Nell’ambito della campagna di immunizzazione nazionale, l’azienda svedese ha allestito postazioni per la somministrazione delle dosi nei negozi lungo tutto il Paese
Parola d’ordine vaccinare. E, soprattutto, farlo nel minor tempo possibile. In Israele, più del 54% dei cittadini ha ricevuto almeno una dose del vaccino Pfizer-BioNTech e oltre un quarto ha effettuato anche il richiamo. L’obiettivo, hanno comunicato le autorità sanitarie nazionali, è di somministrare entrambe le dosi all’intera popolazione entro la fine di marzo.
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Anche per invogliare i più giovani a vaccinarsi, il ministro della Salute, Yuli Edelstein, ha intrapreso diverse iniziative, fra cui l’esibizione di un DJ nei centri adibiti alla vaccinazione e la distribuzione di cibo gratuito. Una delle novità più recenti riguarda l’accordo stretto fra il Paese mediorientale e la multinazionale del mobile, Ikea. Dal 21 febbraio è infatti possibile ricevere il vaccino nei negozi dell’azienda svedese, presenti su tutto il territorio israeliano.
Il vaccino all’Ikea e nei centri commerciali
La collaborazione fra il governo di Israele e Ikea ha previsto l’installazione di punti di vaccinazione accessibili dalle 10 alle 17. Senza l’obbligo, per le persone, di fissare un appuntamento. La società svedese ha messo a disposizione i suoi negozi nelle città di Netanya, Rishion Lezion, Kiryat Ata, Beersheba ed Eshtaol, promuovendo l’iniziativa sui social. Alle stazioni pop-up organizzate nei negozi della società svedese, il Ministero della Salute sta inoltre istituendo dei centri per la somministrazione del vaccino anche in centri commerciali sparsi sul territorio.
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Il Jerusalem Post riporta anche che, negli scorsi giorni, sono stati somministrate dosi ai cittadini anche nel mercato di Mahane Yehuda a Gerusalemme, oltre che nei centri commerciali di diverse città come Eliat, Ashdod e Beersheba. In più, per accelerare ulteriormente i ritmi, la popolazione può vaccinarsi anche nelle piazze e nei bar di Tel Aviv.
“Se non vuoi venire da noi, verremo da te”
A coordinare la campagna di vaccinazione, insieme al Ministero della Salute, è la Magen David Adom (MDA), ossia il servizio medico d’emergenza e protezione civile israeliano. “Il nostro obiettivo principale è far vaccinare tutti”, ha dichiarato un portavoce della MDA. “L’idea è che se non vuoi venire da noi, verremo da te. Abbiamo speciali stazioni di vaccinazione pop-up che possono essere installate rapidamente quasi ovunque”.
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La possibilità di vaccinare in sedi alternative rispetto alle strutture ospedaliere coinvolgerà anche le grandi aziende private e i poli industriali, attraverso un progetto coordinato da MDA, Ministero della Salute, dalle forze armate israeliane e dall’Associazione dei produttori. Alcune società, come HP Israel, Osem Nestlé, SodaStream, Unilever ed Elbit Systems sono a lavoro per organizzare strutture in grado di far vaccinare i dipendenti direttamente sul posto di lavoro.