Non è mai troppo presto per fare meta, nello sport come nella vita. Lo imparano subito i piccoli che, a soli quattro anni, esordiscono nel nuovo campo da rugby di Baggio, quartiere della periferia milanese.
Mercoledì 22 settembre, giorno dell’inaugurazione, si mettono tutti in cerchio e si passano la palla ovale di mano in mano, pronunciando ognuno il proprio nome: “Martino”, “Michelangelo”, “Filippo”… Nel gruppo accanto ci sono anche tante bambine. “Innanzitutto impariamo che questo non è il mio o il tuo pallone: è il pallone della squadra”, dice l’allenatrice. Fare parte di un gruppo, sentirsi uniti, essere solidali con i compagni. È questa la prima lezione. Poi arriveranno l’importanza di una sana e corretta competizione, il rispetto delle regole, la lealtà verso l’avversario e tanti altri valori importanti. Lo sport come scuola di vita: incoraggiarne la pratica significa anche favorire l’inclusione sociale e l’integrazione.
Il progetto Insieme per favorire l’inclusione sociale
Da questo obiettivo nasce il progetto Insieme del Gruppo Mediobanca in collaborazione con il CUS Milano Rugby e il Comune di Milano.
Il campo in Via Mar Nero 10 nel quartiere di Baggio è la terza tappa del percorso, che si rivolge ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di alcuni quartieri del capoluogo lombardo, caratterizzati da contesti economici e sociali particolarmente fragili. Iniziato nel 2017 con i campi da rugby e da pallavolo all’oratorio Sant’Agnese nel quartiere di Quarto Oggiaro, è proseguito nel 2019 con il campo da rugby di via Cambini, nella zona di via Padova.
In totale sono oltre 1.000 le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi coinvolti, di età compresa tra i 4 e i 16 anni. Per loro nuovi spazi e nuove strutture, ma non solo: il CUS Milano Rugby si occupa anche di gestire e coordinare le attività sportive con il supporto di una squadra di educatori e di tecnici qualificati, coordinati dall’ex stella della Nazionale Italiana di rugby Diego Dominguez.
“Sul campo da rugby ci si sente subito in famiglia”
A metà pomeriggio, all’oratorio San Giovanni Bosco di Baggio il sole è ancora caldo, nonostante l’inizio ufficiale dell’autunno. Oltre ai più piccoli, che prendono confidenza con questo sport, ci sono ragazzi di tutte le età che si allenano in questa grande area verde, circondata da alberi e alti condomini. C’è musica e aria di festa. Ci sono le famiglie, i residenti di un quartiere da 20mila abitanti e i giovani della parrocchia, impegnati nell’organizzazione.
“Famiglia” è la parola che ricorre più spesso tra i ragazzi e le ragazze che giocano a rugby già da qualche anno con il Cus. Qualcuno abita qui vicino, altri sono venuti da fuori per festeggiare con i compagni. C’è chi ha iniziato per caso e chi per curiosità. Però tutti si ritrovano a pronunciare quella stessa parola, sottolineando il senso di accoglienza che hanno trovato in campo e l’importanza delle amicizie che si creano facendo sport.
Dopo il nuovo campo da rugby a Baggio, sguardo verso il futuro
“La giornata di oggi è il risultato dell’impegno e degli sforzi profusi dal Gruppo Mediobanca , dalla parrocchia di San Giovanni, dal CUS Milano Rugby e dal Comune di Milano, insieme a tanti volontari”, esordisce Sergio Vicinanza, Presidente del Centro Universitario Sportivo dell’Università degli Studi di Milano.
“È un altro successo del sodalizio tra pubblico e privato. Mi auguro che la bellezza di questi spazi riqualificati e la vitalità di chi li frequenta siano il giusto premio per chi ha reso possibile tutto questo”, aggiunge Vicinanza.
“Le promesse si mantengono, specialmente se sono fatte a bambini e ragazzi: noi ci siamo riusciti, nonostante la pandemia”, ha proseguito il Sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Nei quartieri della città, specialmente in quelli più grandi, dove più alta è la presenza di famiglie con bambini, lo sport diventa occasione di aggregazione e di crescita, di divertimento e di formazione”. Non solo: “Si parla molto della cosiddetta “città dei 15 minuti”: significa che bisogna lavorare per portare sempre più servizi in periferia, dalle attività sportive alle aree verdi, dalle scuole agli uffici comunali, fino alle strutture sanitarie, come consultori e Case della Salute. E per rigenerare un quartiere cominciamo proprio dai più giovani”.
“Crediamo nel valore dello sport come fattore di inclusione sociale e come strumento di integrazione delle fasce socialmente deboli e a rischio di emarginazione”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Mediobanca Alberto Nagel. “In questi quattro anni abbiamo contribuito a recuperare spazi fisici e offrire momenti di socialità, divenuti ancora più importanti dopo le fasi del lockdown, specialmente per i giovani che vivono situazioni di difficoltà”.
Tutti i campi sono stati inaugurati, ma il progetto Insieme non finisce qui. Il Gruppo Mediobanca guarda al futuro.
“Il nostro impegno è quello di portare avanti questi progetti, mantenendoli come sono oggi, e anzi migliorandoli. Non dimentichiamo poi che ci sono tante altre aree in cui ai giovani vengono offerte poche possibilità. Milano è una città straordinaria, come ripetono spesso gli stranieri che ci guardano da tutta Europa, ma deve essere straordinaria per tutti”, ha concluso Nagel.