Siamo tornati da Alessandro Colella per parlare di un’azienda ormai leader del food delivery
A poche ore dalla notizia della chiusura del suo round Serie C da 1 miliardo di dollari, la startup tedesca Gorillas continua a fare parlare di sè nell’ecosistema dell’innovazione. Fondata meno di due anni fa a Berlino da Kağan Sümer, l’app di delivery ha scalato il proprio business bruciando le tappe e intercettando il trend dell’ecommerce esploso a seguito dell’emergenza pandemica. In occasione dell’arrivo di Gorillas in Italia il nostro Francesco Puggioni aveva intervistato Alessandro Colella, General Manager per l’Italia. E da lui siamo tornati per porgli altre domande sulle prospettive future.
SI: Con questo round Serie C quali sono i futuri obiettivi? Come verranno investiti i nuovi fondi?
AC:«Il capitale raccolto consentirà a Gorillas di rafforzare la sua presenza nei mercati esistenti, investendo più profondamente nelle sue operazioni e rafforzare tecnologia, marketing e dipartimenti finanziari. Questi investimenti sosterranno Gorillas nell’offrire una migliore esperienza del cliente».
SI: Che ruolo ha l’Italia nei piani di Gorillas a pochi mesi dall’avvio delle attività nel nostro paese?
AC: «Abbiamo lanciato l’app in Italia all’inizio del mese di giugno 2021. La nostra proposta è molto diversa dalle tradizionali opzioni che erano disponibili in Italia prima del nostro lancio e ora stiamo cercando di affermarci ulteriormente per rivoluzionare e migliorare il comportamento di acquisto tradizionale in tutto il Paese. In Italia l’accelerazione data dal Covid 19 alla digitalizzazione e quindi anche agli acquisti online è stata più marcata che in altri paesi europei, perché il punto di partenza era più basso. Ma la tendenza si è amplificata. E questa è la tendenza che sta cavalcando Gorillas».
SI: Ci potrebbe dare qualche dato di Gorillas in Italia? Consegne effettuate mensili, numeri dei clienti attivi?
AC: «Gorillas è ora disponibile in quattro città italiane con 15 warehouse in totale tra Milano, Roma, Torino e Bergamo. In Italia il tempo medio di preparazione per il processo “pick and pack”, ovvero l’imballaggio ed evasione dell’ordine dal magazzino, è di 83 secondi. Ad oggi, sul mercato italiano, abbiamo visto che i clienti si affezionano e aumentano la spesa per ogni ordine, con metriche di retention incredibili. Ma Gorillas non vuole sostituire le tradizionali modalità di acquisto, anzi si pone come un canale aggiuntivo che permette di rispondere all’esigenza di fare la spesa dell’ultimo minuto o all’urgenza di trovare quei prodotti di cui si ha bisogno in tempi brevi».
SI: Rispetto ad altri siti ecommerce, cosa rende competitiva la vostra piattaforma?
AC: «La nostra azienda nasce dalla passione per la bici, per questo volevamo raggiungere due obiettivi chiave: fornire ai consumatori un accesso istantaneo ai bisogni essenziali e avviare un movimento per cambiare il modo in cui la società vede i biker. Un modo ovvio per noi di farlo era dare più valore alla figura dei biker nel settore. Quindi, quando siamo diventati una delle prime società di consegne istantanee ad allontanarci dal modello di gig economy, abbiamo deciso di garantire che i nostri biker fossero considerati veri dipendenti dell’azienda».
«Dal punto di vista aziendale, riteniamo che Gorillas svolga un ruolo chiave come catalizzatore per un cambiamento positivo e possa portare nuovi standard per l’industria alimentare di stampo più tradizionale. Interrompendo l’esperienza di acquisto e di catena di approvvigionamento dei supermercati tradizionali, Gorillas sta plasmando nuovi comportamenti di acquisto.
Uno di questi comportamenti, in cui vediamo una reale opportunità di contribuire alle crescenti preoccupazioni ambientali, è la promozione da parte di Gorillas di poter fare acquisti di cibo limitati ma frequenti, garantendo ordini tramite biciclette elettriche per aumentare il consumo consapevole, ridurre gli sprechi alimentari e limitare le emissioni locali di CO2».
«Oltre a incoraggiare i consumatori a pensare più seriamente allo spreco alimentare, prendiamo la questione altrettanto seriamente all’interno dell’azienda. Avere partnership con realtà del calibro di Too Good To Go e altre organizzazioni ci consente di salvare e ridistribuire le merci che stanno per scadere. Dal lancio della nostra partnership con Too Good To Go abbiamo risparmiato 100mila sacchi di cibo, pari a 250mila kg di CO2. Mentre nei nostri magazzini stiamo implementando strumenti di raccolta dati che ci consentono di pianificare esattamente la quantità di scorte da ordinare, con conseguente minimo spreco alla fine della giornata».
«Pertanto, la selezione dei partner locali gioca un ruolo importante per noi. Puntiamo sulla migliore qualità del prodotto e sull’approvvigionamento locale e collaborazioni con partner locali in ogni città come il Birrificio Lambrate e Gusto 17 a Milano o il Pastificio Alfieri, pastificio artigianale nelle Langhe, a Torino per citare solo un paio di esempi. Fornire supporto a questi marchi locali è una parte fondamentale delle nostre partnership».
SI: Alcune piattaforme di delivery come Just Eat hanno annunciato l’intenzione di regolarizzare i rider in Italia. Qual è la posizione di Gorillas rispetto all’inquadramento dei rider?
AC: «Gorillas si definisce con orgoglio una “biker driven company”. Il nostro team di bikers è un pilastro imprescindibile per il nostro servizio e per questo, a differenza dei classici modelli di business della gig economy, Gorillas ha ideato per i propri bikers un percorso professionale che dia la possibilità di essere regolarmente assunti in azienda, promuovendo un vero e proprio cambiamento nel settore delle consegne rapide».
«Tutti i bikers di Gorillas hanno accesso a stipendi e benefit allineati con quanto previsto dal CCNL. La priorità di Gorilla è quella di costruire un business forte e duraturo concentrato sul concetto di community. In questo processo vogliamo che tutti i nostri dipendenti crescano con noi e per questo abbiamo sviluppato un percorso della carriera che dia concrete opportunità per il personale all’interno della nostra organizzazione che è molto giovane e in rapida crescita. Abbiamo presentato un programma di mobilità interna in cui i responsabili dell’acquisizione di talenti possono reclutare personale per posizioni di magazzino e di ufficio e stiamo costruendo una funzione di apprendimento e sviluppo globale per supportare questa crescita interna. Finora sono già stati promossi oltre 400 biker che impiegano oggi il loro talento anche in altre posizioni all’interno dell’azienda».