È stata scelta tra una rosa di dieci eccellenze 2022. “Innovare con cautela, tenendo sempre al centro il paziente, il professionista e il servizio: questo è il consiglio che voglio dare agli startupper dell’Healthcare”, afferma Danila De Stefano, CEO di Unobravo
Fondata nel 2019 da Danila De Stefano, la startup Unobravo è stata riconosciuta dalla giuria di StartupItalia “Best Startup of the Year 2022”. La storia di questo successo tutto italiano racconta l’avventura di quello che una volta era un piccolo team che oggi conta 120 persone con due sedi: a Milano e a Napoli. “Questa vittoria, in tutta sincerità, è stata completamente inaspettata – commenta Danila – Due anni fa, sempre durante SIOS, abbiamo vinto il premio Community e solo oggi mi rendo conto di quanto siamo riusciti a crescere velocemente. Questo riconoscimento, che dedico a tutto il mio team, ci dà fiducia per il futuro”. Società benefit, Unobravo offre un servizio di psicologia da remoto e fino dalla sua nascita si è focalizzata sui percorsi one-to-one e di coppia, per poi aggiungere nuovi contenuti. L’obiettivo è quello di offrire a ogni utente lo psicologo o lo psicoterapeuta più adatto: attraverso la compilazione di un questionario online, viene scelto il profilo migliore tra una rete di professionisti aderenti selezionati. “Se finora abbiamo operato in maniera verticale sulle sedute di psicoterapia online, nell’ultimo periodo ci siamo focalizzati sull’eccellenza sia in termini qualitativi che a livello di team e di software“, spiega Danila.
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Le prossime frontiere di Unobravo
Dopo la vittoria, Danila spiega quali sono le prossime frontiere che attendono il team. “Stiamo pensando a nuovi servizi che non solo siano proiettati verso i nostri utenti ma anche verso i nostri psicologi, che sono oltre 2.400 – commenta Danila – Vogliamo investire sia sulle aziende che collaborano con noi che nella nostra crescita. Possiamo rappresentare un servizio molto valido da un punto di vista aziendale non solo per le PMI ma anche per le grandi imprese. Abbiamo avuto la fortuna di nascere poco prima che scoppiasse la pandemia, così, a nostra totale insaputa, ci siamo trovati ad essere un punto di riferimento per coloro che hanno avuto bisogno di un sostegno psicologico in un momento in cui tutti ci siamo trovati di fronte a difficoltà che, nella maggioranza dei casi, prima d’ora non avevamo ancora vissuto. La pandemia ci ha messo di fronte a dei bisogni che sino ad allora non erano stati così tanto presi in considerazione: parlo proprio del sostegno psicologico”. Se Unobravo sta riuscendo nel consolidamento a livello nazionale, non tralascia, allo stesso tempo, l’internazionalizzazione. “Puntiamo anche all’espansione internazionale – spiega Danila – In particolare, ci siamo, da poco, lanciati nel mercato spagnolo e l’anno prossimo puntiamo al consolidamento. Crediamo che bisogna guardare a mercati simili a quello italiano anche se, a parte quello spagnolo, per il momento non abbiamo analizzato altri mercati europei. Tra le nostre priorità, ora, c’è l’investimento nel team: tante sfide non possono essere affrontate da soli”.
“Puntiamo anche all’espansione internazionale, in Spagna prima di tutto”
Consigli per gli startupper che si approcciano al mondo dell’Healthcare
Se parliamo di Healthcare si deve necessariamente affermare che è un settore che sta conoscendo una forte crescita non priva di ostacoli. La telemedicina, le biotecnologie, l’intelligenza artificiale negli ultimi due anni hanno vissuto una vera e propria trasformazione, in continua evoluzione che soffre, spesso, numerosi ostacoli burocratici. Da giovane startupper di successo abbiamo chiesto a Danila quali sono i consigli che si sentirebbe di dare a coloro che volessero approcciarsi a questo tipo di mercato oggi. “Anzitutto, direi che è necessario conoscere bene il mercato di cui si sta parlando, sia in termini di regulations e burocrazia che di attenzione. Si tratta di servizi che devono rispettare degli standard qualitativi molto alti; pertanto consiglio di farlo avendo sempre prima ben presente un’ampia conoscenza del settore – spiega la CEO – In particolar modo, la telemedicina sta diventando sempre più importante e interessante: lo confermano anche i fondi messi in campo con il PNRR. Allo stesso tempo, bisogna innovare con cautela, tenendo a mente il fatto che al centro ci devono essere sempre il paziente, il professionista e il servizio offerto”.