L’edizione 2015 dell’International Science and Engineering Fair (Isef), il contest di Intel che premia ricerche fatte da ragazzi delle scuole superiori, è stata vinta da Raymond Wang con un sistema per ridurre la trasmissione di malattie in volo
Si è chiusa a Pittsburgh, in Pennsylvania, l’International Science and Engineering Fair (Isef), la competizione annuale per studenti con la stoffa degli scienziati. Ogni anno, circa 1.700 ragazzi che frequentano le scuole superiori arrivano da ogni parte del mondo con le loro scoperte scientifiche alle finali del contest promosso da Intel, che mette in palio, per le migliori idee, un totale di 5 milioni di dollari tra premi e borse di studio. La scoperta scientifica più interessante si aggiudica il Gordon Moore Award, un premio da 75 mila dollari: a vincerlo, quest’anno, è stato stato Raymond Wang, 17 anni, da Vancouver.
Contenere le pandemie
Il premio Gordon Moore è intitolato all’omonimo scienziato co-fondatore di Intel e padre della nota “Legge di Moore”, quella secondo la quale le prestazioni dei processori, e il numero di transistor, raddoppiano ogni 18 mesi. Il giovane canadese Raymond Wang se l’è aggiudicato per la sua ricerca sul contenimento della trasmissione di malattie sugli aerei regolando il flusso d’aria. Il suo progetto è riuscito a tracciare il movimento dei patogeni in una cabina di un Boeing 737, e a trovare un modo per alterare il flusso d’aria nell’aereo: seguendo la sua idea, si riesce ad aumentare la disponibilità di aria fresca del 190% e diminuire enormemente la concentrazione di virus. Le modifiche che gli aerei dovrebbero apportare si possono fare direttamente sulle cabine già esistenti, con un alto risparmio di vite nel caso di una futura pandemia.
“Basta un ragazzo”
L’Isef premia ogni anno i piccoli genii in giro per il mondo, con l’obiettivo di supportare la loro inclinazione naturale verso le materie scientifiche, la tecnologia e l’ingegneria. Oltre ai premi in denaro, l’Isef offre tanti vantaggi e visibilità al vincitore. Un esempio? Jack Andraka, vincitore dell’edizione 2012, oggi 18enne, varie invenzioni all’attivo che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, ha appena pubblicato un’autobiografia, nonostante la sua giovanissima età. Ha vinto l’Isef a 15 anni con un test per scoprire il tumore al pancreas: il suo libro si chiama “Breaktrough”, che rimanda all’idea di sfondare, di riuscire a trovare la formula tanto cercata dopo centinaia di esperimenti. Il titolo in italiano è “Basta un ragazzo” (Garzanti, traduzione di Giuseppe Maugeri) che, invece, veicola un altro importante concetto: anche un ragazzo di 15 anni, se ha la stoffa, può scoprire la cura che ci cambierà la vita.
Italiani in finale
Tra i finalisti di quest’anno c’erano anche 3 team italiani, selezionati attraverso il concorso “I Giovani e le Scienze”: le scuole selezionate erano il liceo scientifico “Sobrero” di Casale Monferrato, il liceo scientifico “Gandini” di Lodi e l’IS “Fermi” di Mantova. Il primo gruppo presentava il progetto “Luminol nanoparticelle d’argento: una coppia brillante”, per la categoria “Chimica”. I ragazzi sono riusciti a dimostrare che le nanoparticelle d’argento possono avere un ruolo sia come catalizzatori sia come veri reagenti nella reazione. I ragazzi del liceo “Gandini” di Lodi, invece, concorrevano nella categoria “Biomedical and Health Sciences”, e si sono occupati di un progetto per la riabilitazione dei pazienti affetti da Atassia, un disturbo che provoca problemi nella coordinazione dei movimenti delle braccia. Il team di Mantova, infine, ha presentato il progetto “Power from Algae”, per produrre energia ecosostenibile.