È stata tra le prime capitali europee ad abbracciare la svolta green. Ma non ha provveduto a regolamentarne l’utilizzo. E ora la sindaca lamenta «l’anarchie des trottinettes»
Per Anne Hidalgo, prima cittadina di Parigi, la capitale francese è preda de «l’anarchie des trottinettes», l’anarchia dei monopattini elettrici. Non è una presa della Bastiglia, anche se la ricorrenza è vicina, ma poco ci manca. Perché “la marche des trottinettes électriques”, come viene enfatizzata da diversi quotidiani francesi, sta mettendo in affanno la capitale. Tanto che adesso si studiano le adeguate contromisure per arginare un fenomeno che ha avuto un successo inatteso. Il rischio, però, è di azzoppare la micromobilità urbana sostenibile.
Parigi assediata da 20mila monopattini
Da quando sono stati introdotti sulle strade di Parigi, nel giugno 2018, per limitare le emissioni del traffico urbano, i monopattini elettrici a noleggio si sono diffusi in modo inatteso. Se ne contano diverse decine di migliaia (almeno 20mila) e, lamentano sempre più parigini, circolano ovunque, in strada come sui marciapiedi, a velocità spesso sostenute (tra i 25 e i 30 km/h) e rappresentano un potenziale pericolo sia per chi li guida, sia per i pedoni, i motociclisti e i conducenti delle autovetture.
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L’incidente mortale
A inconvenienti leggeri e tollerabili (come è accaduto a Milano con il bike sharing, si è presto diffusa la “mania” di abbandonarli ovunque e in modo disordinato, intralciando la circolazione e rappresentando un ostacolo soprattutto per i più anziani) sono seguiti alcuni incedenti stradali che hanno convinto il governo nazionale a mettere un freno. Lo scorso aprile è stato registrato il primo sinistro mortale francese che ha coinvolto un monopattino elettrico: un pedone di 81 anni.
Il secondo, un paio di mesi dopo, è avvenuto proprio a Parigi, alla Goutte d’Or ai piedi di Montmartre. Un ragazzo di 25 anni a bordo del mezzo si è schiantato contro un camion al quale non aveva dato la precedenza.
#THREAD #MOBILITÉ
À la rentrée 2019, le @gouvernementFR va modifier le code de la route permettant le développement des trottinettes électriques, hoverboards… tout en assurant la sécurité des utilisateurs et autres usagers.
Explications ???? pic.twitter.com/iufszfymlV— Ministère Écologie ???? (@Min_Ecologie) 4 maggio 2019
L’Assemblea Nazionale è recentemente intervenuta varando diverse disposizioni ad hoc per i monopattini elettrici: divieto di utilizzo lungo i marciapiedi, limite massimo di velocità a 20km orari, l’obbligo di luci e catarifrangenti, l’obbligo di un dispositivo che segnali acusticamente il mezzo ma, a sorpresa, niente casco obbligatorio. Che resta caldamente consigliato ma non è imposto.
Disposizioni tutto sommato morbide, soprattutto se raffrontate con quelle recentemente varate in Italia (aspramente criticate da parte del mondo politico) e che a lungo hanno fatto penare le nostre startup dello sharing, proprio perché la finalità del Governo francese resta quella di non dissuadere il ricorso alla mobilità sostenibile.
Le disposizioni più severe di Parigi
Parigi, da parte sua, c’è invece andata un po’ più pesante: limite di 8km/h nelle aree pedonali, divieto d’uso dei monopattini elettrici nei parchi, contravvenzioni per parcheggi che intralciano la circolazione stradale e pedonale e, soprattutto, una tassa per gli operatori che gestiscono il mercato dello sharing. Iniziativa, quest’ultima, che è stata subito bollata dagli addetti ai lavori come un tentativo di fare cassa che nulla ha a che vedere con la sicurezza stradale.
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Anche perché le 12 startup che operano su Parigi non navigano esattamente nell’oro, nonostante l’entusiasmo con cui i “trottinettes électriques” sono stati accolti da turisti e parigini. Hanno infatti dovuto fare fronte alla cattiva pubblicità degli incidenti, alla stretta delle assicurazioni, all’agire indisturbato dei vandali e, soprattutto, a un mercato che si è saturato troppo in fretta. Secondo quanto riporta la stampa francese, almeno la metà si è già ritirata o ha deciso di “sospendere momentaneamente” il servizio.