Il miliardario crede che la sfida dell’intelligenza artificiale sarà vinta da una startup o da una Big Tech
Durante un incontro organizzato da Goldman Sachs e SV Angel, Bill Gates ha fatto una previsione: «Non andrete mai più su un sito di ricerca […], non andrete mai più su Amazon». Questo perché secondo il miliardario e Co-Founder di Microsoft la sfida del futuro ruota attorno alla creazione di un agente personale digitale che, grazie all’intelligenza artificiale, svolgerà tutte queste mansioni al posto nostro.
Ha anche aggiunto che chi vincerà nel campo dell’AI sarà o una startup oppure una Big Tech. Difficile credere che non si stesse riferendo a OpenAI e a Microsoft. La prima è stata fondata pochi anni fa da Sam Altman e Elon Musk (che poi se ne è tirato fuori vendendo le proprie quote) ed è famosa in tutto il mondo per il successo di ChatGPT; la seconda ha investito nella prima 10 miliardi di dollari per integrare la sua tecnologia nei propri prodotti e software.
Bill Gates ha poi fatto riferimento esplicito a un’altra startup, Inflection, fondata da un ex executive di DeepMind, Mustafa Suleyman, che avrebbe buone chance. Secondo lui il punto di singolarità, ovvero il momento in cui l’intelligenza artificiale supererà quella umana, non sarebbe così lontano e ciò comporterebbe la scomparsa di parecchi lavori/mansioni ripetitivi, che un robot o un software potrebbero svolgere in maniera più efficiente.
Bill Gates non ha più incarichi esecutivi in Microsoft e negli ultimi anni ha venduto parte delle azioni della società che ha contribuito a fondare nel 1975. Negli ultimi mesi si è letto e scritto molto sulla morte annunciata di Google (in realtà chi ha provato Bard, il competitor di ChatGPT, ritiene sia addirittura migliore).
Difficile pensare che Mountain View, così come Amazon possano esserne travolte, se non altro perché sono Big Tech che investono da anni sull’AI. Una previsione forse più verosimile è offerta dall’imprenditore Gary Vaynerchuk che in un video su TikTok ha spiegato come secondo lui ChatGPT andrà a integrarsi in tecnologie come Alexa, Google Home e Apple Home. Sempre di più le ricerche online si appoggeranno sulla voce grazie a assistenti così performanti.