La casa automobilistica svedese collabora con Chris Urmson, ex di Google (dove ha lavorato alla driverless car)
Volvo ha annunciato la partnership con Aurora, startup attiva dal 2017 nel settore automotive con il focus sulla guida autonoma applicata ai trasporti pesanti. E infatti la casa automobilistica svedese ha intenzione di sfruttare il know how di questa azienda innovativa per battezzare i suoi primi camion driverless. A differenza di altri competitor che operano nel campo dei robotaxi e dei taxi volanti, Aurora ha scelto questo settore perché sembrerebbe il più promettente e pronto ad accogliere un simile cambio di passo tecnologico.
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Volvo: automazione e mercato del lavoro
Come si legge sul sito di Aurora, l’obiettivo della startup è quello di accelerare la transizione verso la mobilità autonoma, facendo leva su un comparto software all’avanguardia in grado di dotare i veicoli di un cervello tech. Ad oggi l’azienda ha raccolto 690 milioni di dollari in investimenti e il suo amministratore delegato, Chris Urmson, è già stato ribattezzato come l’Henry Ford della guida autonoma. Al netto del paragone storico impegnativo, questo ingegnere canadese ha in effetti un curriculum di livello dal momento che ha lavorato per anni dentro Google dove ha sviluppato il progetto dell’auto a guida autonoma. All’interno di Aurora operano talenti che hanno accumulato esperienze in aziende del calibro di Tesla e Uber.
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L’introduzione dei camion a guida autonoma di Volvo – il secondo costruttore a livello mondiale di questo tipo di veicoli – potrebbe avere effetti rivoluzionari nel settore. Soprattutto per quanto riguarda la forza lavoro, che verrebbe inevitabilmente ridimensionata. Questo studio del 2017 ha stimato che entro il 2030 fino a 6,4 milioni di camionisti potrebbero perdere il lavoro se questa tecnologia dovesse essere introdotta in maniera massiccia. D’altra parte la guida autonoma non richiede soltanto veicoli intelligenti, ma anche città e infrastrutture smart, connesse grazie al 5G. Nella partita dei camion autonomi c’è anche il gigante Amazon che, oltre ad aver già ordinato 100mila furgoni elettrici alla startup Rivian, ha investito in Aurora.