge in una nota ufficiale di Microsoft – è una parte importante dell’impegno di Microsoft per costruire un cloud intelligente e per aiutare i propri clienti a sfruttare dati in loro possesso non ancora valorizzati in chiave di business, creando nuova intelligenza grazie all’IoT e, infine, fornendo alle imprese le offerte più complete nell’ambito di Internet delle Cose».
Perché Microsoft ha comprato Solair
La soluzione di Solair è basata su infrastruttura cloud Microsoft Azure. E il fatto che Azure sia l’infrastruttura della piattaforma IoT di Solair e che Solair completi alcune delle funzionalità della Suite IoT Azure, ha fatto sì che le due aziende avessero un’unione comune, la tecnologia, che successivamente si è evoluta anche in una visione di business comune.
L’intuizione di Minerva Omega Group, che tra le prime ha scommesso in Solair
A notare le potenzialità di Solair era stata anche Minerva Omega Group, una realtà consolidata nel settore alimentare che produce macchine e sistemi Made-in-Italy per la lavorazione e conservazione di prodotti alimentari. Minerva Omega Group ha deciso di puntare sull’Internet of Things adottando la piattaforma IoT del Partner Solair con la sua esclusiva tecnologia drag&drop per lo sviluppo di applicazioni IoT enterprise.
«La forza di Solair è l’integrazione di Microsoft Azure»
«Abbiamo deciso di investire su Solair per la sua semplicità e velocità d’implementazione, per la facilità d’integrazione e per la flessibilità garantita nel tempo. La sua piattaforma, integrata con l’infrastruttura cloud Microsoft Azure e la componentistica ST, è facilmente adattabile in un’ottica di nuove prospettive e strategie per un’espansione futura nel mercato» ha affermato Daniele Salati Chiodini, Direttore Tecnico e Consigliere Delegato di Minerva Omega Group «Abbiamo individuato in Solair l’interlocutore giusto per supportarci in tutte le fasi di sviluppo di un’applicazione end-to-end, ottenendo una soluzione che permette di consolidare i dati raccolti direttamente sul Cloud e di aggregare le informazioni rilevanti relative ai macchinari, sincronizzate con sistemi esterni quali ERP e CRM, per poi elaborarle e integrarle nel processo di business. In particolar modo l’applicazione si rivolge al settore alimentare della Grande Distribuzione Organizzata, dove la problematica di una gestione centralizzata delle macchine ubicate in diversi siti e laboratori è sicuramente un’esigenza primaria. Grazie alla flessibilità della piattaforma Solair, il sistema NEmoSY non è orientato solo al monitoraggio delle macchine, ma può gestire anche tutto il ciclo della manutenzione, dall’inserimento dei rapporti tecnici fino alla produzione di tutta la documentazione relativa alla singola macchina»