Ultimo aggiornamento il 17 Dicembre 2015 alle 10:52
Scienza e agricoltura, “lezioni sul progresso” (con chef Oldani) sul futuro del cibo
Cosa mangeremo quando sulla Terra saremo 10 miliardi? E come la scienza può aiutare l'agricoltura? Cibo e futuro nelle Lezioni sul progresso di Fondazione Telecom Italia. Dagli ogm alla cucina a km zero di chef Oldani
Un ciclo di dieci incontri tematici per avvicinare alla scienza le nuove generazioni. L’obiettivo è spiegare come e perché la cultura scientifica innesta l’innovazione e può cambiare la vita. Protagonisti di ogni lezione un grande studioso e un esponente del mondo dello spettacolo, dello sport o della cultura. Per fare di scienza e innovazione non materie per tecnici ma pane quotidiano per tutti.
Sono le Lezioni sul progresso di Fondazione Telecom Italia. Che lunedì 14 dicembre mettono al centro cibo e futuro. Con un panel intitolato “Oltre gli Ogm. Cosa mangeremo quando saremo 10 miliardi sulla terra?”. A tenere viva l’attenzione dei presenti lo chef stellato Davide Oldani e il genetista vegetale e membro del consiglio Accademia dei Georgofili e presidente dell’Unasa Michele Stanca. Che non ha intenzione di parlare tanto di Ogm, quanto di partire dall’antichità: “Da quando l’uomo – spiega – passò dal reperire il cibo cacciando a coltivarlo e conservarlo in vasi costruiti ad hoc”. Perché per migliorare il futuro dell’alimentazone e dell’agricoltura è fondamentale guardare al passato. Sfatando un mito: “Non è vero che i cibi del passato fossero di qualità migliore – aggiunge – ora lo sono molto di più”. Ma è necessario migliorare l’ambiente: “Nel 2050 dobbiamo fermare l’impiego di prodotti di sintesi aumentando la produzione”. Come? Portando la scienza in campagna in condizioni di sostenibilità: “Questo è l’obiettivo della mia accademia insieme a quello di farlo capire ai governi, come in Gran Bretagna”. Dove è stato avviato il progetto Wit2020 (Grano2020) grazie al quale partendo da una potenzialità di 14 tonnellate di grano per ettaro vogliono arrivare a 20 tonnellate. Con metodo scientifico e con uso razionale dell’azoto.
Guarda alla natura e alla qualità anche Davide Oldani che mette alla base della sua cucina il chilometro zero e la stagionalità dei prodotti: “La fa da padrone il prodotto di stagione che è più accessibile e ha più proprietà nutritive, meno produzione più di qualità e sfruttare la produzione che c’è già, non scartare, produzione di pane, produrre meno per gettare meno”. Insomma natura e tradizione. Senza dimenticare la tecnologia “che in cucina aiuta a scegliere i migliori metodi di cottura: bassa temperatura, conservazione con abbattitori, uso di elettrodomestici ad alta precisione”. Passando per la salute: “Il mio diktat è la cucina buona, sana e gustosa da abbinare a sport e movimento”.