Storie di futuro dalla Romagna colpita dall’alluvione. Il Ceo Fabio Ugolini: «Quando il mio paese natale è andato sott’acqua mi sono chiesto cosa avrei potuto fare. Da qui l’idea di ampliare gli strumenti offerti dalla nostra piattaforma»
Il mese di maggio 2023 passerà drammaticamente alla storia per l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, provocando piogge, frane e straripamenti senza precedenti. L’alluvione ha coinvolto 44 comuni emiliani e romagnoli. Le forti piogge hanno fatto straripare 23 corsi d’acqua e nel territorio colpito si sono verificate 250 frane in 48 comuni. L’Italia e il mondo intero si sono subito mobilitati per aiutare quella popolazione, concentrata soprattutto nell’area romagnola che va da Cesena a Ravenna, colpita da acqua, fango e smottamenti. Ma in che modo la tecnologia, la comunità, le piattaforme digitali e quelle dei social network possono contribuire a migliorare la situazione e a fare la differenza? Su StartupItalia abbiamo deciso di raccontare le storie di coraggio, solidarietà, innovazione.
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Quando succede una catastrofe in Italia c’è una macchina di solidarietà che si mette in moto. Abbiamo già parlato di Rockin’1000, che tramite la piattaforma Volontari SOS, in maniera totalmente gratuita, aiuta gli alluvionati. Ma ci sono anche altre realtà, come Truescreen, che si sono messe in moto in questa tragica evenienza.
Truescreen è una una startup che, abitualmente, si occupa di certificazione forense di contenuti multimediali ottenuti tramite dispositivi mobili (smartphone o tablet). In questa catastrofe naturale che ha sconvolto l’Emilia Romagna, il CEO, Fabio Ugolini, ha pensato di mettere a disposizione la propria app per sostenere la popolazione coinvolta dall’alluvione. In particolar modo, al fine di garantire l’autenticità dei danni di coloro che li hanno subiti. La società ha, infatti, messo a disposizione gratuitamente il suo servizio di certifica danni, utile soprattutto ad assicurare gli utenti affidandosi al fatto che la macchina burocratica debba essere il più efficiente possibile per garantire equi ristori. Abbiamo raggiunto il CEO per farci raccontare meglio come funziona l’iniziativa.
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Fabio, di che cosa si occupa, nello specifico, Truescreen?
Siamo una startup di Insurtech che lavora in tantissimi ambiti diversi per garantire l’autenticità dei contenuti multimediali partendo dal presupposto che il 94% dei contenuti online sono generati da dispositivi mobili. Abbiamo brevettato un nuovo metodo per identificare la disinformazione che passa dal mobile e garantisce che un determinato contenuto sia autentico e immodificabile. L’utente che acquisisce quel contenuto direttamente dalla nostra app è sicuro della sua provenienza e affidabilità. Oltre a certificare un determinato contenuto, Truescreen lo rende inmmodificabile tramite una sorte di “sigillo digitale”.
Quale è il vostro target principale e con chi collaborate?
Lavoriamo spesso con gli investigatori e siamo diventati anche uno strumento di autenticità per quanto riguarda il “Superbonus”, certificando le foto dell’avanzamento dei lavori.
Cosa è cambiato con l’alluvione che vi ha coinvolti in prima persona?
Quando è arrivata l’alluvione a Lugo – il mio paese natale, in provincia di Ravenna – il Comune ha iniziato a divulgare ai cittadini una serie di specchietti informativi con la richiesta di documentare i danni. In quel momento abbiamo deciso di entrare in gioco per garantire l’autenticità delle foto scattate dagli abitanti. In un contesto di emergenza abbiamo, quindi, pensato di allargare il nostro perimetro di azione mettendo a disposizione gli strumenti di autenticazione gratuitamente e abbiamo creato un flusso di acquisizione che permette a chiunque di certificare i danni subiti.
Per adesso quali feedback avete ricevuto?
L’app sta funzionando molto bene, sono più di 10mila i cittadini che adesso la stanno utilizzando. L’algoritmo che abbiamo messo a punto garantisce, in maniera sicura, attraverso una serie di tecnologie, che un contenuto che non sia modificato ne modificabile. In questa particolare evenienza, abbiamo di deciso di mettere i nostri strumenti a disposizione di tutti in modo gratuito: siamo noi a farci carico dei costi in questo momento. Non avremo mai pensato di poter dare una mano in una situazione così complicata ma questa è la mia terra, dove sono nato e cresciuto, e sono contento di farlo.
Quali progetti avete in cantiere?
In questo caso stiamo trattando con il Comune proprio per snellire le procedure di autenticazione dei danni. Ma non è l’unico progetto al quale stiamo lavorando di concentro con le istituzioni: portiamo avanti anche una serie di iniziative sui temi dello stalking, del bullismo, del revenge porn. Nel futuro abbiamo previsto un round di investimenti importanti per puntare all’internazionalizzazione. Il nostro obiettivo è quello di dare a tutti una possibilità per garantire l’autenticità dei contenuti.