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L’intervista a Mauro Bighi, IT manager di PUNCH Torino
From road to lab to math. Si potrebbe riassumere così la rivoluzione che, grazie alla tecnologia, ha permesso al settore automotive di innovare testando prodotti e componenti non su strada, alla fine del processo di produzione, ma molto prima, quando l’idea è ancora in tempo per seguire più strade e cambi di direzione in corsa. «Invece di aspettare il test su pista, testiamo i nostri motori quando sono ancora una matematica. E lo facciamo grazie ai servizi in cloud come quello di Google». Mauro Bighi, IT manager di PUNCH Torino, ha spiegato a StartupItalia il processo che porta i tecnici di questa realtà, nata a Torino nel 2005 come General Motors Powertrain Europe e specializzata nello sviluppo di motori diesel, a compiere le scelte migliori quando è necessario operare analisi complesse, tenendo sempre conto di performance in termini di qualità e costi.
Cloud e motori
Da un anno e mezzo l’azienda si è staccata da General Motors, chiudendo un accordo con la belga PUNCH, diventando PUNCH Torino, attiva nello stesso segmento di mercato dell’automotive (da poche settimane è stata fondata PUNCH Hydrocells, nuova società che si occupa di prodotti legati all’idrogeno). In questa transizione il passaggio al cloud è stato fondamentale. «Prima – ha spiegato Bighi – eravamo all’interno di una grande azienda come GM, che sceglieva altri strumenti. Con il nuovo corso ci siamo potuti immaginare qualcosa di più evoluto. È importante che i miei analisti tengano d’occhio l’economia delle performance e per scegliere gli strumenti migliori ci siamo decisi a mettere in gara i maggiori competitor del cloud, tra cui Google».
L’efficacia del cloud
Nel passaggio a questa tecnologia è stato fondamentale anche il lavoro di Hoverture. «Grazie al loro supporto abbiamo potuto identificare i tool della Google Cloud Platform più utili alle nostre esigenze. Alla fine Google Cloud si è rivelato essere uno strumento migliore di altri su diversi contesti per il lavoro quotidiano dentro PUNCH Torino. Ad esempio – ci ha raccontato l’IT Manager –, quando sviluppiamo i motori, l’analisi fluido dinamica di alcune componenti viene fatta grazie agli strumenti di Google Cloud». Che si tratti di una grande o di una piccola azienda, le casistiche mostrano l’efficacia del cloud per ridurre i costi e scalare il business. «Guardando in maniera agnostica alla tecnologia, tutti i provider mantengono la promessa di efficienza».
Tra gli aspetti che più preoccupano le aziende che si stanno affacciando al cloud c’è proprio la transizione da un modello legacy a una nuova infrastruttura. «Google ci ha aiutato a velocizzare i processi, mettendo a disposizione i suoi tecnici per far sì che tutte le novità convivessero con il nostro ambiente di server. Gli analisti di PUNCH Torino oggi parlano con il cloud in maniera immediata. Prima di processare un’analisi, hanno a disposizione una tabella di qualità con una matrice che suggerisce qual è il cloud migliore in termini di costi e di performance generali».
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