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L’intervista a Sasha Komarevych: “Il mio sogno è quello di far diventare B4i un nuovo Berkeley SkyDeck”
B4i – Bocconi for innovation, piattaforma di pre-accelerazione, accelerazione e corporate entrepreneurship dell’Università Bocconi di Milano, ha appena lanciato la quinta call dedicata alle startup impegnate nei settori del Digital Tech, della Sostenibilità e del Made in Italy. Alle iscrizioni, aperte dall’8 novembre al 9 gennaio 2022, possono presentarsi team di minimo due persone maggiorenni; inoltre, per il percorso di accelerazione, la startup deve essere costituita come società a responsabilità limitata (srl o equivalente) prima dell’inizio del programma (marzo 2022) e disporre di alcuni indicatori misurabili di validazione del mercato (come il numero di utenti attivi, la pipeline di potenziali clienti, eventuali ricavi, ecc.). Dopo un inizio un po’ sfortunato, in pieno lockdown e completamente da remoto, B4i oggi torna in parte in presenza, consacrando l’era del lavoro ibrido e garantendo, finalmente, nuove opportunità di incontro non solo tra startupper ma anche tra questi e gli investitori. Un tessuto ricco di skill, competenze e talento, come ben lo descrive il suo Acceleration Program Manager, Sasha Komarevych, durante un’intervista a StartupItalia.
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Sasha Komarevych racconta B4i – Bocconi for innovation
StartupItalia: Cosa ricercate in B4i?
Sasha Komarevych: “Anzitutto, valori. Valori nelle persone e nelle tecnologie selezionando i migliori imprenditori oggi presenti sul territorio. In particolare, tra i principali fattori valutiamo la composizione del team (competenze complementari ed esperienza nel settore specifico) e i progressi concreti sul prodotto che hanno raggiunto in autonomia, a testimonianza di un’effettiva capacità imprenditoriale.
Una delle mission di B4i è quella di eliminare gli ostacoli più comuni nello sviluppo di un’azienda – dalle questioni legali alla ricerca di fondi e talenti – per consentire agli imprenditori di concentrarsi il più possibile sul prodotto. Creiamo una cultura in cui la proattività è fondamentale, così come la capacità di prendere decisioni veloci di fronte agli inevitabili imprevisti lungo il percorso.
StartupItalia: Come avete concepito il percorso di accelerazione?
Sasha Komarevych: “Il programma, in inglese e full-time, è suddiviso in blocchi e dura 4 mesi. Durante la prima settimana, definiamo, insieme ai team, gli obiettivi da raggiungere durante il programma, con indicatori misurabili. È un continuo learning by doing durante il quale gli startupper imparano a strutturare, passo passo, la propria realtà. Ogni due settimane i founder presentano in modo strutturato i propri progressi – obiettivi raggiunti e difficoltà incontrate – al team di B4i, e insieme discutiamo sulle priorità di sviluppo per le due settimane successive. Per le startup che entrano a far parte del programma di accelerazione è come avere a disposizione il miglior meccanico in Formula 1, ed è proprio grazie al supporto dedicato del team di B4i, alla contaminazione e al confronto anche tra le singole realtà, che queste riescono a crescere e a svilupparsi al meglio”.
StartupItalia: Chi sono le realtà presenti oggi in B4i?
Sasha Komarevych: “Ad oggi in B4i abbiamo supportato più di 80 imprenditori. Tra questi vediamo un mix molto stimolante di competenze e background, sia in termini di provenienza universitaria che geografica. Inoltre, non è un caso se i nostri programmi sono in inglese. In B4i, infatti, oltre a tante realtà italiane, ne abbiamo anche alcune provenienti dalla Lituania, dal Kenya e dalla Francia. L’obiettivo ultimo è proprio l’internazionalizzazione”.
StartupItalia: Può farci qualche esempio di best case di startupper che sono usciti dai programmi di B4i?
Sasha Komarevych: “Certamente. Tra le migliori realtà che abbiamo avuto il piacere di seguire in B4i ci sono Endelea; un fashion brand che destina il 3% dei ricavi a progetti di imprenditoria sociale in Tanzania ed è cresciuta tantissimo negli ultimi tempi. Recentemente, il team ha aperto un pop-up store in zona Isola, a Milano, riuscendo, così, a coniugare l’esperienza del fitting virtuale con quella reale, in un’era dove, soprattutto nel campo della moda, sta prendendo sempre più piede il phygital store. Ah… ci tengo a sottolineare che il team è per l’80% femminile! Poi c’è Mapo Tapo che, tramite una piattaforma di viaggi estremi, riesce a far vivere ai suoi clienti esperienze autentiche e adrenaliniche nel settore del climbing, insieme a guide esperte. Mapo Tapo ha creato una community composta da più di 20.000 utenti ed è riuscita a resistere al difficilissimo periodo della pandemia. Qodeup è una realtà del terzo batch che a luglio di quest’anno ha lanciato sul mercato un’app per la lettura dei QR code nei ristoranti. Ora ha un MRR (monthly recurring revenue) di 23.000 euro grazie allo sviluppo di una piattaforma tradotta in più di 100 lingue. Il prossimo step di Qodeup è quello di permettere agli utenti di pagare direttamente il conto tramite l’app. Nutriti è una startup fondata da italiani con sede nel Regno Unito che applica le più recenti ricerche scientifiche al campo dei probiotici e ha lanciato una nuova linea con innovative formule di precisione che targetizzano aree come il benessere della pelle e il sistema immunitario. Infine, voglio citare anche Doctors in Italy: un’azienda che, tramite la sua piattaforma, permette a stranieri in Italia di trovare dottori madrelingua inglese e agli studenti di Medicina statunitensi di svolgere un Fellowship Program in Italia grazie ad un’esperienza in ospedale sotto la guida di medici impegnati in diversi campi”.
StartupItalia: B4i in quante startup ha investito sinora?
Sasha Komarevych: “24. In questo ultimo batch in 7, per un totale di 720.000 euro messi in campo direttamente dall’Università Bocconi in soli 2 anni. La metrica che però guardiamo più attentamente, e che testimonia la qualità del nostro lavoro, sono i fondi che le startup raccolgono a seguito di B4i. Oggi siamo oltre i 3 milioni di euro, segno che i nostri programmi funzionano e gli investitori ora guardano con molta attenzione alle società che escono dai nostri percorsi”.
StartupItalia: Lei come ha deciso di intraprendere questo percorso in B4i?
Sasha Komarevych: “Dopo gli studi e il primo lavoro a Kiev in Ucraina sono venuto in Italia 12 anni fa per seguire una specializzazione. Ho lavorato in startup early-stage nel Regno Unito e in Israele, ho lanciato 2 startup insieme a degli amici e ho fallito. Successivamente a questa esperienza, vedendo quali sono le problematiche che spesso incontrano i founder, ho iniziato a organizzare incontri dedicati al mondo delle startup early-stage per aiutarli e ho lavorato in Luiss EnLabs a Milano per due anni e mezzo, per poi iniziare il mio lavoro come Acceleration Program Manager in B4i da gennaio 2020. Le startup sono da sempre una mia passione: anche io sono stato uno startupper e sono un imprenditore, per questo ho pensato di mettere a frutto queste mie competenze proprio in B4i, aiutando e supportando i founder del futuro. Il mio sogno è proprio quello di far crescere B4i e farla diventare un acceleratore ai livelli di Berkeley SkyDeck”.