Ecco come funziona sull’omonima app dello smartphone in tre mosse. In seguito la funzione dovrebbe essere implementata anche nella chat all’interno della piattaforma web di Facebook
Da adesso i circa 900 milioni di utenti che usano Messenger, l’app di Facebook per le chat, potranno contare su “Secret Conversations”, il sistema di crittografia che rende il servizio a prova di curiosi.
Si può scaricare gratuitamente sia dall’App store che su Google Play. (E se non sai cos’è la crittografia, leggi: “Tutto ciò che devi sapere sulla crittografia dei dati e 3 lezioni lasciate dai cryptoribelli“)
SECRET CONVERSATIONS
FINITA LA SPERIMENTAZIONE. Facebook, come già accaduto con WhatsApp, ha terminato l’implementazione della crittografia end to end per la piattaforma di conversazione e adesso, se l’applicazione è stata aggiornata, si potrà avviare una conversazione segreta cliccando sull’icona che rappresenta un lucchetto nel profilo dell’interlocutore in chat e, se si seleziona l’icona dell’orologio, si può decidere quanto tempo deve passare prima che il messaggio si autodistrugga da solo.
La modalità segreta va attivata manualmente per ciascuna conversazione.
Per adesso funziona solo sull’app dello smartphone, ma a breve la funzione dovrebbe essere implementata anche nella chat all’interno della piattaforma web di Facebook.
1. SELEZIONA L’INTERLOCUTORE
Quindi Facebook, dopo aver introdotto vari livelli di gestione della privacy per i singoli post, ha mantenuto la promessa fatta all’inizio dell’estate.
Al contrario di Whatsapp, sempre di proprietà dell’azienda di Menlo Park, la funzione di segretezza non parte in automatico ma deve essere attivata dall’utente, la conversazione può essere solo uno a uno, ma i messaggi, al contrario di quanto annunciato qualche mese, fa potranno veicolare immagini o video, e non potranno essere trasferiti da un dispositivo all’altro, mettiamo dallo smartphone al computer dove teniamo aperta la stessa finestra di dialogo.
2. CLICCA SUL LUCCHETTO DEL PROFILO
Quando avevano annunciato la nuova funzione nel quartiere generale di Facebook si erano premurati di chiarire che le sue chat erano già sicure, ma precisando che i messaggi così protetti “non saranno visibili neanche a noi di Facebook”, in qualche modo confermando la capacità dei suoi moderatori di intrufolarsi nelle finestre di dialogo per verificare identità e contenuto degli interlocutori.
3- AVVIA UNA CONVERSAZIONE
Anche Facebook dimostra così che per far rispettare la propria privacy non bisogna essere dei delinquenti, ma sopratutto che la concorrenza con altre piattaforme di messaggistica andava combattuta proprio sul lato privacy.
I primi ad usarla siamo sicuri che saranno gli amanti, i soci in affari, gli attivisti per i diritti umani e i perseguitati d’ogni sorta.
In questo whitepaper si spiega come funziona e quale sia la filosofia dell’applicazione.