Quest’anno ha raccolto 5 milioni di euro. La sua tecnologia unisce fotonica, microelettronica e AI
Xnext, azienda deep tech specializzata nei sistemi di ispezione X-ray multi-energy per i controlli di qualità in tempo reale nei processi industriali, si prepara a chiudere il 2021 inaugurando XSpectra Demo Center. Uno spazio dove i clienti potranno venire a testare i loro prodotti. Pronto tutto anche per la crescita in Francia con l’apertura di una nuova sede. Fondata da Bruno Garavelli e Pietro Pozzi, l’azienda ha già alle spalle dieci anni di ricerca e sviluppo e 15 milioni di euro di investimenti grazie ai quali ha creato XSpectra. Si tratta di un avanzato sistema di ispezione real time che, mettendo insieme fotonica, microelettronica nucleare e intelligenza artificiale, è in grado di rilevare la presenza di corpi estranei nei cibi in linea di produzione.
Finora sono dieci le installazioni di XSpectra in impianti industriali ed entro fine anno si arriverà a 16. «Fino a due anni fa la nostra tecnologia era solo un prototipo, mentre oggi è presente non solo nel nostro demo center ma anche in numerosi stabilimenti. Possiamo essere più che soddisfatti e considerarlo molto promettente come avvio: questo ci ripaga di tanti anni di ricerca scientifica, sviluppo industriale e di importanti investimenti», ha sottolineato Bruno Garavelli, Ceo di Xnext. Quest’anno si era aperto con un aumento di capitale da 5 milioni di euro grazie all’ingresso del fondo Neva First gestito da Neva Sgr. Di seguito pubblichiamo l’intervista a Garavelli, che ci ha fatto un bilancio delle attività con uno sguardo alle prossime sfide.
L’intervista al Ceo di Xnext
Cosa significa fare innovazione nel campo manifatturiero?
«Quella di Xspectra è una tecnologia 100% Made in Italy che si basa su un approccio multidisciplinare che combina fotonica, elettronica nucleare e deep learning. Realizzare tutto ciò significa infilarsi in un progetto lungo e complesso perché sono molte di più le componenti di progettazione e di realizzazione da sviluppare, integrare e far funzionare al meglio. Di conseguenza, ci sono più rischi che qualche cosa non funzioni. Allo stesso tempo però c’è una maggior flessibilità, perché non si è vincolati ad una piattaforma HW se si sviluppa solo SW, o ad uno specifico SW se si realizza HW».
Perché è necessario innovare in questo settore? Stanno emergendo nuove esigenze nel campo della produzione alimentare?
«Le aziende alimentari comprendono oggi che grazie ai nostri sistemi di ispezione real time XSpectra possono migliorare la qualità dei cibi prodotti in termini di minor contaminazione. Le produzioni stanno diventando inoltre sempre più complesse e intense e quindi servono sistemi di nuova generazione in grado di seguire il miglioramento dei processi e dei prodotti. Con questo approccio e bagaglio tecnologico che abbiamo in Xnext siamo convinti di poter fare la differenza nel settore alimentare».
Che vantaggio porta produrre software in Italia?
«Fino a qualche anno fa, quando stavamo facendo fundraising, molti ci dicevano di andare in Silicon Valley, dove avremmo trovato tutta la finanza che serviva. Probabilmente è vero, ma non avremmo trovato le eccellenze scientifiche e manifatturiere che ci sono a Milano, in Lombardia e nel resto d’Italia. Pochi lo sanno, ma ilPolitecnicodi Milano è un centro di eccellenza mondiale riconosciuto per l’elettronica nucleare e la fotonica, due delle tre innovazioni alla base di XSpectra».