Continua il nostro itinerario lungo gli hub e i distretti dell’innovazione. Questa settimana doppia tappa in Sardegna, Cagliari e Sassari all’insegna dell’industria 4.0, dei nuovi modelli di città iperconnesse e delle smart communities. Sbirciamo cosa ci riserva il futuro
Il nostro viaggio alla scoperta dei distretti dell’innovazione italiana continua. Questa volta andiamo in Sardegna, terra di bellezza e innovazione. A Cagliari, nel 1998, Tiscali mise le basi per l’accesso gratuito a Internet in Italia. Pionieri nell’innovazione, i sardi hanno saputo mantenere ben salde le proprie tradizioni, creando un connubio tra storia e tecnologia che ancora oggi caratterizza la bella regione.
Incubatori tra storia e innovazione
Meta turistica molto gettonata, post-pandemia la Sardegna ha vissuto una sorta di ripopolamento anche da parte di chi questa terra la sceglieva soltanto nei periodi più caldi dell’anno, adottandola come luogo in cui vivere. Qui i fenomeni del “reshoring” e del “southworking” hanno trovato terreno fertile per portare nuovi venti di innovazione, come spiega a StartupItalia Mario Mariani, founder di The Net Value, il più importante incubatore per startup di Cagliari: «A Cagliari la cultura digitale ha iniziato a diffondersi con la nascita di Tiscali, io ero uno dei manager. C’è stato un periodo in cui il capoluogo sardo vedeva 1.200 dipendenti impiegati in quella che sarebbe diventata una fucina di talenti molto attrattiva. Nel 2000 si era accumulato un know how digitale che ha iniziato a dare vita a una serie di startup fino alla nascita, nel 2009, di The Net Value». L’incubatore è nato con la volontà di rappresentare una casa per le startup locali, per servire il territorio con supporto manageriale e finanziario.
Se a Cagliari The Net Value è centrale nella creazione dell’ecosistema imprenditoriale, a Sassari Abinsula ha portato a bordo realtà attive nei settori dell’automotive e del tech legate al digitale con particolare specializzazione in IoT. In pieno Covid, Abinsula è stata accreditata come incubatore certificato e come osservatorio privilegiato per l’osservazione e la crescita di nuove realtà imprenditoriali. «Si tratta di un incubatore specializzato in questo segmento alla ricerca di aziende digitali aperte a nuovi esperimenti – spiega a StartupItalia Antonio Solinas, R&D&I Director di Abinsula – Facciamo squadra con aziende e startup che girano attorno al nostro ecosistema sia per proporre nuove soluzioni innovative al mercato che per fornire loro nuovi servizi, con il compito di attirare investitori e aziende internazionali nel nostro segmento e nel nostro territorio».
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Le startup di Abinsula
«Stiamo portando avanti percorsi di accelerazione legati alle smart cities, all’agritech e all’agricoltura di precisione: uno degli ambiti di maggiore investimento con trasferimento tecnologico – prosegue Solinas – Nel nostro DNA ci sono, poi, realtà legate al mondo dell’AI, dell’automotive e della cybersecurity».
Tra queste c’è Abissi, azienda che si occupa di cybersecurity e che rappresenta un’eccellenza tra le startup che sono cresciute in Abinsula. «Stiamo lavorando tanto anche su un’azienda che produce un sistema di rete che non intacca la privacy degli utenti – prosegue Solinas – Nello specifico, stiamo estendendo questa attività con ulteriori applicazioni e con la creazione di nuovi algoritmi. Con Widata, stiamo portando avanti nuove soluzioni per la Data Science, l’Artificial Intelligence e l’Internet of Things in ambito Smart City mentre con Agreetech puntiamo sull’agricoltura di precisione, fino ad arrivare all’analisi dei dati satellitari, per rendere queste piattaforma utilizzabile sia dall’agricoltore che dall’agronomo».
Nell’ecosistema di Abinsula si lavora anche sulla produzione di sensori per l’agricoltura e nell’edutech, con prodotti venduti in centinaia di scuole totalmente programmabili utilizzati sia dagli agricoltori che per il monitoraggio di piante. «In questa fase, il nostro prossimo hype sarà rappresentato dalle nuove frontiere tracciate dall’intelligenza artificiale – spiega Solinas – L’industria 4.0, nuovi modelli di città iperconnesse, le smart communities che coinvolgeranno anche zone rurali della città e il monitoraggio ambientale stanno andando tutte nella stessa direzione: quella dell’integrazione». Mentre Abinsula traccia le prossime frontiere, nel frattempo cresce anche sul mercato internazionale. «Siamo presenti dalla Cina agli USA e abbiamo un occhio di riguardo verso i mercati internazionali come l’Arabia Saudita», conclude Solinas.
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The Net Value, le origini
The Net Value, l’incubatore che lancia nuove realtà nel capoluogo di regione ha preso vita 12 anni fa. «Inizialmente supportavamo la nascita e la crescita di diverse startup a livello locale – racconta il founder Mariani – Poi a Cagliari è arrivata Moneyfarm, che si occupa di gestione degli investimenti ed è stata capace di capire tutte le potenzialità che questo territorio offriva ben prima della pandemia». Lo stesso pensiero è stato condiviso anche da Paperlit, azienda che offre servizi di digitalizzazione, distribuzione e monetizzazione di contenuti su dispositivi mobili nel settore dei media, nata in Silicon Valley e arrivata anche a Cagliari.
«Dopo la pandemia, sdoganato il tema dello smartworking, sono sempre di più le aziende che vengono a Cagliari. La città è ben connessa da un punto di vista infrastrutturale, con l’aeroporto che agevola i transiti. Qui si vive bene e a basso costo», spiega Mariani. The Net Value da 3 anni e mezzo ha lanciato anche l’Academy, che si occupa di fornire formazione in merito a nuovi mestieri digitali con corsi full stack incentrati anche sul reskilling. «Non cerchiamo laureati in Informatica ma persone che abbiano un background diverso e che in sei mesi diventano sviluppatori junior – spiega il founder – Adesso siamo giunti alla 12esima edizione, che prevede 3 corsi all’anno. Diplomiamo una 60ina di sviluppatori all’anno che alimentano la catena delle attività di sviluppo sia da un punto di vista tecnologico che imprenditoriale. Nel nostro incubatore, inoltre, sono presenti una decina di startup all’anno».
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Le startup di The Net Value
Tra le aziende ospitate da The Net Value nel settore artistico ci sono CASTIA ART, un’associazione di professionisti nel campo delle Arti e un centro di sperimentazione e produzione artistica; Lieu.City, la prima piattaforma social online creata per la fruizione di mostre d’arte in realtà virtuale e aumentata e Maponos Music, di Matteo Magli e Cristiano Calaresu, che rivoluziona la didattica musicale in campo lirico-sinfonico grazie all’audio binaurale e all’esperienza immersiva d’esecuzione di passi orchestrali. Tra coloro che lavorano con media, editori e agenzie di comunicazione ci sono Clickio, partner per gli editori certificato da Google, che opera a livello globale e fornisce agli editori soluzioni innovative per aiutare i loro siti a crescere in modo efficiente e sostenibile migliorando anche l’esperienza dell’utente; Giugnini QOBI Digital, un’agenzia che offre servizi di consulenza strategica e creativa in tutte le aree della comunicazione; Longwave, che lavora sul video streaming e real time communication, data analytics e machine learning, service design e UX/UI; SEO Pirates, un’agenzia SEO nata dall’unione di professionisti con oltre 15 anni di esperienza nel digitale. Nel settore del marketing c’è Growens, un gruppo industriale integrato che crea tecnologie per predictive marketing, mobile messaging e content creation adatte a organizzazioni che desiderano comunicare con efficacia con i propri clienti. Ad occuparsi di software c’è Event Boost, che aiuta i pianificatori di eventi e le aziende di tutto il mondo a organizzare eventi in presenza, virtuali e ibridi di successo.
Nel comparto della blockchain, IoT e cloud, The Net Value annovera: Genuino Blockchain Technologies, una startup innovativa con sede a Cagliari, che utilizza la tecnologia blockchain e IoT devices per tracciare gli step della filiera produttiva di beni di nicchia; SelfCommunity, un servizio fornito dalla Quentral srl, pensato come una community platform erogata in cloud che consente ad aziende, associazioni ed organizzazioni di creare e gestire un proprio Social Network fatto su misura; Uniscrow, una soluzione su blockchain per la stipula, pagamento, e soluzione dispute in accordi commerciali con la mission di offrire un servizio di escrow che consenta a buyers e sellers di definire e far rispettare i loro accordi. Nel settore dell’health e del biotech ci sono: Healthy Virtuoso, vincitore della scorsa edizione di SIOS Sardinia, è la prima applicazione che incentiva, remunera e premia le persone che si impegnano ad avere uno stile di vita salutare; IntendiMe, per migliorare la vita delle persone sorde facendole sentire indipendenti e sicure, perseguendo la sua missione di “far suonare un mondo così silenzioso” attraverso un sistema innovativo che consente alle persone con deficit uditivo di essere avvertite dei rumori della vita quotidiana; Inpeco, leader nel settore dell’automazione di laboratori di analisi cliniche che produce sistemi per permettere la totale automazione dei processi analitici, incluse le fasi pre- e post-analitiche.
Nel Green e Agritech, The Net Value annovera Lebiu, un’azienda attenta all’ambiente, in cui i materiali sono privi di componenti tossici o derivanti da processi inquinanti con la mission di fornire tessuti eco friendly, introducendo nuove applicazioni derivanti dagli scarti del sughero in modo più ecologico; NouMà, una delle principali aziende agricole della Sardegna nata negli anni ’80 con l’obiettivo di allevare, macellare e vendere esclusivamente carni e salumi sardi, provenienti esclusivamente da allevamenti sardi; Rumundu, un incubatore green con base in Sardegna e Sud Africa che supporta strategicamente organizzazioni e pubbliche amministrazioni nello sviluppo di progetti con alto valore economico e sociale, e basso impatto ambientale, attraverso interventi basati su modelli di economia circolare. Tra le altre startup che fanno parte dell’ecosistema ci sono: Kiber, di VRMedia, un’azienda deeptech nata nel 2002 come spinoff della Scuola Superiore S. Anna di Pisa che offre soluzioni tecnologiche per l’assistenza remota progettate per favorire l’Industria nella sua trasformazione digitale; Simbula, studio legale che fornisce servizi in diritto societario, commerciale, delle telecomunicazioni e industriale e di proprietà intellettuale e vanta una particolare esperienza in blockchain e società criptovalute, PSD2 e fintech, startup innovative, venture capital e incubatori certificati; Typical Of, un marketplace che connette direttamente i produttori delle eccellenze delle regioni con i ristoranti di cucina tipica, ovunque nel mondo. Supporta con contenuti, informazioni, dati e statistiche integrati direttamente nei processi di vendita e acquisto della piattaforma; Vento CDF, che fornisce servizi e software di Wind Engineering per gli Studi di Architettura e per le Società di Ingegneria e rappresenta oggi il prodotto di Computational Fluid Dynamics più innovativo e avanzato nel panorama globale.
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Gli obiettivi di The Net Value
«Lo scopo di The Net Value è quello di dare risposte alle startup locali ma anche ad aziende esterne che sono interessate a venire a Cagliari, offrendo spazi disponibili per coloro che qui vogliono avviare la propria realtà – conclude Mariani – Diamo risposte concrete in termini di ospitalità, formazione e rectruiting. Approfittiamo del fatto che questa città, oltre a vantare una schiera di talenti nel digitale, è anche attraente per coloro che provengono da fuori ma preferiscono vivere al mare senza rinunciare a un’elevata qualità della vita con un ottimo rapporto costi-benefici».