Tutti i dettagli del programma “Italia Startup Visa” per i cittadini esteri che intendono effettuare un investimento o una donazione di importo significativo in aree strategiche per l’economia e per la società italiana
Il programma “Italia Startup Visa” prevede una tipologia di visto d’ingresso per cittadini stranieri che intendono effettuare un investimento o una donazione di importo significativo in aree strategiche per l’economia e per la società italiana. In particolar modo, si rivolge a imprenditori stranieri che hanno intenzione di aprire una startup in Italia o di investire in una startup già costituita da almeno tre anni. In quest’ultimo caso, l’investitore straniero dovrà assumere una carica societaria all’interno della realtà imprenditoriale. Ma come fare per ottenerlo? Scopriamo tutti i passaggi nel dettaglio.
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Gli step per ottenere il visto
Per poter ottenere il visto per startup, il richiedente deve impegnarsi a costituire una nuova impresa in possesso dei requisiti previsti dal D.L. n. 179/2012 (convertito dalla L. 221/2012) presentando alla commissione del Ministero dello Sviluppo Economico la seguente documentazione:
- un progetto contenente informazioni dettagliate sulle attività che la startup ha intenzione di svolgere, incluse le informazioni sulla competenza professionale del richiedente. Nel caso di aggregazione in startup già esistente si dovrà spiegare quale sia il contributo professionale del richiedente all’interno della società;
- la documentazione attestante la disponibilità di risorse finanziarie non inferiori a 50mila euro che il richiedente si impegna a investire nella startup. Nel caso di aggregazione in startup già esistente, l’investimento minimo è di 100mila euro. Le risorse possono derivare da fondi propri dell’investitore (documentati dall’estratto conto bancario degli ultimi tre mesi e dalla lettera dell’istituto bancario che deve garantire l’intestazione del conto e/o degli investimenti, nonché l’esatto ammontare in possesso del cittadino non UE interamente trasferibile in Italia), oppure da finanziamenti ricevuti da investitori terzi, inclusi i finanziamenti rilasciati da enti governativi o non-governativi italiani o stranieri, per i quali andrà allegato il contratto di investimento firmato da entrambe le parti e corredato da idonea documentazione bancaria, oppure da una combinazione di entrambe le casistiche. Non possono essere accolte dichiarazioni di possesso di asset non liquidi, come proprietà immobiliari o partecipazioni societarie anche se sono presenti le promesse di vendita.
Il nullaosta ISV (Italia Startup Visa) viene concesso o negato entro 30 giorni dalla data di presentazione della documentazione completa. Una volta rilasciato, ne viene data comunicazione al Consolato Italiano di competenza affinché il richiedente ottenga il visto per startup. Quando si è ottenuto il visto d’ingresso, il cittadino straniero può entrare in Italia per richiedere, entro 8 giorni dall’arrivo, un permesso di soggiorno per lavoro autonomo. Il permesso è rilasciato con validità biennale, a partire dalla data di ingresso nel nostro Paese, ed è rinnovabile solo se si mantiene l’investimento, mentre viene revocato in caso di mancata effettuazione del finanziamento per l’intero importo previsto. Dopo cinque anni può essere richiesto un permesso valido a tempo indeterminato per soggiornanti di lungo periodo.