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Durante la XIII Conferenza Mondiale promossa da Fondazione Veronesi saranno presentati alcuni best case nella telemedicina, tra cui Medtronic
Strumenti digitali applicati al comparto sanitario: il settore della telemedicina sta vivendo un’enorme evoluzione. Della sua importanza ce ne siamo resi conto soprattutto durante la pandemia, quando gli strumenti digitali nel contesto ospedaliero, sanitario e dell’accoglienza hanno, davvero, fatto la differenza. Il tema è al centro della prima giornata della Tredicesima Conferenza Mondiale Science for Peace and Health, promossa da Fondazione Umberto Veronesi e organizzata in collaborazione con l’Università Bocconi, con i patrocini, tra gli altri, del Ministero degli Affari Esteri e della Transizione Ecologica. Questa nuova edizione, dal titolo “NEXT ATTUALITÀ E PROSPETTIVE: RIPENSIAMO AL DOMANI DOPO LA PANDEMIA”, è in programma dal 15 al 18 novembre e può essere seguita anche online sul sito di Fondazione Umberto Veronesi e sul canale dedicato e le pagine social di StartupItalia.
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Telemedicina: le nuove frontiere a Science for Peace and Health
A illustrare esempi virtuosi di particolari strategie messe in atto e risultate utili in contesti emergenziali, durante la prima giornata dei lavori, il 15 novembre, ci saranno il prof. Elio Borgonovi, fondatore del CERGAS (centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale) presso l’Università Bocconi; Arnon Afek, vice-direttore dello Sheba General Hospital di Tel Aviv; Luca Richeldi, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, e Michele Perrino, Michele Perrino, Presidente, AD Medtronic Italia e Responsabile Strategic CardioVascular Western Europe , tra i top sponsor dell’evento. Rendere migliore la qualità della vita, orientandosi sempre più verso un nuovo approccio medico di tipo predittivo sono, oggi, le priorità del comparto sanitario. A livello territoriale, investire sulle cure di prossimità e contenere la mobilità delle persone restano gli obiettivi primari, anche a fronte della difficile situazione che, post emergenza pandemica, le strutture sanitarie territoriali sono chiamate a sostenere. Tra le startup italiane che, quotidianamente, lavorano per garantire una maggiore accessibilità agli strumenti digitali nelle strutture ospedaliere, ci sono U-Care Medical, che, tramite dispositivi hardware e software, si occupa di prevenire l’insufficienza renale; WelCare, per il monitoraggio delle patologie oncologiche; PurpleCare, un’app che permette il controllo di pazienti affetti da epilessia; E-Lisa, startup che, tramite un algoritmo, anticipa l’esito degli interventi ortopedici. Medtronic, tra i top sponsor dell’evento, persegue i medesimi scopi ma si tratta di una delle più grandi aziende al mondo di Healthcare Technology .
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Cosa fa Medtronic
Medtronic, azienda leader in HealthCare Technology, gioca un ruolo determinante nella trasformazione del sistema sanitario che va sempre più verso la digital health, dove i big data, l’intelligenza artificiale e la telemedicina sono protagonisti. L’azienda contribuisce infatti, grazie alle sue innovazioni tecnologiche, a questa spinta verso la digitalizzazione del sistema sanitario sfruttando tutte le potenzialità offerte dalla combinazione dei principali abilitatori tecnologici, con un’unica finalità ben precisa e dalle molte implicazioni: generare esisti clinici migliorativi lungo tutto il percorso paziente. I dispositivi diventano, così, sempre più smart e interconnessi e rappresentano un supporto efficace rivolta alla prevenzione e alla cura del paziente, ove possibile, da remoto, contribuendo a favorire la decongestione di alcuni reparti ospedalieri. E’ una rivoluzione a distanza. Le frequenti visite mediche di controllo sono un dato di fatto per la maggior parte dei malati di cuore. Questo vale per tutte le patologie croniche che richiedono controlli continuativi per monitorare sintomi, scongiurare complicanze e valutare le cure in atto. Ma i dispositivi cardiaci abilitati bluetooth e le app su smartphone rendono, oggi, molto più facile aderire a un programma di controllo da remoto.
La Cleveland Clinic ha classificato i “pacemaker cardiaci connessi allo smartphone” al terzo posto tra le dieci migliori innovazioni mediche per il 2021. La connettività ha fatto la differenza. Da quando Medtronic ha presentato il primo sistema di monitoraggio cardiaco remoto al mondo nel 2002, la tecnologia è diventata più semplice. Prima i pazienti si dovevano collegare a un monitor domiciliare per trasmettere i dati dal dispositivo cardiaco impiantato al medico o alla clinica. Oggi, i dispositivi connessi a smartphone possono inviare automaticamente dati e informazioni da qualsiasi luogo, utilizzando un’app, purché sia disponibile una connessione cellulare o Internet. La connettività wireless sta trasformando il modo in cui funzionano molti dispositivi impiantabili, offrendo ai pazienti e ai loro medici maggiore flessibilità, maggiore sicurezza e una maggiore gestione del tempo. A fronte di queste nuove tecnologie, si pone però il consueto problema della privacy e della protezione di dati ultrasensibili, come quelli sanitari. In tal senso, l’azienda attua un programma di sicurezza avvalendosi di esperti di cybersecurity interna, oltre che di competenze specifiche di ingegnerizzazione dei dispositivi medici, con investimenti di R&D che, a livello globale, raggiungono i 3,3 miliardi di dollari l’anno. L’innovazione quindi è la strada maestra per il sistema sanitario e in questo Medtronic lavora da anni per sviluppare soluzioni all’avanguardia in grado di migliorare la vita di milioni di pazienti in tutto il mondo, posizionandosi tra i big player della grande evoluzione in atto nello scenario dell’HealthCare.