A lanciare l’allarme è Skuola.net: secondo un’indagine il 49% dei ragazzi non avrebbe mai visto il laboratorio d’informatica
Mancano pochi giorni al suono della prima campanella ma di novità sui banchi delle aule italiane ne vedremo ben poche. Almeno per quanto riguarda il digitale. Se qualche muro viene sistemato, qualche classe rifatta, i laboratori d’informatica restano invece sempre gli stessi. Di tablet se ne utilizzano davvero pochi. La maggior parte dei ragazzi inizierà l’anno usando ancora quaderni e libri cartacei.
Il sondaggio di Skuola.net
A denunciare questa situazione è Skuola.net che ha presentato nei giorni scorsi i dati di un sondaggio svolto su oltre 1600 studenti tra gli 11 e i 19 anni. Un campione rappresentativo per capire che in Italia, da Nord a Sud, la percezione degli studenti sul tema della tecnologia a scuola è la stessa: non decolla, i pc non si usano per la didattica. Due ragazzi su tre degli intervistati da Skuola.net dichiarano di non avere la connessione wi-fi o comunque di non utilizzarla per fare lezione, solo uno su sei infatti ha la connessione ed è soddisfatto della qualità del servizio.
Le risposte del Ministero
Dati confermati dal Ministero che ammette nella relazione statistica 2013/2014 che “solo un 10% delle scuole del primo ciclo, elementari e medie, dispone di una connessione ad alta velocità, mentre il dato cresce alle superiori dove si arriva al 25%”. Basta frequentare le scuole per capire questi numeri: si fatica a trovare aule che siano connesse, soprattutto in provincia. Esistono ancora scuole che hanno la lavagna multimediale non connessa ma usata solo come proiettore.
Aule di informatica usate poco e male
Una situazione distante da ciò che accade in un Paese come la Svezia dove nelle aule delle scuole della città di Stoccolma tutti i bambini hanno la connessione wi-fi. Così anche in Olanda, secondo quanto riportato dalla fondazione Snappet. Poco confortanti, secondo la ricerca di Skuola.net, anche i dati relativi alla presenza di computer e tablet tra i banchi. Ma ancor più grave è il fatto che l’aula di informatica (che dovrebbe già essere sostituita dall’utilizzo dei pc in classe) è usata in maniera sporadica: uno su cinque dichiara di utilizzare il laboratorio una volta alla settimana e uno su cinque una volta al mese.
Solo il 6,7% utilizza il PC in classe
Il 10% degli intervistati, dichiara di non avere nella propria scuola un’aula d’informatica. Mentre il 39% ammette tristemente che non ci ha mai messo piede. Resta il fatto che per fare storia, geografia o scienze si utilizza ancora il vecchio sussidiario che pesa nella cartella. Solo il 6,7% dei ragazzi interpellati ha detto di avere un pc o un tablet che utilizza in aula, messo a disposizione dalla propria scuola. E c’è chi, l’11,6% , il tablet lo porta in classe da casa.
Storie della scuola 2.0 che lanciano un SOS affinché vi possa essere un serio investimento, anche attraverso dei partner, per fare in modo d’avere una generazione formata, una didattica innovativa, un risparmio per le famiglie e soprattutto un impegno perché i futuri lavoratori italiani possano saper usare questi strumenti ormai necessari in qualsiasi ambito.