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Secondo un’analisi condotta dall’Osservatorio di Smartive, 70 persone su 100 sarebbero pronte al cambiamento digitale
Si parla tanto di innovazione e digitalizzazione, soprattutto in questo particolare momento storico, ma le aziende italiane sono davvero pronte alla trasformazione digitale? Secondo i dati dell’Osservatorio di Smartive, full-service company che supporta le aziende nei processi di change management, 7 lavoratori su 10 dicono di sì.
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L’analisi condotta da Smartive
SmartiveMap è il tool proprietario di “people analytics” di Smartive che ha sondato il terreno aziendale italiano nel rapporto con il digitale. Ad oggi, il database SmartiveMap ha accumulato più di 10.000 risposte, ottenute sia dal sito pubblico che dagli assessment effettuati all’interno delle aziende clienti. Un patrimonio di informazioni che, incrociate anonimamente fra loro e, poi, analizzate, hanno permesso a Smartive di scattare una nitida fotografia sull’attuale stato di ‘salute digitale’ delle aziende del nostro Paese e di individuare i gap di competenza e di attitudine ricorrenti nelle persone.
70 persone su 100 hanno dichiarato di essere pronte al cambiamento e interessate alle dinamiche connesse alla trasformazione digitale. Quello che manca ancora, però, in molti casi, è la capacità per poterla sostenere; percorsi di formazione compresi. L’ambito di lavoro che più cavalca l’onda della digital transformation, secondo l’analisi, è quello delle Risorse Umane: chi lavora in questo campo fa registrare il migliore compromesso fra le competenze digitali e la propensione al cambiamento. Seguono i settori della Ricerca e Sviluppo e quello del Marketing e Comunicazione. Con l’avanzare dell’età, diminuiscono le competenze digitali. E non è un caso se la maggior parte dei profili più digital confident sono stati individuati nei giovani tra i 18 e i 34 anni, mentre la fascia intermedia, tra i 35 e i 54 anni, si distingue per il punteggio medio più alto (71,23) di apertura al cambiamento. I profili più aggiornati relativamente alle competenze digitali sono quelli di coloro che hanno alle spalle meno anni di carriera all’interno della medesima organizzazione. Secondo un’interpretazione dei dati, viene da pensare che, dopo un primo periodo di presenza in azienda, chi vi lavora cristallizzi i propri comportamenti, radicando abitudini e perdendo mordente e, in conseguenza a questo atteggiamento, anche le sue competenze digitali ne risentano. L’apertura al cambiamento aumenta con il crescere della popolazione aziendale mentre, in merito alle competenze digitali, vale l’opposto. È nelle strutture più piccole, infatti, con meno di 200 risorse, che si notano i risultati migliori, probabilmente perché nelle grandi organizzazioni i lavoratori sono altamente specializzati e perdono quel bagaglio di competenze digitali più trasversali che sono, invece, rilevanti nelle PMI. “I dati raccolti attraverso la SmartiveMap rappresentano un patrimonio importantissimo. Nella loro complessità, ci forniscono una panoramica sull’attuale stato del digital mindset delle imprese italiane. Scissi azienda per azienda, invece, ci consentono di individuare le aree di intervento per accompagnare le persone lungo tutto il digital journey verso il cambiamento della propria mentalità – afferma Francesca Maria Montemagno, co-founder e managing partner di Smartive – È importante che i diretti interessati le persone all’interno delle organizzazioni, comprendano e condividano i motivi di questa trasformazione digitale verso lo stesso traguardo. Questa è la vera sfida culturale che segnerà lo sviluppo delle organizzazioni”.
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Futuro del lavoro e digitalizzazione: quali scenari
Secondo il report “Future of Work” elaborato dal World Economic Forum, nei prossimi 5 anni il 50% della popolazione lavorativa dovrà adeguare le proprie competenze per tenere il passo con la competizione sempre più incalzante per l’integrazione delle tecnologie digitali in tutti gli aspetti del business. Smartive nasce proprio con l’intento di innovare i processi di change management proponendo percorsi studiati su misura che coinvolgono in maniera diretta le singole persone all’interno dell’azienda. Con SmartiveMap si eseguono test online che restituiscono all’utente un report con punteggi e confronti con il benchmark e, all’azienda, l’analisi di dati relativi all’assessement, consultabile in real time.
Incrociando skills, background e attitudini personali, oltre che professionali, la SmartiveMap identifica 5 profili: dal più propenso al cambiamento digitale e dotato di elevati livelli di competenza al meno aperto nei confronti dell’innovazione e meno pratico nell’utilizzo delle nuove tecnologie.