Anche McDonald’s sta dando razioni di cibo a chiunque combatta l’esercito invasore
Negli stessi minuti in cui il mondo tiene il fiato sospeso per l’avvio dei negoziati tra Ucraina e Russia nel tentativo di trovare una soluzione diplomatica all’invasione decisa da Vladimir Putin, sono sempre più numerose le aziende nate sul Web che decidono di fare la propria parte aiutando il popolo ucraino.
Airbnb accoglierà gli sfollati dell’Ucraina
Airbnb, fa sapere il ceo e fondatore dell’azienda Brian Chesky, con un post su Twitter, è già in contatto con i propri host per fornire assistenza a 100 mila rifugiati in arrivo dall’Ucraina.
1. Airbnb and https://t.co/enqjlQB0rH are working with our Hosts to house up to 100,000 refugees fleeing from Ukraine, for free
— Brian Chesky (@bchesky) February 28, 2022
Google Maps ha invece bloccato alcune funzionalità che forniscono informazioni agli utenti in tempo reale, nel tentativo di proteggere gli ucraini, dato che potrebbero essere usate dall’esercito invasore. Lo riporta il Kyiv Independent citando dichiarazioni della società. Le funzionalità disabilitate includono le informazioni sul traffico di Google Maps e Live Busyness, introdotte soprattutto durante la pandemia per allertare gli utenti circa le zone maggiormente affollate.
Meta: al lavoro per silenziare le fake news russe
Meta, casa madre di Facebook e Instagram, informa invece che il proprio team di sicurezza informatica ha bloccato una serie di account falsi collegati alla Russia che facevano parte di uno schema di social media per fare disinformazione sull’Ucraina. Diversi gruppi filo-russi avrebbero orchestrato campagne di sole fake news utilizzando profili falsi o account hackerati per dipingere l’Ucraina come una debole pedina della doppiezza occidentale.
Anonymous ha già colpito 300 siti russi
Il collettivo di hacker Anonymous ha rivendicato i nuovi black out avvenuti questa notte a diversi siti istituzionali del Cremlino. In particolare, di aver reso irraggiungibile anche il sito del ministero dell’Energia russo. “Tango down’, ovvero ‘Obiettivo centrato’, si legge in un tweet del gruppo dei pirati informatici. Anonymous ha inoltre detto di aver hackerato circa 300 siti internet di compagnie, banche e media statali russi tra cui quelli dei colossi energetici Gazprom, Lukoil e Rosneft.
McDonanld’s e KFC offrono da mangiare a chi combatte per l’Ucraina
Al di fuori del web, sempre Kyiv Independent informa che le catene di fast food americane McDonald’s e KFC hanno iniziato a offrire cibo ai militanti e ad altri bisognosi per aiutare gli ucraini a combattere l’invasione russa. Le due catene globali di fast food stanno mostrando sui social media il lavoro per sostenere l’Ucraina nei giorni difficili, garantendo al contempo la sicurezza dei propri dipendenti.
Leggi anche: Perché l’Ucraina sta chiedendo aiuto a Elon Musk?
McDonald’s ha annunciato il 27 febbraio che donerà cibo ai consigli locali in modo che possa essere distribuito a chi ne ha bisogno. La donazione di cibo includerà prodotti che non hanno bisogno di essere cucinati, come acqua, verdure, frutta, uova, panini e insalate.
Anche KFC ha preso un impegno simile, concentrandosi maggiormente sull’aiuto ai soldati. I ristoranti locali dell’azienda con sede nel Kentucky hanno aperto le loro cucine il 26 febbraio per preparare il cibo per i bisognosi e in particolare per l’esercito, la difesa territoriale e gli ospedali.