Leghista da una vita, è l’uomo dei numeri e figura da sempre vista come ponte tra Carroccio e Draghi
Giancarlo Giorgetti è il nuovo ministro dello Sviluppo Economico del Governo Draghi. Prenderà il posto di Stefano Patuanelli, che ha retto il dicastero sotto il governo Conte. Giorgetti è uno dei politici più influenti della Lega e milita dentro il partito che fu di Umberto Bossi fin dagli anni Novanta. Come l’ex presidente della Banca Centrale Europea non ha profili social e da molti è giudicato come la mente politica dietro alla svolta sovranista che Salvini ha dato al Carroccio ormai diversi anni fa.
Giorgetti, il “mago dei numeri”
Giancarlo Giorgetti è nato in provincia di Varese nel 1966. Ha frequentato l’Università Bocconi dove si è laureato con 110 e lode. In Parlamento, dove è stato eletto nel 1996, si è subito guadagnato l’appellativo di “mago dei numeri” e questo suo pragmatismo lo ha spesso contraddistinto da certi politici della Lega, senz’altro più empatici con gli elettori, ma che hanno sempre visto in Giorgetti una figura di riferimento. Sulla stampa negli ultimi anni si è sempre parlato di lui come di un uomo politico in sintonia con Mario Draghi.
Si tratta di un ruolo di primo piano, che andrà ad arricchire il curriculum politico di Giancarlo Giorgetti. Nelle drammatiche settimane che hanno preceduto la fiducia del primo governo Conte, con le difficoltà a trovare un premier fino alla richiesta di impeachment da parte di Di Maio contro Mattarella, si era parlato del leghista come di un possibile presidente del Consiglio. La storia, come sappiamo, è andata diversamente e Giorgetti finirà così per fare parte di un governo di salvezza nazionale in cui quasi tutti i partiti hanno ottenuto una rappresentanza. «La politica è un atto di presunzione – ha dichiarato in passato il nuovo ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti – che ti fa credere che le cose che pensi e che fai facciano bene anche agli altri».