Da Napoli a Boston, la storia del diciannovenne campione di filosofia che ha superato i test per entrare in undici atenei americani. Per la nuova rubrica Venti di futuro dedicata ai giovani talenti Eleonora Chioda intervista Giovanni D’Antonio. «Ho scelto Harvard per una doppia laurea: ingegneria ed economia. Presto voglio fare una startup»
Ha 19 anni, è due volte campione di filosofia. Il primo in Europa, il quarto nel mondo. Si chiama Giovanni D’Antonio, ha vinto per due anni consecutivi la medaglia d’oro alle Olimpiadi italiane di Filosofia, competizioni in cui si scrivono saggi filosofici in inglese. Nel 2022 ha ricevuto una menzione d’onore alle Olimpiadi internazionali di Lisbona. Ha tenuto una Lectio Magistralis sulla speranza davanti al Presidente Mattarella il giorno dell’inaugurazione di Procida come capitale europea della cultura. Le migliori università del mondo se lo sono conteso. Ha superato il test per entrare in 11 Atenei americani. Alla fine, Giovanni ha scelto Harvard. Dal 19 agosto si trova a Cambridge, vicino a Boston, nel Massachusetts. Si è iscritto a due facoltà contemporaneamente. Ingegneria informatica ed Economia. Inoltre sta seguendo quella che viene definita una laurea secondaria in Statistica. «Non sono un genio. Ho solo studiato, lavorato e investito il mio tempo per crescere. E qui mi sento considerato».
«La filosofia mi ha insegnato a farmi le domande»
Grazie alla borsa di studio, gli hanno dato un appartamento nel centro dell’università. È entrato in Nova (www.novatalent.com), la rete globale di talenti che collega le persone ad alto potenziale nel mondo della tecnologia e del business: passa le selezioni solo il top 3% della propria fascia d’età. Ha già superato brillantemente gli esami di matematica. «La filosofia è logica, è capacità di risolvere problemi. Attitudini non così lontane dalla matematica e dall’ingegneria»
Diploma di liceo scientifico a Somma Vesuviana. Figlio di un avvocato e di una professoressa di matematica, si avvicina alla filosofia quasi per caso, dietro consiglio di un insegnante che lo spinge a farsi le domande giuste. «Ho iniziato a interrogarmi sul senso della vita. Sull’etica. E ho capito che lo scopo di farsi domande non è trovare soluzioni. È ragionare. In ogni momento della nostra vita, ogni volta che facciamo un ragionamento, facciamo filosofia. I miei filosofi preferiti? Amo tra tutti Spinoza e Kant perché hanno affrontato le domande più complesse dell’esistenza».
«Non voglio essere schiavo della tecnologia»
Ti parla di Harry Potter, ti dice che nella vita di tutti i giorni vorrebbe imparare a essere stoico. Ha sempre studiato da solo, sognando di arrivare ad Harvard fin da quando era un bambino. Scuola, libri, palestra, serate con gli amici: ecco la la sua vita. «Gli studiosi sostengono che abbiamo 7 tipi di intelligenza. Studio per nutrire l’intelligenza logico e matematica, ma esco e vedo gli amici per sviluppare empatia e intelligenza emotiva».
Ha installato un timer sulle sue app perché a un certo punto si blocchino. «Non voglio essere schiavo della tecnologia». Sogna di creare una startup. «Un’impresa tech che risolva un problema importante. Ma devo ancora identificare il problema che intendo risolvere»
«Allenatevi alla speranza»
Ai suoi coetanei dice: «Lavorate, studiate, non esistono geni. Il genio è tanto lavoro. Siate curiosi e allenatevi alla speranza». Speranza è la parola che ricorre di più anche quando parla a noi adulti: «Allenatevi alla speranza. Davanti a un momento buio potreste scegliere di non avere speranza. E rimarrete fermi. Oppure potreste scegliere di averla. E muovervi. Fra 10 anni chi avrò avuto la meglio? Chi si è mosso…». E se gli chiedi “sei Oltreoceano, a soli 19 anni, non hai nostalgia di casa?” ti risponde: «Cerco di fare come in Nuovo Cinema Paradiso e non farmi fottere dalla Nostalgia»