Con Musk ha fondato OpenAI nel 2015. Ma le loro strade si sono presto separate. Il suo chatbot ha ridato centralità all’intelligenza artificiale. Oggi Altman gira il mondo con quell’AI che sta riscrivendo le nostre esistenze connesse. Buon viaggio con la nuova puntata di “Vite Straordinarie – Ritratti fuori dal comune”
Arrivare prima di altri e fare la differenza. In fondo è questa la ricetta vincente di quegli innovatori che battono sentieri inesplorati per spingersi oltre, realizzando vere e proprio Vite Straordinarie. Certo, ci vogliono competenze specifiche, visione allargata, dedizione estrema, coraggio da vendere e una squadra che poi riesca a tirare la volata. Ma le storie che state per leggere e ascoltare su StartupItalia in questo mese di agosto racchiudono tutto questo e molto di più. Parte la rubrica estiva “Vite Straordinarie – Ritratti fuori dal comune” con le storie di Brian Chesky, Serena Williams, Daniel Ek, Elon Musk, Paul Graham, Sam Altman, Licypriya Kangujam, Maya Gabeira, Samantha Cristoforetti, Masih Alinejad, Jeff Bezos, Malala Yousafzai. Dal 7 agosto ogni lunedì, mercoledì e venerdì come cover story un longform scritto dalla redazione centrale di StartupItalia e con le firme di Alessandro Di Stefano, Chiara Buratti, Gabriella Rocco e Carlo Terzano. Ogni ritratto è accompagnato dalle illustrazioni di Giulio Pompei. E poi c’è un podcast da ascoltare con la voce del direttore editoriale Giampaolo Colletti. Leggi qui sotto la nuova puntata o ascoltata su Spotify. Per saperne di più leggi il pezzo di lancio.
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«Oggi abbiamo lanciato ChatGPT. Provate a parlarci». Con questo tweet pubblicato da Sam Altman il 30 novembre 2022 è cambiato qualcosa per sempre nel dibattito contemporaneo sulla tecnologia. All’improvviso l’intelligenza artificiale ha smesso di essere un argomento di nicchia, spingendosi nel mainstream. Un chatbot per dire addio ai compiti, come ha detto Musk. L’artefice di questa trasformazione che non è soltanto semantica ma è omnicomprensiva è Sam Altman. Nato il 22 aprile 1985 a Chicago ma cresciuto a Saint Louis, Altman cresce come studente di computer science e matematica alla Stanford University, ma come tanti altri Ceo prima di lui abbandona il college. A vent’anni lancia la sua prima startup, Loopt, venduta nel 2012 per 43 milioni di dollari. Con OpenAI, azienda fondata nel 2015, Altman sviluppa ChatGPT, la tecnologia che negli ultimi mesi si è resa protagonista per aver fatto passi da gigante e aver cambiato radicalmente il mondo dell’innovazione degli ultimi vent’anni. Altman detiene investimenti in più di 400 imprese e in passato ha preso il posto di Paul Graham come presidente di Y Combinator, l’acceleratore di startup più famoso al mondo.
L’incontro con Paul Graham
Imprenditore, investitore, programmatore. Questo ragazzo con la passione per la matematica si è fatto le ossa fin da ragazzo con una startup di successo e di fatto ha anticipato i tempi. Il sogno da startupper arriva per lui ad appena 19 anni. Ma facciamo un passo indietro: aveva solo otto anni quando riesce a smontare e a rimontare un Mac che gli era stato regalato, senza provocare danni al dispositivo. Da adolescente, decide di lasciare la città di origine e di allontanarsi dalla sua famiglia per poter studiare scienze informatiche e rendere la sua passione un lavoro. A diciotto anni inizia a frequentare l’Università di Stanford e nel frattempo lanciato una speciale app per la geolocalizzazione, quel Loopt che prende le sembianze di un vero e proprio social network, facilmente integrabile con Twitter e Facebook. Loopt, come abbiamo già detto, viene venduta alla Green Dot Corporation per 43,4 milioni di dollari. Nel 2005 abbandona l’università per inseguire il suo sogno di imprenditore e cambiare il mondo. Nel 2011 comincia a lavorare part time per Y Combinator, realtà per lui stimolante e di cui riesce a diventare addirittura Presidente tre anni più tardi. A proporlo per quel ruolo è stato proprio Paul Graham, fondatore di Y Combinator, dopo averlo visto in azione con Loopt. Altman ricopre la carica di Presidente per Y Combinator per diversi anni, contribuendo al successo di startup oggi famose in tutto il mondo come AirBnB, Dropbox, Twitch, Reddit e Stripe. Nel 2019 decide di intraprendere una nuova avventura che lo avrebbe portato a diventare uno degli imprenditori più noti al mondo.
Sam Altman oggi è il Ceo di OpenAI, la società fondata nel 2015 come associazione senza scopo di lucro, con sede a San Francisco. A lanciarla erano stati il giovane startupper insieme ad Elon Musk. Un sodalizio che è terminato qualche anno dopo: nel 2018 il Ceo di Tesla decide di abbandonare OpenAI per dedicarsi ad altro. L’azienda in breve tempo diventa un laboratorio di ricerca incentrato sull’intelligenza artificiale generativa. Obiettivo: sviluppare strumenti e tecnologie che possano essere sempre più utili per migliorare e semplificare la vita delle persone. Tra i primi progetti portati a termine da OpenAI c’è Dall.E, algoritmo lanciato sul web nel 2021 e che riesce a creare un’immagine da una semplice descrizione esclusivamente testuale.
Quando è cambiato tutto
Ma il vero successo di OpenAI arriva con il lancio, il 30 novembre 2022, di ChatGPT, strumento di intelligenza artificiale generativa. Partiamo dal nome. ChatGPT sta per Generative Pretrained Transformer. Si tratta di un chatbot – basato sull’intelligenza artificiale generativa – elaboratore del linguaggio naturale che, grazie a potenti algoritmi e tecnologie di apprendimento, riesce a conversare e rispondere come un vero essere umano all’interno di un discorso. ChatGPT è stata creata per aiutare gli utenti a interagire in modo più semplice e fluido con GPT-3, il terzo modello di Generative Pre-Training (GPT) di OpenAI rilasciato nel 2020. Il chatbot è basato sulla tecnologia del Natural Language Processing (NLP), una branca dell’intelligenza artificiale che si concentra sull’interazione tra computer e linguaggio umano. La tecnologia NLP, insieme agli algoritmi di machine learning, consente a ChatGPT di comprendere i modelli e le sfumature del linguaggio umano, elemento essenziale per generare risposte pertinenti e coerenti. Per entrare più nello specifico, grazie ai suoi 175 miliardi di parametri, ChatGPT è in grado di generare testi molto simili a quelli prodotti da un essere umano e a fornire risposte a tono, e spesso originali, alle domande poste.
Tra il 2019 e il 2020 Microsoft investe un miliardo di dollari in OpenAI. Ma è nel gennaio del 2023 che arriva il maxi-round più importante, perché sempre Microsoft mette nel piatto una cifra pari a 10 miliardi dollari. A fine marzo 2023 il Garante per la Privacy italiano blocca l’uso del modello conversazionale più noto al mondo, per poi renderlo nuovamente accessibile dopo l’adeguamento alla normativa europea in materia di privacy di OpenAI. Successivamente Elon Musk, insieme a gruppo di esperti, scrive una lettera pubblicata dal Future of Life Institute. Obiettivo ambizioso: bloccare lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale generativa più potenti di GPT-4 per almeno sei mesi. Non ce l’ha fatta. Oggi Sam Altman è alla versione GPT-5. E la storia va avanti.