SAG-AFTRA esulta e parla di accordo storico, ma c’è anche chi parla di resa. Ecco cosa hanno ottenuto gli artisti
Dopo quasi quattro mesi di proteste, a Hollywood è terminato lo sciopero degli attori che ha ingessato l’industria dell’intrattenimento con conseguenze che soltanto per l’economia della California si aggirerebbero intorno ai 3 miliardi di dollari di perdite. A settembre si era raggiunto l’accordo tra sceneggiatori e studios, mentre è proseguito fino alle soglie dell’inverno lo sciopero degli attori. Nelle scorse ore si sono chiuse le votazioni, con quasi l’80% degli associati che ha approvato il nuovo accordo. «Abbiamo siglato il più grande accordo nella storia del settore, che ha rotto gli schemi, stabilito nuovi flussi di entrate e approvato un accordo storico da oltre 1 miliardo di dollari con le più progressiste protezioni dall’AI mai scritte – ha dichiarato il presidente della SAG-AFTRA Fran Drescher -. Mi sento abbastanza sicuro nel dire che questo è un cambiamento di paradigma di proporzioni sismiche».
Tra le questioni centrali sollevate fin dai primi giorni dello sciopero, sia daglli sceneggiatori sia dagli attori, c’era l’impiego dell’intelligenza artificiale. I professionisti di Hollywood hanno lamentato il rischio che il proprio lavoro venga svalutato o copiato dall’AI, senza alcuna forma di riconoscimento economico nei loro confronti. Oltre ad alcune garanzie, gli attori hanno ottenuto nel nuovo accordo aumenti degli stipendi (tra il 7 e l’11%) e anche bonus riguardo ai servizi streaming, come ha riassunto il Guardian. La fine dello sciopero degli attori a Hollywood non ha però soddisfatto tutti. Uno dei profili che si è opposto è quello di Matthew Modine (Birdy – Le ali della libertà). «Non posso approvare un contratto che compromette l’indipendenza e il futuro finanziario degli artisti – ha detto -. È volutamente vago e chiede ai membri del sindacato di rinunciare alla propria autonomia. Il consenso è una resa».