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Calcio, nuoto, basket, ginnastica, atletica, scherma, corsa. Si fa sempre più lungo l’elenco delle discipline sportive senza più barriere, che possono essere praticate da tutti, indipendentemente dal tipo di disabilità. Eventi come le ultime Paralimpiadi di Tokyo, dove gli Azzurri hanno portato a casa ben 69 medaglie, fanno da cassa di risonanza per far arrivare ai giovani e alle loro famiglie un messaggio di positività e per far aumentare in tutta Italia iniziative e centri sportivi che permettano una fruizioni inclusiva di tutti gli sport e i corsi. Significativo in questo senso è anche il ruolo di alcuni campioni diventati testimonial di resilienza e determinazione nello sport come nella vita, due nomi su tutti: Alex Zanardi e Bebe Vio.

Ma se tanta strada è stata percorsa, molta è quella da fare, in particolare per quanto riguarda gli sport legati alla montagna, tradizionalmente considerata un ambiente più difficile di altri, sia per persone normodotate sia per chi ha una disabilità. Pian piano però anche questo taboo è stato sfatato e si sta arrivando a una fruizione a 360 gradi. Senza eccezioni. Merito soprattutto di alcuni pionieri, come i maestri di sci di “Scie di Passione”, che dieci anni fa a Folgaria, in provincia di Trento, hanno contribuito a realizzare una montagna davvero senza barriere.

Sci inclusivo: come nasce l’idea di “Scie di Passione”

“La nostra associazione – racconta a Startupitalia Stefano Carbone, Direttore tecnico della scuola  – nasce dall’esperienza di una guida paralimpica, Tommaso Balasso, che alla fine della sua carriera agonistica diventa Maestro di Sci con la Snowsports Academy San Marino ed insieme ad un gruppo di giovani maestri di sci decide di aprire questa scuola, con poche risorse, ma con una missione molto chiara: rendere la montagna e lo sci accessibili a quante più persone possibili. Abbiamo cominciato davvero in maniera avventurosa: la sede della scuola era collocata in una roulotte chiamata “Rondinella” e ci siamo autofinanziati per acquistare tutti gli ausili per disabili necessari a svolgere le lezioni. Entusiasmo e passione non sono mai mancati, e stagione dopo stagione ci siamo strutturati e organizzati sempre meglio”.

E così negli anni anche il gruppo di lavoro è cresciuto molto, fino a superare i 25 professionisti, con maestri specializzati nell’insegnamento in base alle diverse disabilità (motorie, sensoriali e cognitivo-relazionali) e alle dieci discipline praticate, dallo sci nordico a quello alpino, dallo snowboard alle ciaspole. Impegno premiato dalle oltre 10.000 ore di lezione tenute ai tanti allievi che si sono affidati a questi angeli della montagna. Importante anche il contesto circostante, con ben 11 rifugi del comprensorio folgaretano sono accessibili e dotati di carrozzina per sciatori e bikers “sitting”.

Sci e snowboard per tutti i gusti

SCI NORDICO SITTING

Sci nordico sitting

Sono tante le novità messe in campo nell’Alpe Cimbra trentina ad ogni nuova stagione per ampliare l’offerta. Si va dai monosci e dualsci adatti ad ogni tipo di caratteristica fisica e disabilità, al “Bass Board”, uno speciale snowboard che, grazie ad un telaio applicato sulla tavola e all’aiuto del maestro, permette a persone con ridotta mobilità di approcciarsi alla disciplina. I principianti potranno invece avvicinarsi agli sport invernali in una ski area ‘protetta’ con i maestri della Scuola Italiana Sci che hanno aderito a questo progetto. Per tutti, la possibilità di partecipare ad eventi, raduni e progetti dedicati, per vivere lo sci come strumento educativo e di crescita, oltre che di condivisione e divertimento.

Handbike e trekking con la jolette

Ma, come abbiamo detto, la montagna non è solamente neve: tra i più amati ci sono i percorsi studiati per gli amanti dell’handbike, una speciale “bicicletta”, di solito con tre ruote, che si muove tramite delle manovelle azionate grazie alla forza delle braccia, usata spesso da chi ha disabilità o malformazioni agli arti inferiori. Di più recente diffusione è la jolette, una carrozzina in grado di arrampicarsi lungo i sentieri che portano in quota e che permette, tramite un meccanismo simile a quello dei risciò, di far praticare trekking anche a chi ha problematiche legate alla deambulazione.

Montagna per tutti tutto l’anno

sci inclusivo

L’impegno e la motivazione sono sempre quelli del primo giorno, anzi, avendo ampliato il gruppo di lavoro e le attività proposte, servono una maggiore organizzazione e condivisione degli obiettivi. “Strada facendo – racconta Carbone – ci si rende conto che da soli si va poco lontano, è importante condividere il progetto a livello territoriale e non solo. È fondamentale fare “rete” con tutti gli attori della filiera turistica della montagna: devo dire che negli anni questa consapevolezza è maturata molto”. In questo senso è particolarmente significativo il progetto “Alpe Cimbra 4 all”, nato inizialmente sulla neve e per lo sci, ma che nel tempo si è trasformato in una ricca proposta di attività anche durante il resto dell’anno, che vede coinvolti i diversi soggetti del territorio, i Comuni, le società impianti della Skiarea Alpe Cimbra e l’Azienda per il Turismo Alpe Cimbra.

“Per chi sente il desiderio di provare consiglio di farlo sotto la guida di una figura professionale esperta, non procedere per tentativi, insomma. Soprattutto le prime esperienze sono decisive per approcciarsi positivamente e in sicurezza ad un nuovo sport, specie in un contesto fantastico, ma non banale come quello della montagna.  Accanto alla scrivania – conclude Carbone – conservo una targa in cui è incisa una frase: ‘Che ogni traguardo raggiunto sia motivo di orgoglio e l’inizio di una nuova avventura’”.