L’ecosistema gaming continua a esprimere solidarietà a Kiev e ai civili in fuga
Anche le software house e gli sviluppatori stanno facendo la propria parte per sostenere i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Nelle ultime ore si è aggiunta anche una delle autorità in materia: stiamo parlando di John Romero, nome che gli appassionati della saga DOOM conoscono da quasi trent’anni. Il co-founder di id Software ha infatti appena rilasciato un nuovo livello – lo trovate a questo link – di DOOM II. Si chiama One Humanity e punta a raccogliere fondi da destinare alla Croce Rossa e al UN Central Emergency Response Fund. Si tratta di un evento inedito per uno dei titoli della saga sparatutto più amata dai gamer: DOOM II non era infatti mai stato arricchito con nuovi livelli dopo il rilascio nel 1994.
DOOM 2 rappresenta forse il più grande capolavoro videoludico di Romero e uno dei capitoli più importanti della saga. Se seguite le nostre recensioni, vi avevamo già presentato l’ultimo arrivato, DOOM Eternal. Ma, di questi tempi, non è così facile svagarsi con la guerra alle porte dell’Europa. Da oltre una settimana il mondo assiste perlopiù impotente di fronte alla tragedia in Ucraina. Pochi giorni fa il vice primo ministro di Kiev, Fedorov, ha rivolto un appello a tutte le software house, chiedendo di bloccare l’accesso ai videogiochi a tutti gli utenti russi e bielorussi. L’operazione si spiega in questi termini (e non riguarda certo soltanto i videogiochi): Kiev punta a fare pressione soprattutto sull’opinione pubblica russa perché si ribelli alle recenti scelte di Vladimir Putin.
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Nel frattempo Big Tech e startup hanno già preso misure in merito. Alcune software house hanno scelto di posticipare la data di uscita di un videogioco, altre bloccano gli utenti russi e bielorussi, altri ancora raccoglieranno fondi attraverso la vendita di DLC. La macchina della solidarietà procede dunque spedita anche dal mondo gaming.