Le 5 startup selezionate da progetto PRISMA si presentano alle imprese del distretto tessile di Prato in cerca di innovazione
Un momento particolarmente atteso che, a causa della nuova ondata pandemica, si è, purtroppo, dovuto tenere da remoto. Nell’ auditorium della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Prato, HIMATEX, Binoocle, Pikkart, Nextome e iProd hanno, per la prima volta, incontrato una serie di imprese interessate all’innovazione nel settore del fashion e del made in Italy nell’ambito di progetto PRISMA. Un grande risultato che ha coinvolto 64 partecipanti per la realizzazione di 16 matchmaking. “Quello che stiamo facendo a Prato con progetto PRISMA speriamo che sia replicabile anche in altre parti d’Italia – ha affermato Benedetta Squittieri, assessore al Bilancio, Sviluppo Economico, Innovazione e Agenda digitale del Comune di Prato – Stiamo facendo di tutto per lavorare in maniera concreta e dare nuovi strumenti alle aziende che vogliono investire in innovazione, verso la sfida della transizione digitale. Oggi è un momento importante che si pone all’interno di un percorso che vede partecipi le startup, il Comune di Prato, le associazioni di categoria, le Università e i centri di Ricerca. Nel distretto ci sono aziende che hanno già sviluppato progetti interessanti o che hanno bisogno di supporto, e il lavoro avviato con PRISMA è importante non solo per le stesse imprese, ma per l’intera città di Prato”.
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Verso la creazione di un nuovo ecosistema del fashion
La call for action lanciata da CTE PRISMA, la Casa delle Tecnologie Emergenti, è finanziata dal Ministero per lo Sviluppo Economico e dal Comune di Prato, in collaborazione con StartupItalia e Nana Bianca, e si pone l’obiettivo di supportare e accelerare, nell’arco di tre anni, da 15 a 20 imprese, aziende e startup che lavorano nel comparto tessile, al fine di rendere sempre più tecnologicamente avanzato uno dei settori strategici per l’economia del nostro Paese. “Il progetto fa leva sull’apporto di open innovation da parte delle startup che entrano in contatto con le imprese e possono trovare nuovi partner – spiega Salvatore Amato, presidente di StartupItalia – Attraverso una call lanciata online a luglio 2021 e durata 3 mesi, sono state selezionate 5 startup che crediamo possano fare la differenza in uno dei settori centrali per l’economia del nostro Paese e non solo. Sono state avanzate decine e decine di candidature e abbiamo riscontrato un più alto soddisfacimento dei requisiti richiesti in HIMATEX, Binoocle, Pikkart, Nextome e iProd. Oggi, il matchmaking è tra i punti fondamentali del progetto e vuole essere l’inizio di un percorso. Un matchmaking che era stato pensato in presenza e che, speriamo, possa proseguire in presenza. Oggi le startup, seguite da mentor esperti di innovazione nel settore, hanno, per la prima volta, la possibilità di incontrare le imprese”.
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Chi sono le 5 startup scelte da progetto PRISMA
Tra le cinque startup che partecipano al matchmaking ci sono Binoocle che attraverso l’app Koone collega l’artificial intelligence al mondo reale, riconoscendo gli eventi, traducendoli in dati e creando automazione dentro e fuori l’IOT. Ad esempio, Koone è in grado di riconoscere quello che è importante all’interno di una foto e, in questo modo, applica modelli di IA che possono rivelarsi, senza dubbio, utili per le aziende. Per mezzo di modelli 3.0., Binoocle si applica in settori quali quelli del retail, della sicurezza, delle smart cities, dell’healthcare, dell’industria e delle infrastrutture.
Nel comparto tessile, l’app Koone, ad esempio, può essere utile per vigilare sui rifiuti; avvisando l’azienda se questi non sono correttamente allocati all’interno del cassonetto. Inoltre, grazie alla geolocalizzazione, permette di individuare la posizione di un qualsiasi oggetto che può essere inserito all’interno della blockchain, mostrandosi uno strumento efficace, ad esempio, per il controllo di qualità. Tramite IOT e telecamera, Koone riesce a certificare in maniera precisa dove si trova il difetto di un capo e permette di localizzare un framework nel tessile e nell’abbigliamento.
“Permettiamo alle aziende di migrare nel cloud grazie a un software che accorpa il gestionale; gli acquisti; i sistemi di finanza; le collaborazioni; l’e-commerce; e schedula la produzione”: con queste parole Stefano Linari ha presentato la sua iProd; che è in grado di fornire un unico software che, tramite API, permette lo scambio e la condivisione di informazioni. E la sua accessibilità è molto semplice perché permette di integrare tutto ciò che è già presente in Drive o in altri cloud.
“Quando tutte le aziende presenti all’interno di una filiera sono su iProd, si possono attivare delle condivisioni in tempo reale sullo stato, ad esempio, di evasione di un ordine. Una catena che si può allungare all’infinito sulla disponibilità di tutti i supplier che conferiscono pezzi. Abbiamo quasi 300 aziende che la utilizzano”. Una tecnologia, dunque, centrale per semplificare la comunicazione tra tutti gli attori di una filiera.
Nextome di Fabio Ostuni è nata nel 2014 come software e IOT focalizzato sulla localizzazione indoor con algoritmi pensati per identificare cose e persone in real time. “Da anni siamo abituati a usufruire del dato della posizione outdoor, cosa che fino a qualche anno fa non era possibile perché il Gps non è così affidabile. Noi abbiamo sviluppato una tecnologia cross industry, con applicazioni soprattutto nei trasporti – spiega Fabio – E la abbiamo applicata al settore dell’industria e della manifattura, dove possiamo monitorare lo spostamento di oggetti all’interno dello spazio produttivo grazie all’asset tracking, al fine di aumentare la produttività aziendale. Disporre di un sistema di intelligence permette di ottimizzare il lavoro e ridefinire processi e percorrenze, con l’obiettivo di migliorare la produttività. Tutto questo è possibile grazie alla messa a punto di sensori open source che si gestiscono tramite l’app, per la localizzazione di persone ed oggetti in modo molto preciso; con possibilità di errore che oscilla soltanto tra uno e due metri”.
Pikkart, tra le società più importanti nel campo della realtà aumentata, nasce per introdurre sul mercato nuove tecnologie. “Possiamo entrare nella filiera produttiva, sino alla vendita e post vendita – spiega Emanuele Avolio – Pikkart sovrappone contenuti digitali rispetto a quello che si sta visualizzando. Questa tecnologia risulta molto utile, ad esempio, nel contrasto alla contraffazione, con l’inserimento di informazioni univoche nascoste all’interno di un’immagine, al fine di acquisire le specifiche sull’oggetto che stiamo acquistando o commercializzando. Pikkart permette, poi, di decriptare il codice univoco nascosto e verificarne l’autenticità. Una tecnologia che può essere applicata su più materiali senza grosse necessità a livello di stampa e che è in grado di riconoscere non solo immagini ma anche oggetti, creando una rete neurale”.
Infine, Himatex, che vuole diventare un player nel mondo della moda e del virtual fitting. “Himatex è uno strumento user friendly per il consumatore finale – spiega Antongiulio Pacenti – che consiste nell’identificazione di acquisti verso la sostenibilità prodotti con scannerizzazione e virtualizzazione della persona. Partiamo da una scannerizzazione antropometrica che si può effettuare sia da negozio che da remoto per poter delineare il proprio avatar che, poi, va a interagire con il produttore. Con il marchio Regina Schrecker, abbiamo lanciato sul mercato i primi marketplace per gli acquisti altamente customizzati, che significa andare a inserirsi nella supply chain della filiera, facendo vedere come casca addosso, ad esempio, un tessuto. Una tecnologia che ha una distribuzione world wide”.