L’associazione no profit milanese ha oltre 500 soci e unisce la filiera dell’innovazione italiana: startup, scaleup, PMI, centri di innovazione, incubatori, acceleratori e parchi scientifici e tecnologici. «Siamo sempre alla ricerca di nuove modalità per supportare l’ecosistema»
Secondo gli ultimi dati diffusi da Infocamere, nel 2022 l’ecosistema italiano contava 17mila startup e PMI innovative con un fatturato complessivo di 9,5 miliardi di euro e un record storico di 2 miliardi di euro di investimenti nel settore dell’hi-tech – il doppio rispetto al 2021 (e un valore più che triplicato in riferimento ai 694 milioni del 2019). Le imprese innovative italiane lo scorso anno sono risultate più attrattive anche al di fuori dei confini nazionali: la componente internazionale infatti determina il 50% dei finanziamenti ottenuti. In questo contesto opera InnovUp, associazione no profit milanese che unisce la filiera dell’innovazione italiana: startup, scaleup, PMI innovative, centri di innovazione, incubatori, acceleratori, parchi scientifici e tecnologici, studi professionali, società di consulenza e corporate. InnovUp lavora per rafforzare e promuovere l’ecosistema attraverso 3 aree di attività principali: l’advocacy, con la costituzione di gruppi di lavoro, audizioni parlamentari e interlocuzioni ministeriali, attraverso attività di networking e knowledge con osservatori, report, survey, webinar, newsletter e academy.
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InnovUp, le radici
Secondo EY venture capital barometer, i settori che hanno attratto il maggior numero di investimenti nel 2022 sono SmartCity, con 501milioni di euro e FinTech, con 499 milioni, che hanno raccolto il 55% degli investimenti, seguiti dal DeepTech, con 170 milioni, le LifeSciences con 162 milioni, il Food&Agriculture con 149 milioni. Ma nonostante l’Italia sia la terza economia del continente europeo, si attesta al dodicesimo posto per investimenti in VC e va ancora peggio se si guarda agli investimenti pro-capite. «In questo contesto è nata InnovUp, che quotidianamente lavora per rafforzare e promuovere la filiera dell’imprenditorialità innovativa italiana e favorire la costruzione di una vera e propria Startup Nation, un passaggio fondamentale per lo sviluppo del Paese – afferma Cristina Angelillo, presidente di InnovUp – Grazie, soprattutto, alla creazione di posti di lavoro che in futuro faranno la differenza. A far parte del nostro ecosistema, oltre ai nostri soci, annoveriamo una serie di partner e uno staff altamente qualificato».
L’associazione è oggi il referente italiano di Wainova (World Alliance of Innovations), IASP (International Association of Science Parks and Areas of Innovation), ESN (European Startup Network), EBN (European Business and Innovation Centre Network), EBAN (European Business Angels Network). Un lavoro che è iniziato nell’ottobre del 2020, dalla fusione tra APSTI, l’Associazione dei Parchi Scientifici e Tecnologici e Italia Startup, l’Associazione italiana delle startup e dell’innovazione nata nel 2012, contestualmente alla promulgazione dell’Italian Startup Act. «APSTI ha portato in dote le componenti della ricerca e sviluppo, del trasferimento tecnologico, della crescita dell’impresa innovativa e del radicamento territoriale, mentre Italia Startup la componente della creazione e dello sviluppo delle startup e dei soggetti che ne sostengono lo sviluppo come acceleratori/incubatori, corporate e abilitatori – spiega Cristina – Oggi InnovUp aspira a garantire continuità ai principi cardine contenuti nella normativa del 2012 guardando ai prossimi dieci anni, nell’ottica di agevolare e supportare le startup aumentando la competitività della filiera, snellendo gli adempimenti burocratici, superando l’attuale stratificazione normativa e favorendo l’internazionalizzazione di startup, PMI e centri di innovazione».
Cristina preside InnovUp da quando il precedente presidente, Angelo Colletta, ha lasciato l’incarico. «Fu lo stesso presidente a proporre il mio nome: da un lato mi sono sentita lusingata, ma temevo di non avere tempo per dedicarmi anche a questo – racconta Cristina – Dopo un breve periodo di tentennamento ho deciso di accettare questo incarico e di iniziare una nuova avventura per provare ad aumentare la sensibilità verso le tematiche relative all’innovazione».
Cosa fa InnovUp
L’associazione, forte dell’integrazione tra le due realtà complementari, si pone come interlocutore sui temi dell’innovazione e delle startup nei confronti delle istituzioni centrali – Governo e Parlamento in primis – così come degli enti regionali ed europei, puntando a ridurre la frammentazione presente nel settore. Allo stesso tempo, punta a rafforzare la presenza territoriale e internazionale attraverso la valorizzazione degli enti e delle organizzazioni associate. «Oggi InnovUp conta 500 soci divisi rispettivamente in cinque categorie: startup seed, scaleup, Centri di Innovazione, Abilitatori e Corporate – racconta Cristina – Nello specifico, tra i soci di InnovUp vi sono circa 250 startup seed e 60 scaleup, un numero che è in costante evoluzione e crescita».
L’associazione punta ad abbracciare tutti i verticali di industria e le diverse fasi di crescita delle realtà presenti al suo interno. «Le startup associate spaziano dal Fintech, alle Life Science, dalla Green Economy a AI e Big Data – prosegue la presidente – C’è chi ha chiuso round di investimento milionari e chi ha già fatto la exit; chi ha ricevuto un finanziamento grazie agli incentivi previsti dal fondo Smart&Start, chi si mette alla prova con la partecipazione a premi e competizioni di prestigio nazionale e internazionale e chi, ogni giorno, grazie ai propri prodotti e servizi affronta le più importanti sfide ecologiche e sociali del Paese». All’interno dell’ecosistema ci sono circa un centinaio tra incubatori, acceleratori e parchi scientifici e tecnologici italiani, che permettono a InnovUp di avere una presenza capillare in tutti i territori e di valorizzare tutte quelle eccellenze, spesso lontane dai centri di Roma e Milano, che rappresentano il valore aggiunto del nostro Paese. «Inoltre, i soci possono contare su un nutrito numero di “abilitatori” come advisor, società di consulenza, studi professionali, che lavorano costantemente in sinergia con noi sia per lo sviluppo di modelli standard – commenta la presidente – Con l’ambizione di diventare punti di riferimento per il mercato, sia nell’elaborazione di proposte di policy o nell’interpretazione delle norme di settore per garantire un’interlocuzione puntuale con le istituzioni».
Obiettivi e progetti per il futuro
«Siamo sempre alla ricerca di nuove modalità e sfide per supportare la crescita e lo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione italiano. Tra i progetti futuri più interessanti è in partenza, a settembre, la nostra “Founders’ Academy”, un ciclo di webinar dedicati alle startup della community, durante i quali diversi case studies verranno presentati e approfonditi da esperti del settore. Inoltre, a breve, organizzeremo un webinar insieme a CdP Venture Capital per presentare le opportunità connesse ai nuovi fondi Digital e Green Transition, previsti nell’ambito del PNRR», spiega Cristina che, con il suo team si dà un gran da fare anche in ambito parlamentare: «Abbiamo proposto degli emendamenti al nuovo disegno di legge dell’onorevole Centemero “Promozione e sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti” e, a livello ministeriale, stiamo lavorando ad una revisione dell’Italian Startup Act e ad un’efficace allocazione di 88,5 milioni di euro per fare in modo che siano destinati ai parchi scientifici e tecnologici». Di progetti in cantiere InnovUp ne ha davvero tanti, e sono anche molto ambiziosi, e il capitale umano e innovativo qua dentro di certo non manca.