Gelmini: «Solo immunizzando la stragrande maggioranza della popolazione possiamo contenere i contagi. Il vaccino è l’unica arma che abbiamo contro il Covid»
Un “super green pass”. Negli ambienti di Palazzo Chigi lo chiamano così e si sostiene che sia quello cui punta davvero il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Anche se, per evitare strappi nella variegata maggioranza, probabilmente non si deciderà tutto domani, come pure avrebbe voluto buona parte del governo, rinviando il tema dei lavoratori privati tra la fine di settembre e la prima metà di ottobre.
Un super green pass a tappe?
I primi a doversi mettere in regola col super green pass saranno i lavoratori del pubblico impiego: dovranno averlo con sé, ogni mattina, 1,2 milioni di assunti tra le file della Pa (già oggi tra obbligo vaccinale e pass sono coinvolti 3,5 milioni di lavoratori del pubblico impiego) o verranno lasciati fuori.
E non è finita qui perché come ha anticipato Mariastella Gelmini, ministra per gli affari regionali e le autonomie: «Si va verso l’obbligo del certificato verde non solo per i lavoratori del pubblico impiego ma anche per quelli del settore privato. Solo immunizzando la stragrande maggioranza della popolazione possiamo contenere i contagi. Il vaccino è l’unica arma che abbiamo contro il Covid».
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L’intento del governo è far rientrare sotto l’ombrello del super green pass la più ampia fascia di categorie, in modo che già da metà ottobre per entrare negli uffici e nelle fabbriche, per guidare autobus e taxi, bisognerà essere vaccinati almeno con la prima dose da 14 giorni, essere guariti nei precedenti nove mesi, avere un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
Non è chiaro però se il percorso sia a tappe: la Lega, infatti, seppur divisa, mugugna ancora sull’estensione del certificato di presunta immunità, quindi Draghi potrebbe decidere che col CdM di domani si introduca l’obbligo per i soli lavoratori della PA e per quei privati i cui avventori già oggi debbono essere muniti di carta verde (palestre, ristoranti, bar, trasporti a lunga percorrenza, ecc…), rinviando il grosso del settore privato a una ventura riunione dei membri dell’esecutivo. Anche perché, si fa notare, su questo fronte ci sono da chiarire ancora diversi aspetti che riguardano la disciplina del super green pass negli studi dei professionisti e nei coworking.