Nuova tappa alla scoperta di startup, incubatori e centri di innovazione dell’Emilia-Romagna. Venturi (AICCON): “La competizione genera coesione sociale e benessere, le startup sono i nuovi corpi intermedi”
Il nostro Viaggio in Italia alla scoperta delle startup arriva in Emilia-Romagna, terra di innovatori, oltre che di motori, cantanti e cineasti. Una regione ricca di storia, arte, cultura e tradizione gastronomica, ma anche dotata di una fortissima vocazione imprenditoriale. La mitica via Emilia è entrata nella letteratura, nel cinema e nelle canzoni, ma attraversa e annoda anche 20 distretti industriali con un saldo commerciale di circa 12 miliardi di euro lordi; una propensione innovativa che si traduce in 235 domande di brevetti ogni 100 imprese, presentate allo European Patent Office (nel complesso dei distretti italiani ci si ferma, mediamente, a 72 domande).
L’attenzione al fenomeno startup è da sempre molto elevata: iniziative per sostenerne l’avviamento, la crescita, il consolidamento e l’apertura internazionale – azioni di sensibilizzazione, interventi formativi, finanziamenti dedicati e misure strutturali – hanno favorito la creazione di un ecosistema densamente popolato e in continua evoluzione, da dieci anni in crescita per numero di startup inscritte all’Albo Nazionale.
I numeri dell’innovazione
Il Viaggio in Italia parte dalla mappatura più recente effettuata dall’Osservatorio Startup in Emilia-Romagna, che risale al giugno 2022, registrando 1.092 startup innovative, l’8% sul totale nazionale, quinta regione in Italia dopo Lombardia, Lazio, Campania e Veneto secondo gli indicatori del Ministero dello Sviluppo Economico.
Le startup emiliane-romagnole sono impegnate nei seguenti settori di attività: 70,5% servizi, 24,5% industria, 3,6% commercio, 0,9% turismo, 0,5% agricoltura. Per quanto riguarda i requisiti necessari per catalogare una startup innovativa, delle 1.092 censite, 682 rispondono alla classificazione Ricerca e Sviluppo (R&S), 225 con requisito brevetti, 235 con personale altamente qualificato, 166 con prevalenza giovanile, 128 con prevalenza femminile e 39 con prevalenza straniera.
Nella distribuzione territoriale, Bologna è la città con la massima concentrazione, contando 356 startup, seguita da Modena con 164, Parma 113, Reggio Emilia 108, Rimini 103, Forlì-Cesena 69, Ravenna 69, Piacenza 59 e Ferrara 51.
La classe di fatturato vede il 39,7% delle startup raggiungere 100mila euro, il 16,7% tra le 100mila e 500mila euro, il 3,3% si attesta dalle 500mila al milione di euro, e il 3,1% supera il milione.
Il Digitale, anche in Emilia-Romagna, è un driver di innovazione fondamentale per il tessuto imprenditoriale, il mezzo per internazionalizzarsi, aumentare le vendite online e creare progetti innovativi collaborando con le startup: stiamo parlando di quasi 322.000 aziende che nel 2021 hanno speso quasi 3 miliardi e 500 mila euro in tecnologia e servizi digitali, il 10% dell’intero mercato ICT nazionale. Secondo il report dell’Associazione Nazionale Imprese ICT (Assintel) le tre più importanti aree di investimento digitale sono state le soluzioni gestionali, al primo posto con oltre il 70% delle imprese, le soluzioni per la rete aziendale web e la cybersecurity (più del 60% di loro), in linea con i comportamenti medi delle aziende delle altre regioni. Tuttavia l’attenzione è sulle competenze digitali e la cultura dell’innovazione: solo al 21% delle imprese dell’Emilia-Romagna si assegnano punteggi elevati su competenze e cultura digitale, mentre il 28% è consapevole di avere una bassa cultura e scarse competenze digitali.
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Non esiste il fenomeno startup senza la capacità di città e territori di creare luoghi in grado di favorire la cultura innovativa. La conferma arriva dal professor Paolo Venturi, direttore di AICCON – Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit, il Centro Studi promosso dall’Università di Bologna, dall’Alleanza delle Cooperative Italiane e da numerose realtà, pubbliche e private, operanti nell’ambito dell’Economia Sociale. Gli abbiamo chiesto una valutazione sull’ecosistema dell’innovazione dell’Emilia-Romagna.
“Il mio giudizio complessivo è positivo, ma c’è molto lavoro da fare, in un contesto in profondo cambiamento. Questo territorio è vivo, ci sono risorse, infrastrutture, luoghi e politiche adatti per favorire la crescita delle startup. Inoltre, osservo un’evoluzione positiva che va consolidata: le startup non sono più unicamente un moltiplicatore economico, ma assolvono una funzione sociale. La sana competizione non rappresenta solo un premio per gli imprenditori, ma deve generare coesione sociale e benessere per i cittadini. La pandemia ha complicato le cose, ma al tempo stesso ha favorito nuovi modelli, e i processi di digitalizzazione creano valore e si stanno legando alle sfide sociali. L’Emilia-Romagna ha una dimensione coesiva, ma il capitale sociale non si genera automaticamente, perciò le startup di nuova generazione non possono essere solo strumenti di crescita, ma devono trasformarsi in dei corpi intermedi, una cellula fondamentale della filiera sociale. Competizione, coesione, business e impatto sociale, sono componenti dell’innovazione che possono legarsi tra loro, anche grazie a una nuova cultura imprenditoriale delle startup”.
Quali sono i focus specifici sui quali bisogna investire e lavorare? “I territori devono rischiare e co-investire nelle tecnologie, nei processi, nelle sfide nuove, credendo nell’intelligenza collettiva. Bisogna evitare di costruire un ecosistema suddiviso in silos, non comunicanti tra loro. L’innovazione deve essere aperta, contaminata, servono luoghi ibridi, non scatole chiuse”.
La rete degli incubatori emiliani
In Emilia-Romagna nel 2019 è nata la rete degli Incubatori in-ER per integrare le diverse strutture regionali, ampliare l’offerta di servizi e aumentare l’impatto del sistema a livello internazionale. Raggruppa gli incubatori della regione attivi dal 2001, per migliorare i servizi offerti alle startup e interagire in qualità di unico interlocutore, in particolare con soggetti e istituzioni estere.
I servizi vanno dall’ospitalità e dall’assistenza alla crescita, all’intercettazione di opportunità di finanziamento, fino all’accesso alla rete regionale dei Mentor, che offre alle startup un importante valore aggiunto per lo sviluppo del business. Sono già oltre 100 le grandi imprese con cui il Network ha relazioni consolidate, a cui si aggiungono reti di business angels come IAG e IBAN, fondi di venture capital come Primo Miglio sgr e Progress TT Fund, e più di 20 partner internazionali tra Unione Europea e Silicon Valley.
Gli obiettivi di in-ER sono la promozione della cultura del fare impresa ad alto contenuto di innovazione tecnologica e il supporto ai gruppi e alle giovani imprese che intendono sviluppare un’impresa innovativa in Emilia-Romagna. Lavorare insieme per definire un modello di business sostenibile, condividere buone pratiche, integrare strumenti, competenze e attività. Agire come soggetto unico al fine di promuovere l’intero ecosistema delle startup regionali in Italia e all’estero. Inoltre, in-ER punta ad attivare collaborazioni con incubatori e attori finanziari nazionali e internazionali, favorire l’ampliamento e il rafforzamento della community regionale degli incubatori e in generale degli attori a supporto della creazione d’impresa.
Le startup dell’Emilia-Romagna. Naviga la lista [in aggiornamento]
Sulla base del registro delle Imprese della Camera di Commercio e sulle segnalazioni che abbiamo ricevuto, in questo Viaggio in Italia abbiamo stilato la lista delle startup innovative più influenti nell’ecosistema dell’Emilia-Romagna. Si tratta di una lista aperta e aggiornabile, perciò inclusiva delle eventuali segnalazioni della community di StartupItalia, scrivendoci alla email [email protected].
AdapTronics | È una deep-tech startup che sviluppa dispositivi meccatronici adattivi per la logistica intelligente, come ad esempio dei dispositivi di presa elettro-adesivi efficaci, sicuri e veloci e scotch sensorizzato riciclabile per imballaggi smart.
AgroMateriae | è una startup operante nel settore della sostenibilità che si occupa della trasformazione in larga scala degli scarti agro-industriali in nuovi prodotti per l’industria della plastica.
Auting | mette in contatto driver (privati alla ricerca di un’auto per un breve periodo) e owner (privati che mettono a disposizione la propria auto nei periodi in cui resta inutilizzata). L’iscrizione è gratuita e verificata.
Axyon AI | è un’azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni software basate su Deep Learning per trading e asset management. Dal punto di vista tecnologico, il vantaggio competitivo è rappresentato dalla piattaforma proprietaria Axyon Platform, costruita specificatamente per serie temporali finanziarie. La Axyon Platform consente la progettazione e sviluppo di modelli predittivi basati su AI/Deep Learning estremamente accurati.
Biogenera | si occupa della ricerca scientifica applicata per l’identificazione e lo sviluppo di nuove terapie molecolari, destinate alla cura dei tumori pediatrici. Biogenera identifica nuovi potenziali farmaci orfani per l’oncologia pediatrica.
Cellply | opera nel settore delle scienze della vita sviluppando piattaforme di diagnostica in-vitro che hanno l’obiettivo di personalizzare la cura del cancro. Utilizzando microtecnologie proprietarie, Cellply rende disponibili vicino al paziente test diagnostici che definiscono la risposta cellulare a diversi farmaci.
Cubbit | il primo provider europeo di cloud storage distribuito: i suoi servizi superano gli attuali standard di mercato in termini di sicurezza, privacy e sostenibilità ambientale.
Fairbnb.coop | è una startup bolognese che offre una piattaforma cooperativa di booking per un turismo rigenerativo. La particolarità sta nell’uso della commissione sulle prenotazioni dei viaggiatori: metà è usata per coprire le spese di gestione, mentre con l’altro 50% si finanziano progetti sociali nelle comunità di destinazione dei viaggi. Agli Host non costa nulla. A chi viaggia non costa più del solito.
Heres | è una startup bolognese specializzata nello sviluppo di agenti conversazionali multicanale e multilingua. Gli Assistenti Virtuali proposti da Heres eseguono prenotazioni, fanno troubleshooting, supportano il customer care, la lead generation e guidano nell’esplorazione del catalogo prodotti.
IppocraTech | una startup che ha brevettato una tecnologia che può calcolare simultaneamente i cinque parametri vitali identificati dall’OMS per valutare lo stato di salute di una persona. Semplicemente tenendo il dispositivo tra le mani, questo raccoglierà tutti i segnali necessari agli algoritmi di IppocraTech nel cloud per monitorare la frequenza cardiaca e la respirazione, la temperatura corporea, la saturazione del sangue, l’ECG e la pressione sanguigna.
Local To You | è una startup di Bologna del settore food che consente a tutti una spesa consapevole grazie alla vendita di prodotti biologici locali ed eccellenze nazionali, direttamente dalle mani di chi li coltiva. La startup punta a favorire uno stile di vita sano e un’alimentazione fatta di prodotti biologici, genuini e di qualità, contribuendo alla valorizzazione dell’economia locale.
Mygrants | startup bolognese, propone un’app basata sul microlearning e sviluppata appositamente per fornire ai migranti, attraverso 8.500 moduli quiz tematici disponibili in 3 lingue, supporto in diversi ambiti, tra cui ad esempio formazione e posizionamento professionale.
MyLime | l’obiettivo di mylime è quello di incrementare esponenzialmente il valore dei manufatti su tutta la filiera del ciclo di vita del prodotto nel settore dei beni di lusso, avvalendosi della tecnologia Blockchain.
Neurality | unica soluzione di AI per rendere automatici tutti i compiti di ispezione visuale.
Novac | la startup emiliana tra le prime realtà innovative italiane attive nella produzione di supercondensatori per la mobilità elettrica. La tecnologia proprietaria di Novac, coperta da brevetti, può trovare applicazioni possibili nell’industria delle hypercar elettriche o ibride, nel settore aerospaziale e delle imbarcazioni elettriche, o ancora per la produzione di monopattini, e-bike, scooter e droni a batterie.
Radoff | è una startup con sede a Bologna che ha ideato Radoff LIFE, il primo dispositivo per la riduzione del rischio del gas Radon all’interno degli ambienti domestici e di lavoro. L’innovazione principale è il suo utilizzo anche in edifici esistenti, al contrario dei prodotti già sul mercato.
RoomMate | permette di risparmiare tempo e denaro sia al proprietario di casa che all’affittuario offrendo una piattaforma di digitalizzare la gestione degli immobili del locatore. Attraverso la sua piattaforma, permette di gestire le manutenzioni ordinarie, la turnazione degli affittuari (specie per gli affitti di semestrali o annuali), il pagamento dell’affitto e delle spese annesse, le comunicazioni quotidiane e generali.
Scalabox Farm: consente di coltivare verdure bio in idroponica ovunque, persino sulle navi da crociera. I container navali inutilizzati, ricondizionati, diventano il luogo ideale dove coltivare ortaggi, micrortaggi e funghi in idroponica e in vertical farm.
Sfridoo | è una startup del settore green che accelera la transizione delle aziende ai modelli di economia circolare. Trasforma e indirizza le aziende legate a un modello inefficiente lineare a uno competitivo circolare, attraverso servizi di natura tecnico-consulenziale e tramite l’ausilio di strumenti tecnologici gestionali e digitali.
Smace | nata per favorire il ritrovamento dell’equilibrio vita-lavoro. Seleziona le migliori strutture ricettive in grado di garantire lo svolgimento dell’attività lavorativa da remoto e l’esperienza di essere in un luogo meraviglioso. In una parola, la perfetta workation.
Spiagge.it | portale per la prenotazione di ombrelloni e la gestione degli stabilimenti balneari, con un network di oltre mille stabilimenti partner. Oltre a una piattaforma di booking online, che nel 2021 ha registrato più di un milione di visite, Spiagge.it sviluppa un software proprietario gestionale per gli stabilimenti pensato per velocizzare e migliorare la gestione dei clienti e dello stabilimento dalle prenotazioni agli spostamenti ombrelloni, fino ai servizi extra, ma anche per aiutare i gestori a commercializzare e far conoscere la spiaggia. Spiagge.it ha annunciato il lancio della prima assicurazione meteo nel settore del turismo balneare, che dà accesso al rimborso – effettuato in automatico tramite tecnologia blockchain – del costo dell’ombrellone in caso di pioggia.
Taldeg | è il primo acceleratore per artisti e creativi. La startup seleziona talenti ad alto potenziale e li supporta nella loro crescita professionale con competenze trasversali, moltiplicando le opportunità di carriera e le collaborazioni con aziende, enti, organizzatori di eventi.
Vibre | una tecnologia che permette di misurare in tempo reale le condizioni mentali di uno o più utenti durante una qualsiasi attività: training, sport, lavoro, visione di un video, etc… È quindi possibile comprendere facilmente, tramite una serie di parametri, come il cervello dei soggetti reagisce a stimoli esterni di qualsiasi natura e come si comporta durante lo svolgimento di un task.
Weeshop | è una startup foodtech bolognese che propone un’app mobile che permette di valutare in un’unica schermata qualità, salubrità, sostenibilità ambientale ed impatto sociale dei prodotti alimentari. È uno strumento che aiuta a tradurre ciò che conta in etichetta, consentendo al consumatore di fare scelte più consapevoli.
Zero3 | La startup progetta, realizza e gestisce impianti per il massimo recupero energetico e la massimizzazione dell’efficienza nella produzione di energia da fonti rinnovabili.
Viaggio in Italia prosegue nei prossimi giorni, alla scoperta di altre numerose startup nelle restanti regioni del nostro Paese.