Un progetto nato in università, poi diventato un progetto di azienda. Veranu ha vinto la Startup Battle di Cagliari. Abbiamo intervistato il founder Alessio Calcagni
Un gruppo di giovani incontratisi all’università diventati poi amici vince la prima edizione della competizione organizzata dal nuovo incubatore Clhub, la Startup Battle. Stiamo parlando di Veranu che con il progetto “Smart Energy Floor” (SEF) è riuscita a convincere la giuria nazionale ed internazionale ed aggiudicarsi il gradino più alto della competizione superando la concorrenza di altre 8 startup.
Cosa fa di Smart Energy Floor
La futura startup si propone di dare un contributo al problema energetico attraverso una mattonella che converte l’energia cinetica dei passi in energia elettrica. Una mattonella che, attraverso l’utilizzo di materiale piezoelettrico, permette la realizzazione di un pavimento intelligente capace di generare energia elettrica se sottoposto a pressione.
Storia, da una tesi di laurea all’impresa
Il progetto nasce nel 2012 dalla tesi di laurea specialistica in ingegneria elettronica di Alessio Calcagni e da allora ha percorso molta strada ma dovrà ancora affrontare un cammino molto lungo e pieno di ostacoli. Calcagni dice: “ci accingiamo ad affrontare ogni sfida che incontriamo nel cammino per veder la nostra idea concretizzarsi in un prodotto che presto vedremo anche in piazze, centri commerciali ed aeroporti”.
Il significato di Veranu, in sardo barbaricino
Nel nome della startup è racchiuso il vero significato del progetto “Veranu” dice Calcagni “vuol dire Primavera in sardo barbaricino e come in questa stagione si osserva un risveglio della natura dal torpore e sonno invernale di tutte gli esseri viventi, così la nostra startup si propone di presentare al mercato e alla realtà dell’imprenditoria sarda un’aria fresca e ricca di idee innovative come Smart Energy Floor”.
Per uscire allo scoperto la prima volta hanno scelto interlocutori d’eccezione come Massimo Moratti, amministratore delegato della Saras (ed ex presidente dell’Inter), i vertici di Confindustria e l’ex rettore dell’ateneo cagliaritano Giovanni Melis, durante un incontro sul tema dell’energia organizzato dall’Università del capoluogo nel lontano giugno del 2014. Calcagni, ha spiegato, in quell’occasione il progetto in tre parole: “Sef, ovvero smart energy floor”. Ed ha aggiunto “è un pavimento intelligente che produce energia semplicemente camminano su di esso”.
Il premio della Startup Battle: 15 mila euro, 10 cash 5 in servizi
Il team SEF ha ricevuto un premio di 15 mila euro suddivisi in 10mila euro cash e 5mila euro in servizi da parte dei consulenti del Clhub ed un periodo di incubazione di 4 mesi. Il denaro ricevuto servirà in parte per sviluppare un secondo prototipo e depositare la domanda di brevetto a cui seguirà la costituzione della società. Completano il team capitanato dall’Ing. Calcagni, gli ingegneri Giorgio Leoni, Simone Mastrogiacomo e Nicola Mereu. Parlando del team l’ing. Calcagni ricorda “un’idea da sola non basta, bisognava condividerla con gli amici che negli anni dell’università hanno condiviso con me gioie e dolori. Ecco quindi che un’idea di un singolo diventa prima l’idea di 2 persone e poi di 4, migliorata e accresciuta in ogni sua parte”. L’Ingegnere conclude con un suggerimento per tutti coloro che hanno un’idea innovativa “se credete veramente nel vostro progetto non fermatevi mai alle prime difficoltà”.
La Startup Battle. Il team di SEF ha vinto il primo premio della Startup Battle, un format mai visto in Italia, con una formula che ricalca i grandi eventi disruptive internazionali. La giornata è stata divisa in due momenti. Il primo è stato dedicato a cinque tavole rotonde durante le quali circa venti speaker si sono alternati mettendo in luce le loro esperienze, definendo il ruolo degli incubatori, mostrando i trend, le politiche e gli strumenti per finanziare le idee d’impresa innovative. Il secondo è stato quello dedicato alla competizione suddivisa in due parti. La prima è stata la qualificazione, dove le nove startup selezionate (la decima ha abbandonato la competizione all’ultimo) sono state suddivise in due gironi da cinque team e davanti ad una giuria internazionale e nazionale hanno avuto a disposizione cinque minuti per presentare la loro idea per superare il turno. Le vincenti dei due gruppi hanno poi avuto accesso alla finalissima dove hanno avuto sette minuti per “pitchare” a cui si sono aggiunte le domande dei giurati.
Il secondo posto della gara è andato a WeAgentz l’idea proposta dal team composto da Daniel Casarin, Francesco Patarchi, e Paolo Baita che hanno realizzato una piattaforma che mette in collegamento agenti immobiliari con chi cerca case in vendita o affitto. Il team si è aggiudicato un periodo di incubazione di 4 mesi. Durante la competizione è stato assegnato anche un premio a speciale, un periodo di incubazione di 2 mesi presso il Clhub, che è andato ad Hexacharge, un sistema modulare di basi di ricarica wireless per smartphone componibile pensato per bar e punti di ristoro. L’idea è nata all’interno del Contaminatio Lab dell’Università di Cagliari ed il team è composto da Alessio Melis, Valentina Pala e Sergio Mameli.
Le altre 6 idee presentate allo Startup Battle
Le altre idee. App, piattaforme tecnologiche, motori di ricerca e marketplace ecco le altre sei idee, provenienti da tutta Italia: Marche, Friuli Venezia Giulia e Lazio che hanno partecipato alla competizione. Ecobalance, app che vuole aumentare il grado di sensibilizzazione della popolazione al fine di ridurre le emissioni di CO2. Jamfony, una piattaforma tecnologica che mette in comunicazione i gestori di locali che offrono musica dal vivo con band e musicisti. SpotEngine, un motore di ricerca per archiviare e ricercare le pubblicità veicolate con i tradizionali metodi offline. OneTime, un’app per la prenotazione di ingressi e tavoli nei locali notturni e nelle discoteche. Let’s Colibrì, un marketplace e franchise corner che promuove l’ibridazione di prodotti di filiera corta locale (km0) e internazionale. Soplaya, marketplace europeo B2B che distrugge l’asimmetria informativa tra i ristoranti e i propri fornitori.
Grande soddisfazione da parte del team del Clhub. Giovanni Sanna, managing partner dice: “un evento ideato in un tempo limitato, ma grazie al coinvolgimento di diversi esperti, sponsor, Partner ed investitori nazionali ed internazionali ci ha portato ad un importante risultato, auspicandoci che si possa ripetere molto presto”. Il managing partner ha aggiunto “SEF è un’idea molto interessante e siamo soddisfatti della scelta. Siamo entusiasti di iniziare con loro il nostro percorso ed accelerare la crescita per portarli presto sui mercati internazionali grazie al nostro network”.